Opere dal 1937 al 1982. La mostra si avvale di un cospicuo gruppo di opere provenienti dalle collezioni della Raccolta Manzu' di Ardea, museo satellite della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e consiste in una scelta curata dalla Direttrice Livia Velani con la collaborazione di Andrea Busto del CeSAC, di piu' di una settantina di opere tra sculture in bronzo e grafiche, alcune inedite, carboncini, disegni a matita, acquarelli, acquaforti e acquatinte, litografie, che mostrano il continuo operare di Manzu' attraverso le diverse tecniche artistiche, di cui era esimio maestro.
Opere dal 1937 al 1982
La Città di Savigliano propone, dal 7 dicembre 2003 all' 8 febbraio 2004, negli spazi espositivi del Chiostro di San Francesco del Museo Antonino Olmo di Savigliano (Cuneo), la mostra Giacomo Manzù - Opere dal 1937 al 1982, curata da Livia Velani.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Marcovaldo, il CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, la Raccolta Manzù di Ardea, il Museo Civico Antonino Olmo di Savigliano, con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, della Cassa di Risparmio di Savigliano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Alstom di Savigliano.
La mostra Giacomo Manzù - opere dal 1937 al 1982 si avvale di un cospicuo gruppo di opere provenienti dalle collezioni della Raccolta Manzù di Ardea, museo satellite della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e consiste in una scelta curata dalla Direttrice Livia Velani con la collaborazione di Andrea Busto del CeSAC, di più di una settantina di opere tra sculture in bronzo e grafiche, alcune inedite, carboncini, disegni a matita, acquarelli, acquaforti e acquatinte, litografie, che mostrano il continuo operare di Manzù attraverso le diverse tecniche artistiche, di cui era esimio maestro.
Le sale si aprono con un'opera tra le più amate da Manzù, Francesca Blanc, che prelude all'aspetto più introspettivo della sua arte. 'E' un'opera che ancora oggi amo in modo particolare. Forse per la tragica fine di colei che vi è ritratta, una principessa Ruspoli. L'abbandono del corpo vorrebbe anche indicare un bisogno di protezione, la ricerca inconscia del seno materno in cui rifugiarsi come una volta', confessa lo stesso artista, di solito molto parco nelle sue dichiarazioni.
Le opere vogliono mettere in risalto la particolare vena poetica, che trae spunto dalla sensibilità umbratile lombarda del grande maestro bergamasco, per arrivare alle più alte vette interpretative nei temi degli anni maturi. La donna vista nella sua dolcezza giovanile fino ad essere esaltata nella sua potenza amorosa, nei temi della 'Donna distesa', del 'Pittore con modella', degli 'Amanti', insieme con una visione panica della vita, nell'interpretazione della gioia infantile unita al mondo della natura.
Gli animali sono ripresi dall'artista in schizzi veloci dal vero, per poi tradurli nei picchiotti posti nella fascia inferiore del Portale per la Basilica di San Pietro, o nelle borchie delle porte ecclesiastiche di Salisburgo e di Rotterdam, quali simboli allegorici del messaggio cattolico.
I bambini e il mondo della natura sono per Manzù frutto di un'emozione visiva gioiosa e spesso vengono uniti nella medesima figurazione. Sul tema del Bambino con anatra, sono esposti uno dei primi carboncini del 1937, insieme ad un'acquaforte del 1940, ed il piccolo bronzo, di rara qualità compositiva, Pio con l'oca, che ritrae il suo primo figlio, all'età dei quattro anni. E' un pezzo raro e poco conosciuto di collezione privata, che, insieme alla Testa di donna, 1937-41, documenta la fase iniziale della scultura di Manzù ispirata al luminismo di Medardo Rosso.
L'evoluzione delle forme in più solide immagini dai panneggi taglienti, con linee affusolate che ricordano i canopi etruschi dei 'Ritratti femminili', si evidenziano nel Busto di Inge, 1967, nel Busto della Giapponese, 1968, nel Busto di Emy , 1973, mentre il gioco dei bambini si astrae nel tema di Giulia e Mileto in carrozza, nato nel 1966.
Vengono inoltre pubblicate per la prima volta interamente le illustrazioni per i Temi Letterari: Esiodo, Le opere e i giorni, ed. dell'Elefante, Roma, 1966, Giuseppe Ungaretti, Morte delle Stagioni, ed. Fògola, Torino 1967, che vertono essenzialmente sul tema della natura, e Salvatore Quasimodo, Il Falso e Vero verde, ed. Schwarz, Milano 1954, sul tema della guerra.
Un particolare risalto viene dato ad un aspetto assolutamente sconosciuto della produzione dell'artista, relativo alla sua collaborazione di creatore d'immagini, per il film La Bibbia diretto dal famoso regista irlandese John Huston, con i ritratti del regista stesso e dell'attore Michael Park, interprete di Adamo, e con i ricordi che questa collaborazione ha lasciato sull'artista.
Insieme alla Gipsoteca Davide Calandra, aperta al pubblico nel 2002 a seguito di un importante intervento di recupero e restauro, la mostra Giacomo Manzù - opere dal 1937 al 1982 rappresenta la prima tappa di un percorso di promozione e valorizzazione del Museo Civico di Savigliano attraverso esposizioni dedicate ai grandi maestri della scultura italiana e internazionale del Novecento che proseguirà nei prossimi anni con nuovi e importanti eventi espositivi.
Inaugurazione: sabato 6 dicembre, ore 16,30
Ente promotore Città di Savigliano, Assessorato alla Cultura
In collaborazione con Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
Raccolta Manzù, Ardea
Museo Civico Antonino Olmo, Savigliano
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Speciale per l'Arte Contempranea
Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura
Cassa di Risparmio di Savigliano
Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
Alstom, Savigliano
Organizzazione Associazione Culturale Marcovaldo, Caraglio
CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee, Caraglio
Curatore Livia Velani
Catalogo Edizioni Marcovaldo
Inaugurazione sabato 6 dicembre 2003 alle ore 16,30
Orari venerdì e sabato: 15,00 - 18,30
domenica: 10,00 - 13,00 / 15,00 - 18,30
Aperture straordinarie 8 e 26 dicembre 2003, 2 e 6 gennaio 2004
Ingresso euro 4,00 intero
euro 3,00 ridotto (oltre 65 anni, soci Marcovaldo, soci Unitre di Savigliano)
Informazioni Associazione Culturale Marcovaldo
via Cappuccini, 29 - 12023 Caraglio (Cuneo)
tel. 0171.618260 - fax 0171.610735
e-mail: cesac@marcovaldo.it
Ufficio Stampa Stilema - Roberta Canevari, Nadia Biscaldi
via Cavour, 8 - 10123 Torino - tel. 011.5624259 - fax 011.534409
Sede Museo Civico Antonino Olmo
via San Francesco 17, 12038 Savigliano (Cuneo)