Da Gaudenzio a Fattori. Una mostra di disegni antichi con opere che spaziano attraverso cinque secoli, dal Cinquecento ai primi del Novecento.
In controtendenza rispetto a un mercato che guarda con troppa attenzione alla sola clientela straniera tralasciando di occuparsi del nostro Paese, la SALAMON, attiva da oltre sessant’anni nel mondo della pittura e grafica antica, non solo consolida le sue basi italiane, ma investe grandi risorse e ha tenuto in serbo per questo 2013 una mostra di disegni antichi con opere di straordinaria qualità, che spazia attraverso cinque secoli, dal Cinquecento ai primi del Novecento.
Si parte da un rarissimo gruppo, eterogeneo ed eccezionale, di fogli risalenti al periodo 1500 - 1560 di area piemontese, un Gaudenzio Ferrari (1480 - 1546), un Gerolamo Giovenone (1490 - 1555) che ammalia per la sua potenza espressiva e un Bernardino Lanino (1512 - 1583) di dimensioni imponenti per ammirare poi a un Domenico Fetti (1589 - 1623), il Ritratto dell’attore Francesco Andreini preparatorio per l’omonimo dipinto conservato al Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo, un foglio con una potenza espressiva che non può che catturare irrimediabilmente lo sguardo di chi lo osserva!
Una delle tante piacevoli sorprese di questa mostra è poi il foglio di uno dei più rari pittori lombardi del primo Seicento, quell’Antonio d’Enrico, meglio noto come Tanzio da Varallo (1575 - 1633), i cui disegni sono il sogno spesso inesaudito e inesaudibile di tanti collezionisti. Quello di SALAMON è un preparatorio per una decorazione della Cappella Nazari a Novara, un foglio noto agli studiosi da molti decenni, gelosamente custodito fino a oggi nella raccolta privata di un collezionista.
Rimanendo in territorio lombardo, ci si emoziona davanti al Giacomo Ceruti (1698 - 1767), un Ritratto di cucitrice seduta che si relaziona con il ciclo di Padernello, il più noto del “Pittore della Realtà”, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Pitocchetto. Questo è uno dei due soli disegni dell’artista, già noti agli studiosi, l’altro è conservato al Metropolitan Museum di New York.
La mostra prosegue attraverso il Settecento con un dolcissimo disegno di Gaetano Zompini (1700 - 1778), un Giovan Battista Dell’Era (1765 - 1799) pendant di un foglio conservato nel Museo Civico di Treviglio, per approdare all’Ottocento con una suggestiva Veduta del Tamigi di Giuseppe De Nittis (1846 - 1884) dai toni che non possono non rendere l’idea di come doveva essere Londra durante la Rivoluzione Industriale, quel periodo storico che ha trasformato la città britannica in una delle principali capitali economiche mondiali.
Dopo questa breve scorsa ai principali disegni esposti in mostra da SALAMON sembra che non ci sia più spazio per sorprese, il visitatore invece non può non stupirsi davanti al ritrovamento dell’imponente foglio di Giovanni Fattori (1825 - 1908). Non è solo la qualità e la dimensione del disegno (45 x 35 cm), colorato all’acquarello, o la paternità del principale esponente della pittura italiana dell’Ottocento, o la provenienza dalla raccolta Bernasconi, messa insieme da un grande appassionato e dispersa in una famosa vendita all’asta nel 1987, ma anche il fatto che l’opera documenta e illustra un episodio fondamentale per la storia moderna italiana: Napoleone III riceve il dispaccio dell’imperatrice Eugenia presso Lonato: fu proprio il dispaccio inviato al marito dall’imperatrice il 23 giugno del 1859, con il quale gli comunicava che l’esercito prussiano era sul punto di attaccare il confine francese sul Reno, ad obbligare Napoleone ad accelerare le operazioni e a predisporre per il giorno successivo l’attacco agli austriaci. Questo avrebbe portato alla vittoriosa battaglia di Solferino e San Martino, risolutiva per l’esito, favorevole al Piemonte, della Seconda Guerra d’Indipendenza.
Il catalogo, curato da Federico Giannini, che ha dedicato quasi due anni per le ricerche interpellando specialisti da tutto il mondo, è interamente illustrato e stampato in lingua inglese, ma disponibile anche in italiano in formato elettronico, con riproduzioni di ciascun disegno e molti particolari di confronto, aiuta il visitatore a meglio apprezzare ogni singola opera esposta fin nei suoi minimi segreti e dettagli. Colpisce, nella scelta delle opere selezionate da SALAMON, lo stato di conservazione di ogni foglio, semplicemente descrivibile come perfetto.
Inaugurazione 16 ottobre ore 18
Salamon & Co
via San Damiano, 2 (interno) - Milano
lun-ven 10.30 - 13 e 15 -19