Figure tra continuita' e ricerca. Il carattere antologico dell'esposizione racconta la poliedrica creativita' dell'artista veneziano e testimonia dell'ampiezza e varieta' dei lavori: sculture accompagnate da una serie di schizzi preparatori, da olii e acqueforti, che non sono ne' diversivi, ne' divagazioni. Anche i lavori pittorici esprimono, infatti, sintesi e vigore.
Figure tra continuità e ricerca
con il Patrocinio
della Regione Lombardia e della Regione Veneto,
dei Comuni e delle Province di Milano e di Venezia
Si inaugura mercoledì 12 novembre alle ore 18,30 alla Fondazione Stelline di
Milano, nella prestigiosa cornice della Sala del Collezionista, la personale
di Gianni Aricò dal titolo Figure tra continuità e ricerca, a cura di
Ermanno Krumm.
Il carattere antologico dell'esposizione racconta la poliedrica creativitÃ
dell'artista veneziano e testimonia dell'ampiezza e varietà dei lavori:
sculture accompagnate da una serie di schizzi preparatori, da olii e
acqueforti, che non sono né diversivi, né divagazioni. Anche i lavori
pittorici esprimono, infatti, sintesi e vigore.
Opere testimoni di una personalità forte e di una versatilità artistica
spiccata, che lo hanno portato a confrontarsi con temi di grande respiro, in
opere pubbliche di forte impegno ideativo e realizzativo e con i materiali
più svariati, dal marmo, al bronzo, al legno, senza neppure risparmiarsi l'
uso di un materiale luminoso e evanescente come il vetro, ciascuno usato con
intelligenza nelle sue possibilità espressive. Le sue sono figure solide, i
cui modi sintetici e robusti lasciano però sempre affiorare una sommessa
suggestione emotiva. Le sue sculture sembrano nascere dal desiderio e dalla
necessità di parlare alla gente, di stabilire una comunicazione diretta per
mezzo di un linguaggio semplice, comprensibile, aperto alla sensibilità più
moderna, ma basato anche sul rispetto della tradizione.
Evento centrale della mostra sarà la presentazione in anteprima, nel
giardino del Chiostro della Magnolia, del Monumento ad Antonio Vivaldi, che
sarà inaugurato all'ingresso del Porto di Venezia il prossimo dicembre. Per
dar forza e prospetto scenografico oltre ai tre bronzi saranno esposte anche
le tre statue originali in gesso, che sono servite da modello per la fusione
e precedentemente per i marmi dell'omonima opera di Vienna.Nell'affrontare
la realizzazione di questi monumenti di carattere storico e celebrativo
Aricò rifugge ogni facile retorica e il compiacimento apologetico per
elaborare una formula espressiva estremamente personale, che sintetizza l'
attenzione alla dimensione individuale con una rappresentazione corale degli
eventi.
Dalla fine degli anni 60, cioè dal suo esordio, Aricò, infatti, ha avuto
modo di esercitarsi in numerose opere pubbliche - il monumento a Vivaldi
(Vienna e ora Venezia), a Colombo (New York), al Soldato d'Italia (Treviso),
i portali del teatro Goldoni (Venezia), la fontana di Mestre - e in gruppi
scultorei destinati alle chiese italiane.
Fortunata anche la sua attività di medaglista. Molte istituzioni importanti,
sia in Italia sia all'estero, gli hanno commissionato medaglie in bronzo,
oro e argento, per la commemorazione di grandi eventi come la visita di Papa
Giovanni Paolo II a Venezia, il restauro della facciata di Ca' Foscari a
Venezia e il Duomo di Milano.
La mostra, a cura di Ermanno Krumm, rimarrà aperta fino al 13 dicembre 2003
lunedì 14-19, martedì-sabato h. 10 - 19 (chiuso lunedì 8 dicembre)
Palazzo delle Stelline
Sala del Collezionista - corso Magenta, 61 (ingresso libero)