Galleria Browning
Asolo (TV)
via Robert Browning, 167
0423 55320
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Giustino Chemello
dal 6/12/2013 al 7/1/2014
sabato e domenica 11 - 12.30 e 15.30-19.30 o su appuntamento

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Giustino Chemello



 
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6/12/2013

Giustino Chemello

Galleria Browning, Asolo (TV)

Perche' tanta assenza di te non e' piu' possibile. Con la personale di Chemello si chiude il ciclo curatoriale dedicato alla fotografia italiana.


comunicato stampa

La Galleria Browning è lieta di ospitare la mostra di Giustino Chemello che chiude il ciclo curatoriale dedicato alla fotografia italiana. Un percorso straordinario che ha raccolto diversi autori italiani con l’intento di offrire un contributo al dibattito sulla fotografia contemporanea. La mostra e la presentazione del libro ‘Perché tanta assenza di te non è più possibile’ si pone anche come una ‘conclusione’ naturale a questo ciclo di ricerca, poiché ci introduce a nuove prospettive di dialogo nell’ambito delle arti visive, tra fotografia, pittura e poesia. In questa apertura quindi cogliamo il senso che la direzione artistica vuole dare alla nuova programmazione 2014. Il progetto è di seguito introdotto dal curatore Steve Bisson.

«Sono felicissimo di chiudere la programmazione 2013 della Galleria Browning con una mostra eccezionale sul lavoro di Giustino Chemello. Un anno dedicato nello specifico alla fotografia italiana per offrire una occasione di confronto e pensiero. Uno spaccato che testimonia l’impegno di molti autori per rinnovare la tradizione e per stimolare il dibattito, spesso sterile in questo Paese, sopra l’uso dell’immagine.

Persona colta e drammatica nel suo genere, Giustino Chemello è un poeta inattuale più che un fotografo. Egli infatti ha preso le distanze dall’arte di oggi, che sempre più pare “avere cose da dire che non si riescono a dire”. Nel suo libro ‘Perché tanta assenza di te non è più possibile’ egli già dal titolo dichiara questa insofferenza verso l’indicibilità del gesto artistico. Un vuoto che diventa insofferenza per colui che non teme di ricercare la verità. Il futuro anche dell’arte si è fatto enigmatico, e indica sempre più una potenza su cui l’uomo ha perso il controllo. Tuttavia enigma è un termine greco che ha a che fare con la follia, e forse con un ordine sconvolto. Si va in crisi quando il nostro sistema di giudizio non va più, e quel senso di emancipazione che ci siamo costruiti sulla base delle istruzioni platoniche, mediante la ragione, si sgretola sotto i nostri piedi.

‘Ma cercare si deve’, come ben scrive Mariapia Veladiano nella prefazione del libro. Nel movimento rispetto allo spazio dato, che non è uno stare a guardare, Giustino Chemello tradisce un desiderio di porsi in un atopos. In un fuori luogo della presente umanità spicciola e infinitesimale, tuttavia ancora materna. Come dire che le cose non si esauriscono nelle loro definizioni. E in questo desiderio io ci vedo amore, naturale interprete tra gli uomini e gli dei, ponte tra una manifesta razionalità e una latente follia.

I poeti sono folli perché non tengono le parole nell’univocità del loro significato. La poesia è folle. E allora questo ricongiungimento tra pittura e poesia costruisce un nuovo luogo ideale, in cui gli opposti possono coesistere. Altrove rispetto a quella prima forma di prigionia che è la struttura mentale prodotta dalla ragione. Non si possono leggere le immagini create da Giustino Chemello se non in una condizione di amore. E forse a rivivere in tutto questo è il mito di Dioniso che entra a Tebe per dissolvere la città e i suoi confini.» [Steve Bisson]

Inaugurazione 7 dicembre ore 18

Galleria Browning
via Robert Browning, 167 - Asolo (TV)
Aperta sabato e domenica 11 - 12.30 e 15.30-19.30 o su appuntamento

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