Illusionismi. I colori del circo. Una trentina di opere che rappresentano il mondo del circo attraverso l'immagine di giocolieri, nani e 'famiglie'circensi un mondo, particolare, che viene descritto attraverso la suggestione del colore.
ILLUSIONISMI
I colori del circo
Nell'ambito del ' 1° FESTIVAL DELL' ILLUSIONISMO CITTA' DI BRESCIA ' organizzato dall'Associazione Arnaldo da Brescia e da Forbes & Huges International, il Sole Vanviteliano del Palazzo della Loggia, sede del Comune di Brescia, è allestita dall'11 al 20 novembre una mostra di Antonio De Santis. L'artista, che attualmente è presente con altre due mostre una Bergamo e l'altra a Montecarlo, raccoglie in questa mostra bresciana una trentina di opere che rappresentano il mondo del circo attraverso l'immagine di giocolieri, nani e 'famiglie'circensi un mondo, particolare, che viene descritto attraverso la suggestione del colore. De Santis firmatario del manifesto del Realismo/Astratto, rappresenta una delle forme pittoriche più vive ed interessanti nell'attuale panorama artistico.De Santis si è dedicato per anni alla ricerca, fino alla fine deglia Ottanta, per optare poi per una espressività tutta pittorica trovando una propria personalità creativa che rende le sue opere inconfondibili per segno e colore. Ed in questa esposizione bresciana vengono messi in luce tutti motivi della pittura di questo artista che riesce a trarre dal tema del circo (una delle sue tematiche) suggestioni cromatiche visionarie ed intense.
E' il figurale ad essere il mondo vero di questo pittore che offre alla visione dell'osservatore non il mondo vero e proprio, quanto intende farci vedere un'apparenza che intende superare il concretismo del realismo per configurare una nuova realtà in cui il simbolo assume un proprio significato. Superato ogni elemento legato all'effimero questo artista ha intesificato la ricerca nel rapporto tra immagine e colore. Ed è quest'ultimo ad appartenere all'espressività dell'immagine dell'arte desantiana. Il colore si muta in forma in un colloquio continuo con una segno che emerge quasi recondito dalla memoria dell'artista. Un segno che possiamo riscoprire, in alcuni dipinti come graffito arcaico, più che metropolitano, che si pone nelle 'opere nell'attimo in cui la metafora diventa mediazione del significato. De Santis dipinge, vuol fare pittura, non gli interessa nulla che sia al di fuori della pittura intesa come pittura. E' il figurale il fondamento della nuova 'figurazione'.E' questo un termine improprio in quanto l'apparente figurazione ha solo un valore ipotetico e serve solo per poter utilizzare il fondamento della pittura: il colore. Ritornando all'immagine De Santis ha ripreso, dopo il periodo astratto, lo studio della pittura del Quattrocento da cui nasce appunto il figurale. Una pittura - come è stato affermato - colta, ma di grande fascino.
Palazzo Loggia - Comune di Brescia
Salone Vanvitelliano