Appunti. Anteprima della serie "Sono una donna. Ammazzami". Mannelli incide la bellezza del vissuto, ferite comprese; distrugge il posticcio e il finto per ritrovare la carne del reale.
a cura di Fabio Norcini
E' la prima volta che Riccardo Mannelli, storico disegnatore satirico, arriva a Firenze nella veste di artista figurativo. Lo fa presentando in esclusiva allo studio Rosai i suoi appunti per la Ricostruzione della Bellezza, un work in progress. Tra le novità di questa esposizione, curata da Fabio Norcini, l'anteprima della serie Sono una donna. Ammazzami, nella quale viene affrontato il femminicidio, altra forma criminale contemporanea, strettamente connessa alle aberrazioni estetiche che sono fatalmente anche etiche.
Al silenzio del corpo, alla sua intima bellezza, si è sostituito il clamore del suo feticcio, della sua caricaturale dimensione di manichino, merce sulla quale infierire con chirurgia plastica e altri artifici per camuffarne la naturale evoluzione.
Scongiurare la caducità, in tutto, significa non accettare la rovina per passare direttamente alla decomposizione. Per questo motivo cercare di “ricostruire la bellezza” significa dover fare opera di alfabetizzazione estetica. Mannelli può, in virtù di un magistero tecnico quasi irritante, che però unisce ad un inesauribile arte della variazione (iconografica, fantastica, compositiva insomma) restituirci una pittura viva, palpitante: del corpo, come scrisse Luca Novelli, sa restituirne anche i profumi.
Proprio sulla pelle, in primis la propria, Mannelli incide la bellezza del vissuto, ferite comprese; distrugge il posticcio e il finto per ritrovare la carne (lui direbbe ciccia) del reale. Il suo è un disegno classico, ma svuotato dai vezzi dell’accademia e della maniera (non a caso usa la penna a sfera come punto di partenza). Non c’è dunque intellettualismo ma poesia, quella che nasce della strada, del dato colto e rielaborato con mano felice per restituire la vita com’è, non come la si vorrebbe. Solo da qui, infatti, è possibile partire per ricostruire bellezza.
Per questa mostra assieme ad opere quali i Blues, ritratti femminili nei quali viene fissato il momento di abbandono e solitudine, verranno esposti in anteprima alcuni lavori appartenenti al nuovo ciclo Sono una donna. Ammazzami, in cui le persone ritratte, appartenenti alle più varie tipologie e che si sono volontariamente offerte di posare, guardano direttamente negli occhi lo spettatore (anche il pittore?) sfidandone il potenziale omicida. Ma ci saranno altri esempi della versatile e indomabile espressività dell’artista pistoiese (anche se ormai romano d’adozione), quasi a segnarne l’irreparabile diversità che lo separa dalla maggioranza dei suoi colleghi.
Oltre alle opere in mostra sarà possibile acquistare, anche gli originali di una selezione dei disegni pubblicati su Repubblica, Il fatto quotidiano, ecc. e anche cataloghi e libri d’artista e no, compreso l’appena uscito Fine penna mai (che comprende i disegni della rubrica “Fuorigioco” sul Fatto).
Inaugurazione venerdì 22 novembre allle 18
Studio Rosai
via Toscanella 18 nero, Firenze
esposizione visitabile fino al 7 dicembre su prenotazione
Ingresso gratuito