Il bluff del contemporaneo. Presentazione del volume
Conversazione tra Angelo Crespi, Marco Carminati e Marco Vallora. Dissacrazione, nonsense, divertimento inutile sembrano le nuove categorie dell'arte contemporanea, in cui solo il mercato definisce il valore di un'opera, e ogni giudizio estetico e' bandito. Oggi niente ha piu' senso se non il marchio di fabbrica dell'artista, mentre i musei del contemporaneo, vuoti esoscheletri senza contenuti, certificano i prezzi di questi nuovi "titoli spazzatura". Nessun problema se questa nuova arte non aspirasse al paragone con l'arte della Tradizione, a confrontarsi con i grandi del passato, un'arte per la quale bisognerebbe forse trovare un nuovo nome, sgunz. Sulla scia di una consolidata scuola di pensiero che va da Robert Hughes a Jean Clair, Angelo Crespi scrive un pamphlet che si pone come un manuale di sopravvivenza in una giungla sempre piu' intricata, una scialuppa di salvataggio per chiunque senta di aver perso la bussola, per chi naviga controcorrente e crede ancora nell'Arte.