Nerocenere. Un centinaio di opere in mostra, tra carte e tele recenti e storiche, che indagano l'abile coniugazione tra pittura e letteratura fatta dall'artista. In collaborazione con l'Associazione Culturale T.Art.
La mostra, curata da Chiara Gatti, è ricca di un centinaio di opere - fra pezzi storici e lavori recenti, fra carte e tele - e indaga la riflessione di un autore che ha saputo coniugare pittura e letteratura, ragionando sempre sul doppio registro del colore e della parola.
Parola spesso intesa come evocazione di una scrittura dell'anima, di un messaggio inconscio, di una calligrafia arcaica, tracciata nella polvere della materia e depositata sulla tela. Materia che, come suggerisce il titolo della mostra, è cenere, è il risultato di una combustione lenta, di un processo di erosione, cancellazione e trasformazione di una sostanza in un'altra.
In composizioni piccole come breviari o più ampie, spaziali come alcune installazioni ideate in funzione della mostra milanese, Barotte sposa anche la sua doppia origine, in bilico fra Italia e Francia, terre e culture ugualmente presenti nella sua formazione, mai disgiunte in trent'anni di ricerca inesausta.
La mostra è promossa dalla Fondazione Stelline in collaborazione con l'Associazione Culturale T.Art e con il patrocinio dell'Institut français Milano.
Inaugurazione 22 Gennaio alle 18.30
Fondazione Stelline
Corso Magenta, 61, Milano
Orario: martedì-domenica 10-20
Ingresso libero