passaggi) l'incendio di troia (paesaggi. Spazio d'uso e la costruzione del Paesaggio. L'artista indaga, fra Natura e Naturalita', le leggi che ci governano nell'involontario e la volonta' individuale.
I vuoti che consentano al fruitore azioni d'uso come conseguenza del manifestarsi di un Bisogno.
Il lavoro di un architetto è la creazione dei vuoti che consentono di agire risposte.
Solo uno spazio vuoto consente l’azione d’uso: l’attivazione delle trasformazioni di piccole quantità di energie, con un atto di volontà individuale, in un Paesaggio dell’Abitare ovvero il luogo delle scelte.
Il Paesaggio è la somma di mappe d’uso nelle quali l’individuo attiva i dispositivi per ricavarne un beneficio comune.
Spazio d’uso è un campo tridimensionale dove, in un punto qualsiasi, la determinazione del bisogno indetermina il punto agente dell’azione. Esso opera con l’obbiettivo di in-determinare il bisogno per individuarne la posizione.
Spazio d’Uso considera il Bisogno, una diminuzione della complessità dell’individuo agente, e del campo di relazioni in cui esso agisce; agire una risposta sarà sia colmare la discontinuità determinando un contenuto/oggetto che risolverà il Bisogno, sia Rafforzare il Paesaggio dell’Abitare con sempre nuove indeterminazioni (relazioni di sistema).
Spazio d’uso studia questo ambito, ad oggi ha raggiunto alcune scoperte:
L’inversione della domanda in risposta per individuare il campo di interazione sensibile alla scelta in atto;
Il progetto interno come legame fra la Natura e la Naturalità, cioè fra le leggi che ci governano nell’involontario e la volontà individuale. La Naturalità è assimilabile a un supporto virtuale, dove anticipare un’azione per mitigare l’irreversibilità dell’azione;
I tre progettisti dell'Azione, creatore, esecutore, fruitore in un percorso traducibilità/traduzione.
Pa(s)saggi / Pa(e)saggi di Raimondo Masu, realizzati con la tecnica del collage, possono essere considerate al pari dei rumori, sono stati pre-formati secondo l’ordine di un principio elegante, spazio d’uso, cosi da rappresentare sovrapposizioni di mappe d’uso.
Ogni Paesaggio (dove sono), troverà esistenza ogni volta che azione temporale di un fruitore (io sono Passaggio) sarà agita [traducibiltà-percezione/ traduzione-uso ].
Ogni Paesaggio delega un’azione per arrivare a compimento: il lasciare.
Lasciare è:
a) il riconoscimento della delega (volontà ad agire) che ciascuno attiva nel momento in cui sceglie [Responsabilità];
b) la consapevolezza che essa (la delega) dovrà essere restituita per permettere nuove azioni [costruzione/del Paesaggio].
I Paesaggi di Raimondo Masu presentati si confrontano con interventi /Paesaggio dei filosofi Mauro Carbone, Giulia Li Destri, Nicosia e Raffaele Scolari, il web designer Eleni Gratsou e un opera del compositore Raul M. Masu, composta on Midbar-medabar (deserto/parlare), che sarà eseguita in prima assoluta.
Il 23 novembre a chiusura della mostra si terra un seminario su spazio d’uso
Raimondo Masu, nato in Sardegna, a Tempio Pausania, opera a Milano fin dal 1970, anno in cui si trasferisce per frequentare il politecnico. Architetto, già professore ha contratto è co-conduttore dei laboratori di costruzione e progettazione ambientale, si occupa del rapporto fra la costruzione della forma/oggetto e la messa a punto del dispositivo che consente alle risposte agite di soddisfare un bisogno.
Alla libera professione unisce la ricerca sul materiale e la forma.
I materiali per le opere sono tratti dalla tradizione dell’architettura: calcestruzzo, acciai, legni. Le opere/oggetto concepite come architetture di interrelazione minima fra percezione e spazio delle memorie, diventano alter ego dialogante.
[NOTA1] Il progetto Spazio d’uso nasce nel 1998 ad opera dell’architetto Raimondo Masu nel contesto dei Laboratori di Progettazione Ambientale e di Progettazione dei Sistemi Costruttivi della Facoltà di Architettura Milano Bovisa.
La questione che doveva trovare soluzione era in che modo veicolare una quantità indefinita di informazioni, nel più breve tempo possibile, ad un numero non esiguo di studenti di Architettura che da lì a poco avrebbero dovuto essere in grado di progettare e comporre a partire dalle risorse e dagli strumenti a disposizione.
Opening venerdì 8 novembre ore 18
Spazio City Art
Via Dolomiti 11 Milano (MM1 fermata Turro)
aperto da mercoledì a sabato dalle ore 15,00 alle 19,00