Mod. 3.375.020.000. Videoinstallazione femminile, plurale. In questo ritratto al femminile continuo, ovvero aperto a costanti inserimenti, le donne sono valorizzate nella loro originalita' individuale.
Ritratto continuo mod. 3.375.020.000 è un video-ritratto collettivo che include tutte le donne del mondo, la cui durata dipende dal numero delle partecipanti, numero destinato a crescere nel tempo.
In questo ritratto al femminile continuo, cioè aperto a costanti inserimenti, le donne sono valorizzate nella loro originalità individuale e, tutte insieme, diventano espressione di un nuovo concetto d’identità sociale, incentrato sulla potenza visiva dell’essere donna e sulla convinzione tipicamente femminile di
poter influire positivamente sul futuro del mondo.
L'artista romana Francesca Montinaro chiede a ogni donna partecipante di riflettere sulla propria identità e sul proprio ruolo, sintetizzando questa riflessione in un gesto simbolico: sporcarsi le mani per scagliare un messaggio al di là del
video.
Ogni donna dovrà infatti farsi tramite di un messaggio capace di stabilire un contatto con chi la guarda. Un messaggio scritto sulle proprie mani e lanciato a generazioni future.
Perchè “sporcarsi le mani”?
E’ un invito ad agire, esprimersi, mettersi in gioco, raccontarsi, prendere una decisione.
Come si svolge l’azione?
E’ uno spettacolo rituale, muto, lento, ipnotico: seduta su una sedia girevole, la partecipante si mostra di spalle, poi si gira e infine mostra il messaggio scritto direttamente sulle proprie mani. Il video-ritratto, curato in ogni dettaglio cromatico, di luce e di inquadratura, acquista quella straordinaria monumentalità
tipica delle statue antiche ammirate dal basso.
Come si arriva al messaggio scritto?
Ogni frase scaturisce da una libera scelta della partecipante; poi la condivisione e la scrittura dei messaggi sulle mani avviene insieme all’artista, in un processo
artistico, intimo e corale al contempo, che l’artista chiama “viaggio dell’identità” .
Quanto dura Ritratto Continuo?
Tutti i video-ritratti, di 90 secondi ognuno, sono montati in sequenza. La durata complessiva quindi dipende dal numero dei video-ritratti realizzati che in questa prima esposizione sono circa 300.
Si tratta di un’opera costruita in un tempo piuttosto lungo (alcuni mesi), fruibile dal pubblico in un tempo esteso, ciclico e occasionale. Il risultato finale e i suoi contenuti sono incerti: si sostanziano ritratto dopo ritratto.
Cosa si intende per modello numerico?
Il modello numerico - …mod. - è un segno distintivo che racchiude tutte le singole individualità del gruppo che ritrae e ne rappresenta, non solo simbolicamente, la somma.
I primi quattro modelli di Ritratto continuo esposti alla Galleria Nazionale si riferiscono a quattro diverse categorie di donna: le spose, le suore, le saleswomen door-to-door, le scultrici della parola.
Perché proprio questi quattro modelli?
Perchè sono tutte donne-icona, donne in divisa.
Le spose con i loro abiti rappresentano ancora oggi per molta popolazione femminile la tappa obbligata per l’emancipazione dalla famiglia d’origine.
Le suore, anche loro in abiti/divisa, sono le prime donne ad aver studiato, ad aver lavorato, e sono le prime ad amministrare i grandi patrimoni.
Le saleswomen, la cui divisa è rappresentata dall’ufficio/borsa, sono quelle donne che, negli anni 60/80, hanno attuato una rivoluzione sociale, economica e intellettuale, attraverso l’invenzione americana del door-to-door.
Le scultrici della parola, infine, sono tutte quelle donne che usando professionalmente la parola come veicolo del proprio pensiero, diventano il salvacondotto per i pensieri di tutte le altre.
Inaugurazione sabato 30 novembre
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
Orario: martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45)
Ingresso libero