Il pittore della montagna. Ameglio da sempre si lascia ispirare dalle baite di montagna e dai castelli valdostani per la sua produzione pittorica.
Di lui, vero pittore della montagna, hanno scritto Marziano Bernardi, Luigi Carluccio, Antonio Oberti ed Armando Capri su quotidiani e riviste pecializzate (….al gran gioco dell’invenzione dell’arte contemporanea ed agli esegeti un po’ frivoli che hanno celebrato i fasti poteva capitare di tutto, meno che Sereno Ameglio dipingesse in questo modo le acque, le conifere autunnali, le severe nevi della Valle D’Aosta…) (….rimanendo quasi indifferente alle seduzioni del mercantilismo spregiudicato e caotico di questi anni…) A. Carpi.
Sereno Ameglio è nato a Ponzano Monferrato (AL) il 7 gennaio 1922, viveva in Valle d’Aosta a Saint Vincent dal 1976, anno in cui si ritirò dalla professione di Responsabile dell’ufficio Tecnico Meccanica della Savigliano ove ha progettato direttamente e formato le principali gru da porto Italiane ed Europee. Uomo eclettico, oltre alla pittura ed alla sua professione, si interessa alla musica classica, alla mineralogia, alla fotografia ed alla raccolta di licheni. La sua collezione, unica in Italia, è stata donata al Museo di Saint Pierre (AO).
Ha iniziato giovanissimo l’attività pittorica, a Lecco, dove opera, allievo di Giuseppe Colombo, come ritrattista, poi come paesaggista, dedicandosi quasi esclusivamente alla montagna. Allievo, in Lecco, del pittore Giuseppe Colombo. Trasferitosi a Torino, incontra Carlo Musso, Felice Vellan e Carlo Maggi, che lo introducono alla nuova tendenza pittorica torinese. Con loro, come socio al Cenacolo degli Artisti di Torino, inizia un rapporto di confronto collaborativo a livello paesaggistico.
A partire dal 1948 inizia ad esporre le sue opere in mostre personali sia in Italia, sia all’estero. Torino, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Francia sono le sue vetrine preferite. Nella sua lunga carriera ha allestito più di 200 mostre personali in Italia ed all’estero; uomo, indipendente e con una vitalità che si è mantenuta costante nel corso degli anni, sino all’ultimo istante Sereno è stato in piena attività pittorica: ha continuato a cercare di creare quella che considerava “la luce indispensabile alla vita”, utilizzando le “sole materie” che aveva a diposizione: una tela bianca e la sua tavolozza.
La sua passione più grande resta comunque la montagna: soprannominato “il ragno di Lecco”, ha scalato tutte le maggiori vette piemontesi, francesi, svizzere e, ovviamente, valdostane, catturandone poi nei suoi quadri i paesaggi aspri e le vette innevate.
Le baite di montagna, i castelli valdostani, che Sereno ha ritratto nella loro totalità, ed una dama dai capelli bianchi sono per lui muse ispiratrici. Circondati da pini ritratti magistralmente, danno a chi guarda i suoi quadri l’impressione di trovarsi realmente nei paesaggi stessi.
Inaugurazione 11 dicembre
Spazio Arte Castello
piazza Castello 9 – Torino
tutti i giorni dalle ore 15.30 alle 19, escluso i festivi