La mostra ripercorre la vita, il lavoro e gli interessi della scrittrice/gallerista attraverso fotografie, documenti, opere d'arte, vestiti e accessori provenienti dai fondi archivistici della Galleria nazionale d'arte moderna e dall'Associione Irene Brin di Sasso di Bordighera.
a cura di Claudia Palma
L’Accademia Costume e Moda di Roma ospiterà, dal 26 gennaio al 21 febbraio, la mostra
documentaria “Il mondo di Irene Brin”, curata da Claudia Palma, Direttore dell’Archivio
bioiconografico e Fondi storici della Galleria nazionale d’arte moderna.
L’esposizione, organizzata in occasione della Settimana dell’Alta Moda di Roma, vuole ricordare la
scrittrice, giornalista di costume, promotrice del Made in Italy nel mondo, a cui Rosana Pistolese,
fondatrice dell’Accademia, ha dedicato un premio nel 1969, giunto oggi alla quarantacinquesima
edizione.
La mostra “Il Mondo di Irene Brin” ripercorre la vita, il lavoro e gli interessi di Irene attraverso
fotografie, documenti, opere d’arte, vestiti e accessori provenienti dai fondi archivistici della
Galleria nazionale d’arte moderna e dall’Associazione Irene Brin di Sasso di Bordighera. Figura
poliedrica e dalle mille sfaccettature, scrittrice, gallerista insieme al marito Gaspero del Corso, è
stata anche Rome editor per la rivista americana Harper’s Bazaar. Attenta ai cambiamenti dell’Italia
post bellica, ha raccontato nei suoi numerosissimi articoli i mutamenti di costume di un paese
“affascinato” dal modello americano.
Saranno esposte fotografie che ritraggono Irene e i familiari, alcune di autori quali Avedon e Leslie
Gill; fotografie dei vernissage, in cui gli artisti posano accanto alle proprie opere negli spazi
espositivi della Galleria L’Obelisco, fondata da Irene e Gaspero del Corso nel 1946, prima galleria
ad aprire a Roma nel secondo dopoguerra e promotrice del Surrealismo, dell’Informale, dell’Op e
di artisti internazionali quali Calder e Rauschenberg. Una parte del materiale fotografico e
documentario sarà dedicato al rapporto di Irene con la Moda. Diverse fotografie, ritraggono attrici
americane e italiane che indossano vestiti e accessori prodotti dalle case di moda italiane, di cui la
Brin fu sostenitrice all’estero: Fontana, Carosa, Simonetta, Gattinoni, Fabiani, Capucci, Lancetti.
Con questa mostra si vuole sottolineare la capacità di Irene di far dialogare il proprio interesse per
l’arte con la moda e viceversa: saranno presenti le illustrazioni di Brunetta Mateldi, le immagini di
moda il cui set è la stessa Galleria L’Obelisco, la dama optical di Filippo Panseca accanto alla
fotografia di un cappotto bianco e nero di Capucci. Oltre al vestito Fabiani di Irene Brin, verrà
esposto quello realizzato su disegno di Giacomo Balla, artista prediletto dai coniugi del Corso,
presentato già durante la serie di mostre che L’Obelisco gli dedicò nell’intero anno 1968. Un’altra
passione coltivata da Irene insieme al marito Gaspero era il viaggio, testimoniata in mostra dalle
numerose fotografie scattate in Europa, Stati Uniti, Sud-est asiatico e America Latina. Prostitute di
Bombay, danzatrici thailandesi, musicisti di Bali e uomini afroamericani sono i protagonisti degli
scatti, un prezioso reportage ambientale, che denota una ricerca estetica unita a una particolare vena
narrativa. Il percorso si conclude con la proiezione di due video: il primo, realizzato dalla
giornalista-scrittrice Flavia Piccinni, narra la vita di Irene attraverso interviste a persone che l’hanno
conosciuta; il secondo è il racconto della realizzazione dell’opera dell’artista Maria Dompè,
concepita per il giardino della casa di Irene a Sasso di Bordighera.
In mostra, il giorno dell’inaugurazione, un piatto di Pablo Picasso, già presentato nel 1970 a
L’Obelisco nella collettiva “Primitivi e no”, gli otto “Fiori” di Giacomo Balla, eseguiti su disegno
dell’artista nel 1968 per la mostra “Giacomo Balla: ricostruzione futurista dell’universo”, tenutasi
presso la Galleria L’Obelisco, e il ritratto di Irene Brin di Massimo Campigli, il quale sosteneva
«Irene è così campigliesca che tutto diventa troppo facile, devo spiegare la sua tristezza».
Collaborazione scientifica:
Rosalba Cilione e Simona Pandolfi
Allestimento tecnico:
Enzo Riggio e Veraldo Urbinati
Organizzazione e promozione dell’evento:
Associazione ARtCHIVIO
In collaborazione con:
Galleria nazionale d’arte moderna
e Associazione Irene Brin di Sasso di Bordighera
L’inaugurazione avrà luogo il 26 gennaio alle ore 10:00
presso l’Accademia Costume e Moda di Roma, via della Rondinella 2
preceduta da una tavola rotonda cui partecipano
Claudia Palma, Bonizza Giordani Aragno e Vittoria Caterina Caratozzolo
Accademia Costume e Moda
via della Rondinella, 2 - Roma
Dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle ore 17.00
Ingresso libero