Il secondo cielo. Gli scarti, le prove e gli errori prodotti durante la realizzazione dei lavori diventano testimonianze di tutto cio' che ogni singola opera avrebbe potuto essere. La mostra "racconta di pensiero che cerca forma, che si ferma, riparte, incrocia l'imprevisto...".
Dal 4 al 23 novembre 2013 O' presenta ‘il secondo cielo’, un progetto pensato come un organismo unico che raccoglie alcuni pensieri fondamentali del lavoro di Pierluigi Calignano.
Gli scarti, le prove e gli errori prodotti durante la realizzazione dei lavori diventano testimonianze di tutto ciò che ogni singola opera avrebbe potuto essere; percorsi sospesi e potenziali; frammenti di qualcosa di più grande.
Allontanandosi dall’idea di costruire qualcosa, l’artista si concentra invece sulle vie mentali e tecniche che costantemente e ripetutamente percorre ed intravede nel ‘fare’ una propria verità. La logica del costruire, del creare, si è trasformata in una ricerca continua all’interno di un territorio instabile del possibile e dell’invisibile. L’oggetto ha così perso la propria centralità e la propria sagoma e se mai l’ha avuta è stato solo per un attimo.
Qui non ci nono pezzi singoli, tutto è collegato, com’è tutto collegato il fare dell’artista. Il secondo cielo racconta di pensiero che cerca forma, che si ferma, riparte, incrocia l’imprevisto... e lo afferra.
Pierluigi Calignano (Gallipoli 1971) vive e lavora tra Gallipoli e Sassari. La sua ricerca si trova all'incrocio tra scultura e installazione, nel luogo in cui le forme occupano spazi temporanei, quasi sempre definiti da materiali leggeri. Da questi presupposti nascono installazioni che raccontano di un pragmatismo dinamico, aperto, strutturale; documento d’investigazione e di esperienza dell’esistenza. L’uso di forme geometriche con qualità prettamente funzionali, interagisce con lo spazio includendolo come condizione dell’opera stessa, con pari funzionalità sintattiche e semantiche.. Per Calignano, le opere non sono azioni concluse, ma oggetti provvisori e volubili, studi, progetti, modelli. Tentativi di sfidare l’opera e di dimostrarla attraverso le cause che la determinano e che la mostrano nelle molteplicità di altri sviluppi possibili.
Ha partecipato a programmi di residenza, estensivamente esposto il proprio lavoro in gallerie, musei, fondazioni in tutta Europa e negli Stati Uniti. Tra le principali mostre personali: Salinger si legge a gennaio, MARS, Milano, 2010; La superficie di uno specchio d’acqua, MAGA - Museo Arte Gallarate, Gallarate (VA), 2010; La prossima volta, Careof per il Teatro Elfo Puccini, Milano, 2010; L'interminabilità e l'intollerabilità di ogni sforzo terrestre, Galleria dell'Arco, Palermo 2009; L-Ray, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, 2007.
inaugurazione lunedì 4 novembre h.19.00
O' | residenze | fotografia | suono | performance
via pastrengo 12, 20159 milano
da lunedì a venerdì 15.00-19.00 (sabato su appuntamento)