Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Nei lavori di "Stroma Superiore", memori di miti ancestrali e cosmogonici, le figure brulicano all'interno della scena seguendo un andamento convulso, in continua metamorfosi.
La
Galleria
Giacomo
Guidi
Arte
Contemporanea
di
Milano
è
lieta
di
presentare
la
personale
di
Simone
Pellegrini
“Stroma
Superiore”
a
cura
di
Alberto
Zanchetta,
nelle
suggestive
sale
ottocentesche
di
ViaDante14,
prestigiosa
location
milanese.
Lo
stroma
superiore,
termine
istologico
dal
quale
Pellegrini
attinge
le
suggestioni
di
questa
sua
mostra,
racchiude
in
sé
tutta
la
poetica
dell’artista.
Lo
stroma
–
che
costituisce
la
struttura
di
sostegno
e
supporto
a
un
organo,
un
tessuto
o
una
cellula
–
è
qui
inteso
come
ambiente
dinamico
e
informe,
come
un
talamo
potenziato
che
sorregge
matrici
iconiche,
un
campo
di
forze
in
cui
si
contrappongono
tensioni
che
determinano
connessioni
in
grado
di
scuotere
e
stravolgere
l'esistente.
Le
opere
di
Simone
Pellegrini
rammemorano
miti
ancestrali
e
cosmogonici,
sono
un
primigenio
vagito
della
figurazione
dove
dialogano
forme
riconoscibili
e
altre
che
sembrano
ancora
in
una
primordiale
fase
di
sedimentazione.
L’impressione
generale
è
quella
di
un
universo
in
lotta
per
affermare
la
propria
esistenza,
che
si
dibatte
per
non
rischiare
di
smarrirsi
completamente
nella
composizione.
La
rappresentazione
è
infatti
simbolica
più
che
ottica,
la
prospettiva
costruita
su
piatte
profondità,
l’impianto
compatto
e
saturo;
le
figure
brulicano
all’interno
della
scena
seguendo
un
andamento
convulso,
in
continua
metamorfosi,
sciamando
e
moltiplicandosi
fino
a
diventare
completamente
astratte.
Caratteristiche
dell’artista
sono
le
grandi
carte
da
spolvero,
laddove
l’occhio
si
fa
errabondo,
inabile
a
cogliere
la
pienezza
e
la
compiutezza
dell’opera,
giacché
la
vastità
è
proporzionale
alla
sua
varietà.
Queste
carte
lacere
sembrano
far
parte
di
un’unica
grande
composizione
che
ci
perviene
smembrata
e
centellinata
nel
suo
divenire,
frammentazione
in
cui
assistiamo
allo
sviluppo
di
alfabeti
simbolici
che
reinterpretano
un
sapere
accumulato
nel
tempo.
Nelle
cartografie
di
Pellegrini
l’immagine
viene
trasferita-‐stratificata
sulla
superficie,
impreziosita
dai
toni
del
nero,
del
rosso
e
dell’ocra
che
sembrano
ricollegarsi
ai
nervi,
ai
vasi
sanguigni
e
linfatici
che
nello
stroma
(cioè
l’opera)
si
sforzano
di
tenere
assieme
degli
organi
(ossia
le
immagini)
sottoposti
alle
permutazione
delle
loro
forme
e
dei
rispettivi
attribuiti.
A
ben
guardare,
la
trama
della
composizione
potrebbe
essere
formata
da
un
tessuto
connettivo
che
si
dispone
in
modo
difforme
a
seconda
dell’organizzazione
strutturale
delle
sue
parti.
Ancora
una
volta,
e
sempre
più,
l’opera
di
Simone
Pellegrini
ci
appare
pervasa
da
fremiti
e
istinti
che
intendono
ridefinire
l’uomo
e
il
mondo.
Simone
Pellegrini
è
nato
ad
Ancona
nel
1976.
Vive
e
lavora
a
Bologna.
Inaugurazione:
martedì
26
novembre
2013,
ore
18:30;
sarà
presente
l’artista.
Spazio
ViaDante14
Via
Dante
14,
Milano
Ingresso libero