Giovanna Mori
Rachele Ferrario
Patrizia Regorda
Rita Gigante
Claudia Corvi
Cristina Baldacci
Paolo Rusconi
Fiorella Mattio
Quinto ciclo di lezioni dedicato alle fonti d'archivio per lo studio dell'arte contemporanea, a cadenza settimanale. Riflessione sull'importanza dell'uso dei materiali d'archivio e conoscenza del patrimonio regionale e nazionale.
La Fondazione Corrente in collaborazione con la Cattedra di Storia dell'arte contemporanea dell’Università degli Studi di Milano propone il quinto ciclo di lezioni dedicato alle fonti d’archivio per lo studio dell’arte contemporanea.
Il seminario, a cadenza settimanale, intende offrire un’occasione di riflessione sull’importanza dell’uso dei materiali d’archivio per gli studi storico-artistici, ma rappresenta anche un’opportunità unica per conoscere preziosi documenti che costituiscono il patrimonio archivistico regionale e nazionale.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI
Martedì 29 ottobre 2012, ore 17
Giovanna Mori
Fondo Alessandro Mazzucotelli presso la Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” del Comune di Milano
Il Fondo Mazzucotelli conserva disegni, bozzetti, progetti di Alessandro Mazzucotelli, artigiano che ha realizzato le maggiori decorazioni in ferro battuto dei palazzi Liberty milanesi, in collaborazione con i principali architetti di fine Ottocento, quali Giuseppe Sommaruga, Gaetano Moretti, Ulisse Stacchini. È stato direttore della Scuola Superiore di Arti applicate di Monza e presidente della Mostra Biennale di Arti Applicate.
Il Fondo è conservato presso la Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano.
Giovanna Mori, laureata in lettere moderne con indirizzo in storia dell’arte e una tesi sulla storia dell’incisione, è conservatore della Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” dal 2001 e dal 2008 è coordinatore del Castello Sforzesco. Partecipa a studi, convegni, curatele di mostre nell’ambito della storia dell’incisione.
Martedì 5 novembre 2012, ore 17
Rachele Ferrario
Archivio René Paresce
L'Archivio Paresce dal 2000 studia ed è garante dell'opera di René Paresce. Diretto da Rachele Ferrario, l'Archivio conserva la documentazione scientifica delle opere e numerose fotografie sia delle opere che di repertorio. Nel 2013 è stato pubblicato da Skira il catalogo generale ragionato a cura di Rachele Ferrario.
Rachele Ferrario è docente di Fenomenologia delle arti all'Accademia di Belle Arti di Brera. Scrive per il Corriere della Sera e per Arte. Nel 1998 ha scoperto un nucleo di 45 opere inedite di Paresce di cui ha curato mostre e l'Archivio. Ha pubblicato Lo scrittore che dipinse l'atomo. Biografia di Rene' Paresce da Palermo a Parigi (Sellerio, 2005); Regina di quadri. Vita e passioni di Palma Bucarelli, Mondadori 2010; Le signore dell'arte, Mondadori 2011. Ha scritto anche libri su Giulio Paolini e David Tremlett. Nel 2013 ha pubblicato il catalogo ragionato di Paresce, Skira.
Martedì 12 novembre 2012, ore 17
Patrizia Regorda
Archivio Mario De Micheli
Mario De Micheli (Genova 1914 – Milano 2004) ha lavorato dagli anni Cinquanta come storico e critico dell’arte sostenendo coerentemente la linea della figurazione di impegno civile, del Realismo inteso come ‘tendenza’ aperta alla sperimentazione formale e ostile alle prescrizioni stilistiche.
Il suo archivio personale custodito presso l’Associazione Arte a Trezzo ci racconta della sua vita professionale e di quella privata, riflettendone i metodi di lavoro, gli interessi di studio, le scelte professionali e politiche, le relazioni pubbliche così come gli affetti più stretti.
Dalle carte di De Micheli possiamo vedere il critico e lo storico al lavoro, immerso nelle ricerche, nella curatela di mostre e cataloghi, nella redazione dei suoi scritti, nella preparazione delle sue lezioni; i documenti ci restituiscono il profilo dell’intellettuale organico che partecipa attivamente alla vita politica del paese e che storicizza e divulga un pensiero artistico di impegno figurativo e realistico.
Patrizia Regorda dopo la laurea in Lettere (indirizzo storico-artistico) consegue il diploma in Storia dell'arte con una dissertazione in storia della fotografia contemporanea, e poi la Laurea specialistica in Archivistica e Biblioteconomia. Da alcuni anni collabora con archivi storici pubblici e privati, per progetti di conservazione, catalogazione, e digitalizzazione di fondi archivistici e collezioni iconografiche.
Martedì 19 novembre 2012, ore 17
Rita Gigante con Claudia Corvi
Portale Lombardia Beni Culturali
Lombardia Beni Culturali è il nuovo portale unificato del patrimonio regionale culturale lombardo, la cui realizzazione è promossa da Regione Lombardia.
Nel portale sono accessibili sia i dati del Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali (SIRBeC), ossia i cataloghi on line dei beni storico-artistici, sia le risorse storico-archivistiche e documentarie già pubblicate sul sito Lombardia Storica, inaugurato nel 2003 e in corso di dismissione.
Il portale risponde ad esigenze di promozione della conoscenza e della pubblica fruizione e si configura come un sistema informativo di lungo periodo, con la missione di fornire agli utenti risorse di base per la ricerca in ambito storico-culturale.
Rita Gigante, specializzata in Conservazione del patrimonio storico e architettonico presso l'Università degli Studi di Pavia, dal 1995 si occupa di conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali in progetti promossi da istituzioni culturali pubbliche e private. Ha diretto la Biblioteca dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia. Dal 2002 lavora in Regione Lombardia per SIRBeC –Sistema Informativo Regionale Beni Culturali. Parte del lavoro svolto all'interno di SIRBeC è pubblicato sul sito lombardiabeniculturali.it Claudia Corvi è bibliotecaria e archivista. Ha diretto la Biblioteca comunale laudense ed è stata responsabile del Servizio archivistico della Provincia di Lodi. Attualmente lavora in Regione Lombardia nella Struttura Musei, Biblioteche, Archivi e Soprintendenza beni librari.
Martedì 26 novembre 2012, ore 17
Cristina Baldacci
L’archivio come opera d’arte
Quando il tema dell’archivio è diventato rilevante nell’arte e quali ruoli, significati e forme ha assunto nella pratica contemporanea? L’“impulso archivistico”, già presente nelle prime avanguardie del Novecento, si è rinnovato nelle strategie di appropriazione, riadattamento e montaggio tipiche delle ultime tendenze dell’arte, ma ha radici storico-filosofiche assai più profonde e riguarda da vicino il mutamento tecnico e concettuale globale avvenuto negli anni Sessanta e Settanta. È infatti in quel particolare momento che, in concomitanza con il processo di dematerializzazione dell’oggetto artistico, nella prassi e nella teoria si delinea una diversa concezione dell’archivio. Esso non è più soltanto un accumulo ossessivo di documenti e tracce del reale, dove regna quel senso di inquietudine e di perdita che è stato identificato come “mal d’archivio”, ma, soprattutto, un dispositivo critico e sovvertitore nei confronti delle tradizionali logiche di catalogazione e trasmissione della memoria e delle conoscenze. L’artista-archivista diventa così difensore del nostro saper vedere e ricordare.
Cristina Baldacci è storica e critica d’arte contemporanea, collabora con l’Università degli Studi di Milano, dove si è laureata nel 2004 con una tesi sull’Atlas di Gerhard Richter, e l’Università Iuav di Venezia, dove nel 2011 ha conseguito il Dottorato di ricerca con una tesi sull’archivio come pratica artistica. È stata visiting scholar a New York, prima all’Hunter College (2005-06), poi alla Columbia University (2009), e docente a contratto al Politecnico (2008-11) e all’Università Cattolica (2013) di Milano. Scrive regolarmente per “Art e Dossier”, ha collaborato a “Il giornale dell’arte” e pubblicato vari articoli e saggi. È co-curatrice e autrice della raccolta di scritti Quando è scultura (con C. Ricci, et al., 2010) e del saggio Arte del corpo (con A. Vettese, Giunti, 2012). In uscita, i volumi Sogno di sapere tutto. Intervista a Massimiliano Gioni sulla 55a Biennale di Venezia (Skira, 2013) e Gerhard Richter. Atlas (Scalpendi).
Fondazione Corrente
Via Carlo Porta 5, Milano
Tutti i martedì alle 17
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili