Le sette lune. Nei lavori a olio, acquarello e tecnica mista, compaiono la Ragione e la Legge morale, temi centrali della riflessione kantiana.
Sette è il numero delle lune, come i colori dell’arcobaleno, le note musicali e come le stelle della costellazione dell’Orsa maggiore.
Fin dall’antichità Il numero Sette è stato considerato un numero magico, misterioso e simbolico; gli antichi babilonesi riconoscevano in astrologia sette pianeti e dividevano il mese lunare in cicli di sette giorni; per gli antichi Egizi il Sette rappresentava il Cosmo e Platone lo definiva “anima mundi”.
I “trittici” hanno come fondamento il numero Tre, simbolo della conciliazione per il suo valore unificante; il triangolo, sua espressione geometrica, è costituito da due punti separati nello spazio che si uniscono in un terzo punto.
Ancora il Ventuno (21=7x3) nella numerologia raffigura il tema del cammino umano ed è considerato, in ambito religioso, il numero della perfezione essendo il prodotto di due numeri sacri i 7 ed il 3.
La struttura della mostra si basa sulla esposizione di Sette oli di cm. 120x120, Un Trittico ad olio di cm. 200x300, Tre acquarelli di cm. 103x103 e Ventuno lavori a pastello e ad acquarello di piccolo formato (cm. 57x57).
Ma al di là della numerologia, dell’esoterismo, della religione, dei significati simbolici, acquistano centralità la Ragione e la Legge morale poste al centro della propria riflessione da Kant, il filosofo dell’Illuminismo.
Kant è il filosofo della Ragione contro il Pregiudizio…, della Ragione e della Legge morale…. Il mondo fisico è governato da un sistema di cause ed effetti, quindi dalla Necessità; esiste un mondo altro contraddistinto dalla Libertà, in cui noi, esseri liberi, non abbiamo vincoli; un mondo, quindi, profondamente permeato dalla necessità della Responsabilità, responsabilità riguardo alle nostre scelte individuali.
I dipinti esposti alludono ed evocano, attraverso immagini, temi, suggestioni, riflessioni che dovrebbero tornare ad essere centrali nella nostra attualità.
Ludovico M. Fusco nato a Castelnovo ne’ Monti (RE) nel 1946, architetto, vive a lavora a Napoli dove insegna Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura dell’Ateneo Federico II.
Dal 2001 è componente del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Progettazione architettonica della Facoltà di Architettura di Palermo.
Suoi lavori ad acquarello sono pubblicati in:
Agostino Bossi (a cura di), Identità e valori insediativi tra conservazione e innovazione, edizioni VPOINT, Napoli, 2008.
Benedetto Gravagnuolo, NAPOLI dal NOVECENTO al FUTURO, Architettura, design e urbanistica, electa napoli, 2008, Napoli.
Jolanda Capriglione, LO SGUARDO MIMETICO, per una storia eterodossa dell’idea di rappresentazione, Edizioni dell’Ippogrifo, Salerno, 2009.
Jolanda Capriglione (a cura di), Fedro, Segni arti grafiche, Caserta, 2010.
Suoi cataloghi fanno parte della collezione di cataloghi di arte contemporanea della Biblioteca Thomas J. Watson del Metropolitan Museum of Art di New York.
Mostre recenti:
2011 Invarianti Vesuvi, mostra personale, lavori su carta e su tela, ex Asilo Filangieri, Napoli. Catalogo: Anna Gianfrano (a cura di), GIANNINI EDITORE, Napoli.
2011 Arte Padova 2011, Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea. 22° edizione.
2012 Luci, Colori e Forme del Terzo Millennio, mostra collettiva, Centro d’Arte San Vidal, Venezia.
2012 Mostra mercato di arte contemporanea accessibile, Padova.
2012 Una frase un rigo appena, mostra collettiva, Penguin Café, Napoli.
2013 Linee artistiche a confronto, Galleria La Pigna, Roma.
2013 Natale a Napoli 201, mostra collettiva Galleria d’Arte Chiatamone 57, Napoli
Inaugurazione Giovedì 19 dicembre alle 18,30 con l’intervento di Francesco Villani al pianoforte con “frammenti di jazz”
Domus Arts
via S. Chiara 10c, Napoli
tutti i giorni 10-19
Ingresso libero