Palazzo Binelli Fondazione Cassa di Risparmio
Carrara (MS)
via Verdi, 1
0585 641394
WEB
Gian Marco Montesano
dal 13/11/2003 al 21/12/2003
0585 641394

Segnalato da

Daniela Pucci




 
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13/11/2003

Gian Marco Montesano

Palazzo Binelli Fondazione Cassa di Risparmio, Carrara (MS)

Sembra un secolo. In oltre trent'anni di pittura Gian Marco Montesano, torinese, classe 1949, non ha mai ceduto alle tendenze di moda, tranne quando non e' stato lui stesso a condizionarle, e ha sempre portato avanti una figurazione legata alle immagini cinematografiche e alla tradizione dell'illustrazione europea.


comunicato stampa

"Sembra un secolo"

Tra gli anni Settanta e Novanta è sfuggito all'omologazione culturale dell'arte povera, ha resistito alle tentazioni della transavanguardia, è sopravvissuto al fallimento del medialismo. Di recente, si è contrapposto al ritorno del concettuale e ha ignorato le sirene della bad painting. In oltre trent'anni di pittura Gian Marco Montesano, torinese, classe 1949, non ha mai ceduto alle tendenze di moda, tranne quando non è stato lui stesso a condizionarle, e ha sempre portato avanti una figurazione legata alle immagini cinematografiche e alla tradizione dell'illustrazione europea. Ha continuato a realizzare con ostinazione ritratti e paesaggi anche quando il mercato e la critica sembravano dargli torto, ha scelto il realismo quando gli altri preferivano evitarlo. Ora che molti giovani autori ricalcano le sue orme, adesso che la figurazione italiana si è trasformata in uno stile vincente, riconoscibile all'estero, l'artista può dirsi soddisfatto. Perché proprio le dive di celluloide che da anni dipinge in bicromia e gli inquietanti personaggi che da sempre sottrae alla storia del Novecento (da Hitler a Stalin, ai miliziani delle SS) si possono considerare i genitori putativi dell'odierna pittura made in Italy.
Giovanissimo, verso la fine degli anni Sessanta Montesano si fa notare con una serie di matite e tempere su carta, dove si sovrappongono ritratti di gente famosa, scene prese dai libri di storia e dalla cronaca, riproduzioni di capolavori. A queste opere seguono i collage, in cui le silhouette di giovani donne, abbigliate anni Trenta o pettinate come nel dopoguerra, vengono assorbite da un fondo grigio uniforme, gettato giù velocemente. Sono solo studi, che però anticipano i futuri sviluppi della ricerca dell'artista, scandendone le tappe per oltre tre decenni. Isolate, ingigantite, antichizzate dai toni del seppia o del bianco e nero, le immagini degli esordi tornano ciclicamente nei suoi quadri, e lo propongono come uno dei primi e più interessanti esponenti di quella scuola, richteriana, che usa tradurre in pittura i fotogrammi della realtà. Montesano ruba frame dai cinegiornali d'epoca, dai programmi televisivi, dai documentari e dai film neorealisti, ma quando li mette su tela, dipingendoli in una bicromia livida o con toni pastello tanto falsi da ricordare le pellicole colorate in laboratorio, li trasforma in visioni oniriche. Non si tratta più di testimonianze del passato o del presente, ma di epopee mitologiche, paesaggi da terra promessa, favole contemporanee. E se in Un uomo solo al comando, del 1999, Coppi è raffigurato in bicicletta con uno stile che ricorda i manifesti di propaganda dell'ex Germania dell'Est, in Erwacht! Freiheit!... und Venedig Hitler sembra avere quell'umanità che gli eventi hanno negato.
Nell'ultimo periodo, con un bianco e nero scolorito, come nel caso delle vecchie cartoline lasciate troppo al sole, Montesano si è dedicato a ritrarre luoghi e persone un tempo sulla bocca di tutti e ora quasi dimenticati. Luoghi e persone che ora sono protagonisti, sino a fine gennaio, di una grande mostra a Bergamo, alla galleria del Tasso. Ai volti di Luisa Ferida e Isa Pola, le dive del vecchio cinema italiano, di quando Cinecittà faceva concorrenza a Hollywood, si affiancano gli scorci di antichi caffè parigini, con le sedie art nouveau e le vetrine aperte sul paesaggio piovoso e malinconico degli Champs Eliysées.

Inaugurazione: venerdì 14 novembre - ore 18.00

Orario: 10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.00 chiuso il lunedì

Organizzazione: Comune di Carrara - Settore Cultura Turismo
Per informazioni tel. 0585-641394 fax 0585/ 641392

A cura di: Maurizio Sciaccaluga

Sede: Palazzo Binelli - via Verdi - Carrara

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