Fragilita' e Miseria - 10 soldi per un disegno (1930-2000). La diffusione della luce, la scomposizione del colore, l'energia della pennellata sono tutti segni della sua pittura d'avanguardia.
A cura di Felice Nittolo
Maestri Mosaicisti del 900
Anche Giuseppe Ventura, come altri artefici del Gruppo Mosaicisti dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, si avvicinò al mosaico per necessità.
La sua passione era la pittura ma, subito dopo la guerra, il mosaico gli diede da mangiare. Egli fece parte del Gruppo Mosaicisti dal 1951 al 1959: durante questi anni ebbe modo di respirare “aria di maestri”, ma il suo carattere taciturno e solitario spesso lo relegava tra coloro che dovevano risolvere i problemi di committenza e/o riproduzioni di mosaici bizantini.
Il suo maestro di mosaico fu Renato Signorini, mentre quello di pittura fu Teodoro Orselli.
Già da allievo eseguì mosaici tratti da San Vitale e Mausoleo di Galla Placidia e un mosaico tratto da cartone del pittore Baldo Guberti.
Dopo l'esperienza al Gruppo Mosaicisti fu uno dei primi docenti di mosaico all'Istituto d'arte di mosaico in Ravenna, questo fino al 1981.
I suoi interessi erano indirizzati anche ad altri campi come pubblicità e scenografia.
Nella Ravenna del tempo, divisa tra nobili insegnamenti accademici e abili riflussi di un virtuosismo naturalistico di matrice post-impressionista, egli si avvicinò di più a quest'ultima corrente: i suoi dipinti emanano immediata espressività e si avvicinano in qualche modo ad una chiara matrice Saettiana, conditi però di aggressività cubo-espressionista.
La corposità dei suoi colori aumenta l'espressività.
La diffusione della luce, la scomposizione del colore, l'energia della pennellata sono tutti segni di una pittura d'avanguardia.
Egli ha un sistema individuale di forme che proietta nelle composizioni; la successione delle zone di colore, sebbene spesso incapsulate in quadrati e rettangoli emanano una luce in continua espansione.
Nel 1953 allestisce la sua prima personale di pittura in Ravenna ottenendo consensi, affermazioni e premi.
Nel campo musivo, al Gruppo Mosaicisti, ha eseguito innumerevoli copie dai mosaici bizantini dei vari periodi ravennati partecipando anche all'esecuzione dell'intero pannello della “Teodora”. Ha collaborato all'esecuzione dei mosaici copia dai pavimenti romani di Piazza Armerina; inoltre all'esecuzione del mosaico absidale del Duomo di Salerno su cartoni del pittore Baccio Maria Bacci.
A Ravenna ha partecipato ai cicli di restauro in sant'Apollinare Nuovo (scene Cristologiche) e nel Battistero degli Ariani. Ha inoltre realizzato numerosi mosaici da cartoni o bozzetti di vari pittori e artisti italiani e stranieri, anche pale d'altare oltre a decorazioni cimiteriali con alcune opere da bozzetti personali. Ha realizzato mosaici da cartoni di Carlo Mattioli (con Sergio Cicognani) e una stazione della via Crucis per Cortona da cartone di Gino Severini.
Nel 1960, in collaborazione con la collega Graziella Brunetti, eseguì un mosaico (con materiali industriali e da cartone personale) per la decorazione della facciata e della balconata scuola elementare “Beniamino Gigli” di Recanati (110mq circa). Nel 1963 si aggiudicò la decorazione musiva da cartone personale per l'atrio nuovo della biblioteca Nazionale di Firenze in via Magliabechi.
L'alluvione del 1965 causò una lunga dilazione della posa in opera delle lastre musive preconfezionate che si concluse solo tra il 1969 e il 1971 col saldo delle competenze. Negli anni ha eseguito opere musive per artisti pittori quali Luigi Trovato, Anna Bertoni, Pier Luigi Borghi, Francesco Verlicchi e molti altri ancora. Alcuni suoi mosaici realizzati da cartone personale si trovano nei cimiteri di Alfonsine, Cervia, Marina di Ravenna, Mezzano, San Potito di Lugo, Ravenna. Altri mosaici in Olanda e Germania e presso collezioni pubbliche e private.
Conferenza sala D'Attorre, via ponte Marino, Ravenna, 12 ottobre ore 11,30
niArt Gallery
via Anastagi, 4/a - Ravenna
mar, merc e sab 11-12.30, gio, ven e sab 17-19 o su appuntamento
Ingresso libero