Pittura Grafica Fotografia. 130 opere nella Sala Ipogea per ricordare l'artista a 90 anni dalla nascita. Una rilettura critica della sua carriera e della cultura cittadina.
a cura di Stefano Franzo, Eugenio Manzato, Francesco Michielin, Alberto Prandi
Ospitata nella Sala Ipogea del Museo di Santa Caterina di Treviso dal 26 ottobre 2013 al 5 gennaio 2014, la mostra su Renato de Giorgis (Treviso 1923-2009) è nata con l’intento di ricordare l’artista a novant’anni dalla nascita ed è stata concepita quale rilettura critica dell’opera di uno dei protagonisti dell’arte e della cultura cittadina per circa settant’anni: pittore, incisore, fotografo, egli ha riversato in queste attività una straordinaria capacità creativa.
Formatosi sostanzialmente da autodidatta, apprende la tecnica dell’incisione da Giovanni Barbisan ed esordisce nel 1942 ad appena 19 anni alla grande mostra provinciale allestita da Giuseppe Mazzotti nel Salone dei Trecento: è in questa manifestazione che assume per la prima volta lo pseudonimo “de Giorgis” (con la “d” minuscola, come de Pisis), giacché il suo cognome “Basso” poteva creare qualche equivoco, dal momento che alla rassegna partecipava anche il cugino Bepi Basso, allora già noto pittore. Avrà ruolo di protagonista negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra nel gruppo di artisti e letterati riuniti nel nome della “Rossignona”, che animeranno con mostre e incontri la città ancora stremata dai bombardamenti e dalle difficoltà economiche: ne fanno parte, oltre a de Giorgis, Barbisan, suo maestro, i coetanei e amici Bruno Darzino e Renato Nesi, Bepi Basso, Carlo De Roberto, pittore, incisore e critico d’arte. È un periodo cruciale anche dal punto di vista artistico per de Giorgis, che raggiunge infatti nel corso degli anni Cinquanta una maturità di stile che ne caratterizza già la personalità, mentre non si fanno attendere le esperienze espositive fuori Treviso. Oltre che a Venezia e nell’orbita della Bevilacqua La Masa, dove compare per tempo sempre accanto a Barbisan, de Giorgis si segnala ripetutamente alle Trivenete di Padova, a Verona e più volte alla Quadriennale romana (nel 1948 sarà alla mostra di Valle Giulia), venendo sostenuto e apprezzato da Giovanni Comisso e dall’Associazione Incisori Veneti, verso cui graviterà con Giorgio Trentin proprio negli anni Cinquanta e prima di una fuga a Parigi nel 1959.
Negli anni Sessanta Carlo De Roberto, in una serie di articoli, ne riconoscerà i caratteri precipui della pittura in un naturalismo lirico, sintetico negli elementi compositivi, sublimato dalla luce. Nelle incisioni, composte con elementi essenziali, il segno si fa dinamico e vigoroso a realizzare paesaggi e nature morte di poetica intensità. Sono però anche anni di sperimentazioni tecniche attraverso i monotipi colorati di carattere informale, che porteranno nei decenni successivi a esiti di astrazione. Ciò vale anche per la fotografia (frequentata sin dagli anni Quaranta) in cui, nel tempo, passerà da composizioni naturalistiche agli astratti “chimigrammi”, ottenuti attraverso gli acidi usati nelle fasi di sviluppo, cui egli attendeva personalmente.
Nel corso degli anni Settanta e Ottanta de Giorgis è l’animatore di una intensa attività nella stamperia artistica, con produzione di linoleografie e litografie, nella fruttuosa stagione del Barbacan in via San Nicolò, vera fucina di sperimentazioni con giovani tecnici e artisti – Giorgio Ippolito e Francesco Michielin – e con una sua personale produzione dedicata in particolare al paesaggio trevigiano.
La mostra presenta una selezione di circa 130 opere di pittura, grafica e fotografia.
Mostra promossa da
Archivio de Giorgis, Treviso
Comune di Treviso, Assessorato alla cultura
Comitato scientifico
Daniela Basso
Toni Basso
Stefano Franzo
Eugenio Manzato
Francesco Michielin
Mario Petillo
Alberto Prandi
Catalogo a cura di
Stefano Franzo
Contributi
Toni Basso
Stefano Franzo
Museo di Santa Caterina, Sala Ipogea
via Santa Caterina Treviso tel 0422 544864, 0422 658442
orario: mar. - dom.9.00 -12.30 e 14.30 - 18.00 (chiuso i lunedì, 25, 27 aprile e 1 maggio)
Ingresso euro 3