Anatoly Klimenko
Dmitrij Kosmin
Mikhail Kuznetsov
Boris Lavrenko
Vasily Orlov
Sergej Pankratov
Marcel Rieder
Il nucleo orientale e' rappresentato prevalentemente dai dipinti di Dmitij Kosmin, affiancato dai soggetti notturni di Anatoly Klimenko, le donne di Marcel Riederm e altri ancora.
Se l’Oriente evoca magiche atmosfere e la notte esercita il fascino del mistero, sorge spontanea l’associazione d’idee da cui è nata questa mostra, cioè la suggestiva liaison tra la Notte e l’Oriente, l’una e l’altro, indipendentemente, accomunati dalla capacità di evocare innumerevoli suggestioni. E così, tra echi d’Oriente e impressioni notturne, si possono ammirare opere molto diverse per stile, epoca e formazione del loro autore. Non sono infatti esposti solo gli autori trattati in permanenza dalla Galleria, ma anche alcuni inediti di generazioni diverse.
Il nucleo orientale è rappresentato prevalentemente dal moscovita Dmitij Kosmin (Omsk, 1925 – Mosca, 2003), pittore che occupa un posto d’onore tra i grandi maestri dell’arte figurativa sovietica, di cui è stato rappresentante alla Biennale di Venezia del 1966 e l’anno seguente a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Sua una serie di tele che raffigurano lo splendore delle antiche città uzbeke, crocevia tra Asia ed Europa lungo le antiche rotte commerciali tra Oriente e Occidente. L’Uzbekistan ha conservato l’eredità storica e architettonica più interessante di quell’area, con città che sono musei all’aria aperta. Un paese ricco di scenari forti, con monumenti da fiaba che evocano miti affascinanti: le cupole, le torri e i minareti dagli scintillanti colori, specie il turchese, di Hiva, Samarcanda e Bukhara. Quest’ultima, nello specifico la porta antica della città, è anche il soggetto di un’opera in mostra di Boris Lavrenko (Rostov, 1920 – San Pietroburgo, 2001) e di un altro autore che esponiamo per la prima volta, Mikhail Kuznetsov (Kruglino, 1904 - 1989), appassionato paesaggista che ha viaggiato in tutto il paese per mostrare attraverso le sue tele la meravigliosa varietà delle diverse zone della Russia.
I soggetti notturni spaziano invece da suggestioni d’inquietudine come quelle evocate dal cupo e tormentato cielo di Anatoly Klimenko (Kuvandyk, Orenburg reg., 1934 - 2008) a Simbirsk (Ulyanovsk), alla rasserenante veduta sul Don di Vasily Orlov (Grayvoron, 1910 - 2010), un delicatissimo acquerello del 1960 di piccole dimensioni. Più cromaticamente accese, dato anche il contesto urbano, sono l’opera di Vasily Larionov (1929 - 2005) “Treno notturno” e l’intenso “Approdo notturno” dalle vivaci pennellate di Alexey Garin (Nizhny Novgorod, 1961), mentre la “Sera autunnale a San Pietroburgo” di Sergej Pankratov (Nizhniy Novgorod, 1905 – San Pietroburgo, 1975), con le luci che si riflettono tremule nell’acqua e i colori d’autunno delle fronde degli alberi, richiama alla quiete e all’armonia. Forse però l’opera che meglio rappresenta il fascino e la magia della notte è “La cueillette du soir” degli anni ’20 di Marcel Rieder (Thann, Alsazia, 1862 – Parigi, 1942): una donna, quasi angelica nella sua veste bianca, raccoglie sul portico dei fiori; sullo sfondo montagne e uno specchio d’acqua sono rischiarati dalla luce lunare, in contrasto con la luce del lume sul tavolo accanto alla donna. Rieder è infatti un autore particolarmente affascinato dalla resa degli effetti di luce, soprattutto artificiale, e le sue opere sono famose proprio per le atmosfere crepuscolari e poetiche di forte impatto emotivo.
Inaugurazione 30 gennaio ore 17.30
Galleria d'Arte Pirra
corso Vittorio Emanuele, 82 - Torino
lun - sab 9,30-12,30 e 15,30-19,30, dom 10-13
Ingresso libero