Acme
107
Fiorella Banfi
Silvano Campeggi
Carlo Jacono
Milo Manara
Anna Pennati
Nicolo' Rossetto
Barbara Stefani
Cristina Stifanich
Silvia Taietti
Sergio Toppi
Luca Temolo Dall'Igna
Riccardo Mazzoni
Federica Paulon
La poesia di una Star. Poesia e pittura. Tra gli artisti coinvolti si segnalano Carlo Jacono, Milo Manara, Acme, 107, Fiorella Banfi, Anna Pennati.
A un anno dalla mostra Mestiere di Poeta, che ha unito poesia e pittura, Spazio Excalibur (Corso Genova 114, Vigevano), mette in scena un secondo evento che mixa parola e immagini. “Mitica Marilyn” propone infatti, a cura di Luca Temolo Dall'Igna e Riccardo Mazzoni, una mostra collettiva di artisti, pittori, illustratori e disegnatori, che ruota attorno alle poesie scritte da Marilyn Monroe o a lei dedicate.
In mostra, accanto alle poesie di Marilyn Monroe e altre a lei dedicate selezionate da Federica Paulon, disegni e dipinti originali di Acme 107, Fiorella Banfi, Silvano Campeggi, Carlo Jacono, Milo Manara, Anna Pennati, Nicolò Rossetto, Barbara Stefani, Cristina Stifanich, Silvia Taietti, Sergio Toppi provenienti da collezioni private o messe a disposizione dagli artisti.
Arrichisce l'esposizione una selezione di opere realizzate dagli studenti della Scuola del Fumetto di Milano in occasione della mostra Marilyn I love You.
Mitica Marilyn - la mostra
“Solo la poesia ispira poesia” questa frase di Ralph Waldo Emerson (1803-1882) racchiude in sé il senso della nuova mostra dello Spazio Excalibur.
A un anno dalla mostra Mestiere di Poeta, che ha unito poesia e pittura, la galleria di Vigevano punto d'incontro per artisti della parola e dell'immagine, mette in scena un secondo evento, una mostra collettiva di artisti, pittori, illustratori e disegnatori, che ruota attorno alle poesie scritte da Marilyn Monroe o a lei dedicate. Ma non solo. La mostra ruota anche attorno alla sua vita: una vita che è poesia.
Marilyn amava la poesia, amava leggerla e amava scriverla. Questa, “Quel che ho dentro nessuno lo vede ho pensieri bellissimi che pesano come una lapide. Vi prego fatemi parlare”, non è che una delle frasi, delle poesie, che dopo la sua morte sono state trovate sfogliando le sue carte, le sue agende e i suoi diari. Poesie delle quali si vergognava: “Di tanto in tanto faccio delle rime ma non prendetevela con me. All'inferno, so benissimo che non si vende; quel che voglio dire è quel che ho in testa. Dipingere i piatti, dipingere i desideri con i pensieri che volano via prima che muoia e pensare con l'inchiostro”.
Poesie che scriveva di nascosto; quasi volesse liberarsi dell'immagine che si era costruita, “Il mio involucro invecchia ma io devo ancora nascere”, e che erano, forse, il tentativo di ritrovare la felicità della bimba “infelice” che era stata: “Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo, trentacinque anni con i capelli tinti, trentacinque anni con un fantoccio. Ma io non sono Marylin io sono Norma Jean Baker perché la mia anima vi fa orrore come gli occhi delle rane sull'orlo dei fossi?”
Eppure quella Marilyn, consapevole di essere intrappolata in una gabbia platinata, “Sono orribile ma datemi tempo mi truccherò la faccia ci metterò sopra qualcosa di splendente
e sarò di nuovo Marilyn Monroe”, che voleva essere Norma Jean era poesia allo stato puro. E non solo perché le sue forme erano rime perfette o il suo muoversi rappresentazione dell'armonia. La sua vita era stata, incurante della sintassi e dell'ortografia, una infinita licenza poetica.
“Solo la poesia ispira poesia” ed è per questo che poeti come Pier Paolo Pasolini, Ernesto Cardenal o Baernie Taupin ed Elton John hanno scritto per lei parole e musiche indimenicabili. Ed è sempre per l'essere di Marilyn/Norma pura poesia che un gran numero di autori l'hanno posta al centro della loro creazione artistica: ognuno di loro indagandone aspetti diversi e rappresentandoli con gli stili e le tecniche più diverse. E Mitica Marilyn è proprio il racconto di questa ricerca: una ricerca che passa dai disegni Milo Manara e Sergio Toppi alle “fotografie” a matita di Nicolò Rossetto, dai collage e le tele di Anna Pennati alle rappresentazioni materiche di Barbara Stefani e Silvia Taietti, dalle rivisitazioni pop di Cristina Stifanic alle illustazioni “gialle” di Carlo Jacono e a quelle “hollywoodiane” di Silvano Campeggi in arte Nano, dalla brillantezza della street art di Acme 107 alla spigolosità di Fiorella Banfi. Senza dimenticare la ricerca, ironica e raffinata degli studenti della Scuola del Fumetto di Milano.
Mitica Marilyn, nuovo evento A+Mani di Spazio Excalibur racconta anche un'altra storia: come autori del calibro di Crepax, Buzzelli, De Luca, maestri del fumetto made in Italy hanno fatto rivivere Marilyn Monroe. Ed ecco allora Norma Jean recitare accanto a Ken Parker nel selvaggio West oppure sfidare Diabolik.
Anche questa è poesia.
Mitica Marilyn… a fumetti
Sono passati da poco 50 anni dal giorno in cui Marilyn Monroe ha smesso di recitare eppure nessuno sa cosa sia veramente successo quella notte a Brentwood. Le teorie sono molte e tutte affascinanti. C’è chi propende per il suicidio e chi per l’omicidio ma c’è anche chi ritiene che si sia rifatta una vita e gestisca, ormai ottantenne, un drive-in sulla 66. E c’è chi è convinto che, stufa della ribalta, viva su un’isola dei Carabi con Elvis e Moana. Questo mistero ha suscitato molti interessi e sono molti i volumi che hanno tentato di scrivere la parola fine e questo giallo.
Ci hanno provato anche molti “fumettisti” ed è per questo che Mitica Marilyn propone anche una selezione di tavole, rigorosamente firmate da autori italiani, che ci aiuteranno a capire se la sua morte sia stato un falso suicidio o un vero omicidio. Ed ecco allora le biografie realizzate da Guido Buzzelli o da Gianni De Luca o le tavole di Guido Crepax.
Giancarlo Berardi, invece, aveva omaggiato Norma Jean facendola incontrare, nel mondo fantastico del fumetto dove tutto è possibile, con il suo (e di Ivo Milazzo) Ken Parker.
E che dire del bacio impossibile tra Marilyn e Diabolik?
Queste due icone degli anni ‘60 si incontrarono in un’avventura giallo/nera con spunti rosa passata alla storia. Marilyn recita il ruolo di una scrittrice, Katia Wander, e afferma di possedere dei documenti che permetteranno di smascherare Diabolik.
Diabolik, ovviamente, interpreta se stesso.
Katia Wander, considerata da tutti come un’oca bionda si dimostrerà, come era Marilyn nella vita reale, tutt’altro che stupida e riuscirà a far cadere ai suoi piedi il Re del Terrore. Questo memorabile incontro avvenne nel 1966, quando Marilyn era scomparsa da 4 anni e Diabolik era nato da 4 anni e oggi, 47 anni dopo, entrambi sono ancora sulla breccia.
Mitica Marilyn… nell’arte
di Luca Temolo Dall’Igna
Marilyn Monroe è stata un soggetto molto amato da molti artisti che di volta in volta l’hanno interpretata. Il solo Moma di New York conta più di 15 lavori dedicati all’attrice.
Ma cosa ha attratto il mondo dell’arte verso questo personaggio? Non solo il lato estetico ed esteriore, ma soprattutto ciò che Marilyn era divenuta: un “icona”. Questo termine è importante, in quanto, si definisce “icona” un raffigurazione sacra ed in particolare le figure rappresentate sono dette “iki” ovvero: trasfigurazioni di immagini che si trovano fuori dal tempo.
Certo non vogliamo definire “sacra” l’immagine di Marilyn, ma sicuramente è fuori dal tempo, cristallizzata e, pur triste da rimarcare, ciò è dovuto al fatto che, morta nel pieno del suo splendore, ci ha lasciato quell’immagine di “donna solare” che ancora oggi ci affascina.
Molti importanti artisti hanno affrontato l’icona Marilyn, uno su tutti Andy Warhol, che delle icone ha fatto la sua carriera, seguito nel suo stile legato indissolubilmente alla pop-art da autori italiani quali Mimmo Rotella con i suoi decollage e Ugo Nespolo con le composizioni.
Un altro filone ha “utilizzato” l’immagine di Marilyn cercando di interpretarne invece il carattere e l’anima, compiendo forse meglio quello che dovrebbe essere il vero ritratto d’artista.
Senza dimenticare James Rosenquist e Bernt Stern, Willem de Koonig interpreta con drammaticità questa immagine in un dipinto del 1954, che nella sua irriverenza spicca per originalità.
Richard Hamilton parte da alcuni scatti corretti e rifiutati dall’attrice stessa nella realizzazione di un servizio fotografico per Town magazine nel 1962 e crea, nel 1965, “My Marilyn” che meglio ci fa comprendere la capricciosa e consapevole precisione di Marilyn per l’uso della sua immagine.
Tuttavia il mondo dell’arte non sia ancora riuscito a dare luce alla “vera” Marilyn Monroe quanto il mondo reale non abbia “fatto luce” sulla sua vita e misteriosa morte.
I PARTNER
Mitica Marilyn è un evento ideato da Spazio Excalibur nell'ambito del progetto A+Mani nato con la galleria Formaquattro di Bari ed è realizzata in collaborazione con Il Consorzio Diapason di Vigevano e Fermo Immagine, il museo del manifesto cinematografico di Milano.
SPAZIO EXCALIBUR
Nato dalla collaborazione di Excalibur, società specializzata nella realizzazione di mostre legate alla cultura popolare, e Luca Temolo Dall'Igna, critico d'arte e organizzatore di eventi, Spazio Excalibur è un luogo polifunzionale, galleria d'arte e punto d'incontro per artisti della parola e dell'immagine, ma anche laboratorio per la creazione di eventi e mostre.
PER INFORMAZIONI
Riccardo Mazzoni, 335248994 - r.mazzoni@excaliburmilano.it
Luca Temolo Dall’Igna, 3489032917 - ltd@fastwebnet.it
Sabato 30 novembre 2013
ore 16.00 apertura mostra
ore 17.00 inaugurazione con la presenza degli autori
Domenica 1 dicembre 2013
ore 15.00 – 19.00 visite guidate
Spazio Excalibur
Corso Genova, 114 – Vigevano (PV)
Sabato e Domenica dale 16 alle 19