Santa Maria delle Croci
Ravenna
via Guaccimanni, 5/a
0544 36458 FAX

No border 2003
dal 28/11/2003 al 21/12/2003
0544 482775 FAX 0544 212092

Segnalato da

Marcella Manni




 
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28/11/2003

No border 2003

Santa Maria delle Croci, Ravenna

Il tema di questa edizione, che prevede un ciclo di tre mostre, e' dedicato allo spazio della citta' e del territorio, un argomento di grande interesse a causa delle forti modificazioni a cui sono sottoposte le concentrazioni urbane, oggi analizzate tenendo conto di uno sguardo che privilegia relazioni, attivita', spostamenti, velocita', flussi migratori. La prima delle tre mostre affianca due giovani artisti ravennati, Yuri Ancarani e Emiliano Marangoni, che utilizzano rispettivamente il linguaggio del video e della fotografia per indagare i luoghi di appartenenza e le relazioni che li connotano.


comunicato stampa

Yuri Ancarani, Emiliano Marangoni

Curatori: Maria Rita Bentini, Serena Simoni

Il progetto espositivo no border, promosso dal Museo d'Arte della città di Ravenna per lo spazio di Santa Maria delle Croci e specificamente dedicato alle sperimentazioni dell'arte giovane in Italia, giunge alla quarta edizione proponendo una nuova indagine sui temi, gli intenti, le contaminazioni di campo che contrassegnano la nostra realtà e il lavoro delle ultime generazioni di artisti, fra cui alcune giovani presenze del territorio.
Il tema di questa edizione, che prevede un ciclo di tre mostre, è dedicato allo spazio della città e del territorio, un argomento di grande interesse a causa delle forti modificazioni a cui sono sottoposte le concentrazioni urbane, oggi analizzate tenendo conto di uno sguardo che privilegia relazioni, attività, spostamenti, velocità, flussi migratori.
Non solo antropologi, architetti, urbanisti e sociologi hanno recentemente indagato questo campo ma anche artisti, che lavorano talvolta secondo linee progettuali del tutto simili ad azioni sociali e politiche, finalizzate a registrare i mutamenti in corso fino a sollecitare modificazioni nel tessuto urbano e relazionale.

La prima delle tre mostre (29 novembre - 21 dicembre 2003) affianca due giovani artisti ravennati, Yuri Ancarani e Emiliano Marangoni, che utilizzano rispettivamente il linguaggio del video e della fotografia per indagare i luoghi di appartenenza e le relazioni che li connotano.

Yuri Ancarani (Ravenna 1972, lavora a Milano) ibrida immagini e suoni allargando i confini del video d'artista e mira a una fruizione pubblica dei propri lavori. La videoinstallazione Lido Adriano. Dodici chilometri per sentirti lontano, collocata in un affollato spazio di transito della città come via Diaz (grazie alla collaborazione del Dipartimento di Storia e Metodi per la Conservaszione dei Beni Culturali), è un'esplorazione suggestionata dalle pagine di Tondelli del complesso universo multietnico della località adriatica, dove allo stereotipo balneare si oppone la dimensione notturna di chi la abita. Il fascino acustico-visivo della zona industriale di Ravenna lo guida invece in Cuore (la periferia della fabbrica) - l'opera nella versione 'corto' verrà proiettata al cinema Jolly sabato 29 alle ore 19,30 e ogni giorno coi film in programmazione fino al 31 dicembre, mentre nella versione video-live sarà presente a Santa Maria delle Croci -, con uno sguardo alla città che invita lo spettatore a uscire dall'immagine rassicurante di città d'arte e pinete. La fabbrica si espande, contaminando la natura, ma in questo viaggio visionario la magia della sua presenza si intreccia ambiguamente al devastante impatto ambientale.
L'ibridazione spaesante dell'universo 'romagnolo' dovuta alle presenza multietniche è di nuovo il tema del video Balera e della videoproiezione Bhargo devasya dhimahi: nel primo si viene trascinati nell'hip hop ballato per tutta la notte dalle tribù nigeriane nella sala Romagna mia di Madonna dell'Albero, nella seconda i vucumprà con le loro braccia aperte cariche di merci evocano antiche presenze sacrali al canto di un suggestivo mantra.

Emiliano Marangoni (Ravenna 1970) presenta il progetto Gothic Line - Grüne Linie che ha come tema l'analisi delle tracce lasciate sul territorio dagli eserciti - tedesco e alleato - durante l'ultimo conflitto mondiale. Dopo una lunga ricerca sul territorio, l'artista ha eseguito una campionatura dei reperti che hanno modificato in modo diverso il paesaggio, dando luogo ad una raccolta fotografica di carattere documentativo. Le tracce sono spesso nascoste - reperti bellici ma anche sculture anonime, pitture murali, scritte in inglese e in tedesco -, talora invece si impongono alla vista perché hanno modificato permanentemente il territorio (i cimiteri dei soldati caduti, o i rifugi antiaerei e le postazioni di trincea che sopravvivono in luoghi sagomati dall'intervento della natura e registrati dalla memoria visiva). Le immagini più note, come nel caso del cimitero del Passo della Futa, grazie allo sguardo spaesante dell'artista, presentano l'ambiguità di ciò che è noto e allo stesso tempo sconosciuto, altre invece rappresentano una sorpresa in quanto segni nascosti, come le indicazioni per il comando alleato di stanza a Russi, o elementi reintegrati nel paesaggio dalle attività umane successive alla guerra, come recinzioni, cingolati e altro.
Il lavoro si presenta quindi come registrazione evocativa degli scenari di quegli eventi, con la presentazione di una serie di immagini che documentano le tracce lasciate da coloro che hanno vissuto le tragiche vicende del conflitto in questi luoghi, mostrando anche l'integrazione di questi segni in nuovi spazi, nuove costruzioni, nuovi paesaggi, secondo una linea della memoria che intreccia persone e luoghi, riannoda esperienze e tempi.

Il secondo appuntamento - che inaugura il 17 gennaio 2004 sempre in Santa Maria delle Croci - presenta dieci giovani artisti che utilizzano la fotografia entro un progetto sull'identità del paesaggio urbano della città di Ravenna: Simona Basilavecchia, Caterina Biancolella, Luca Gambi, Elena Gramolelli, Giovanni Lami, Lia Pari, Patrizia Piccino, Gloria Salvatori, Loretta Zaganelli, cui si aggiunge un video di Daniele Pezzi e Davide Pennuti.
Stereotipi di visione, identificazione dei 'non-luoghi', modi di percezione della realtà urbana, relazioni fra spazi e attività, flussi di persone e merci, interazione fra arte e territorio urbano, sono i temi a partire dai quali gli artisti sono stati invitati a progettare inedite immagini fotografiche e video, così che questa mostra diventa un'occasione per riflettere sul passato, sul presente, e sui possibili futuri della città.

Nel catalogo bilingue che verrà presentato con l'ultima mostra, oltre agli interventi dei curatori e alla documentazione di artisti e opere, saranno presenti interviste sul tema allo scrittore Eraldo Baldini e all'architetto Piera Nobili.

Inaugurazione: sabato 29 novembre 2003, ore 18

Orari: venerdì - domenica ore 10-13 15-18
chiuso lunedì - giovedì

Biglietto: gratuito

Info:
Museo d'Arte della Città - Ravenna Marcella Manni - Ufficio stampa

Sede: Santa Maria delle Croci
Via Guaccimanni, 5/7
Ravenna

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Gaia Ferrario
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