I suoi quadri sono composti da un insieme di frammenti di altri quadri che rappresentavano pittura esclusivamente figurativa: paesaggi, fiori, nature morte, ritratti...
Dal 15 ottobre fino al 20 dicembre 2013 l’osteria La Barrocciaia di Livorno ospita una mostra personale dell’artista Claudio Parrini.
Si tratta di opere pittoriche recenti, realizzate su tela e su cartone montate su legno a tecnica mista ed olio. I quadri nella loro superfice e texture, si compongono in modo da formare un insieme di frammenti, di brandelli di altri quadri che rappresentavano e, in parte, rappresentano pittura esclusivamente figurativa: paesaggi, marine, fiori, nature morte, ritratti…, e da interventi pittorici dell’artista con colori dai toni vibranti e tirati. Una caratteristica dei dipinti è l’inserimento di due o più lettere, tipo “ES, LEL, FOR…”, senza un significato preciso, dipinte in alto sulla destra del quadro.
…Outsider, pittura minoritaria, arte da trattoria, border-line, bambocciante, art brut, bric-a-brac, pittori ambulanti, ex-voto, bricolage, naif, visionary, art therapy, pittura popolare, folk-art, intuitive, mistici, self-taught, di genere, neo-primitive, aconceptual, nonsense…
“Queste definizioni, nette ed essenziali, si accompagnano al mio lavoro artistico. Poco o niente da aggiungere. Trattasi di quadri che sono la pura elaborazione di un’esperienza”.
Una sorta di omaggio che Parrini vuole fare a tutta la pittura che lo ha accompagnato da ragazzo: i quadri di Omiccioli, di Rosai… dei post-macchiaioli sconosciuti, i quadri “da battaglia” che si trovavano nelle trattorie, dai corniciai, nelle Case del Popolo di paese… E, a tutta la pittura che lo sta accompagnando oggi: i quadri dimenticati da tutti, i quadri degli hobbisti, di coloro che non sanno niente di arte… i quadri delle mostre fatte senza regole (…regole della moda dell’arte del momento), così “buttati là” con semplicità disarmante… le pitture delle insegne di certi negozi e banchi dei mercati, le scritte fatte a mano… la pittura dei disperati.
Il luogo. L’osteria la Barrocciaia, situata nella centralissima Piazza Felice Cavallotti (già Piazza delle Erbe o delle Vettovaglie), nasce dall’estro dei fratelli Tommaso e Cristiana Scalsi che nel 2001 decidono di “rilevare” l’arte della ristorazione dal nonno Giovanni. “Da Giovanni”, era lo storico ristorante di via Ricasoli che fin dal 1944 ha nutrito generazioni di livornesi con i suoi squisiti panini, le straordinarie pietanze fredde e gli abbondanti piatti della tradizione locale. Tant’è che la sua fama si è spinta ben oltre i confini labronici e la sua salsa verde – di cui solo Tommaso e Cristiana ne custodiscono segretamente la ricetta – conquistò persino Marcello Mastroianni, che ne divenne assiduo cliente.
L’artista. Claudio Parrini, pittore e produttore, è nato a Vinci (Firenze) nel 1963, vive e lavora tra Milano e l’ Umbria. Inizia a dipingere all’età di quattordici anni guardando alle opere di artisti del Novecento come: Carrà, Lilloni, Tomea, Rosai, Omiccioli, riprodotte nell’Enciclopedia Motta. Compie gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, e poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si è occupato (1993-2002) di arte comunitaria, pratiche di gruppo e networking art, insieme a StranoNetwork, Quinta Parete, XS2WEB, UnDo.Net. Dal 2002 è ritornato del tutto alla pittura (presentandosi non più come gruppo ma come singolo).
Osteria la Barrocciaia
piazza Felice Cavallotti 13 Livorno
aperta tutto l'anno (festivi esclusi), giorno di chiusura lunedì e domenica a pranzo