La forma piu' vera. Oggetti di legno, cartone, metallo, carte e scritture sono combinati fino a quando non sono piu' riconoscibili i loro usi e le loro provenienze.
Antonio Raucci conosce quella lingua segreta delle cose
con cui esse a volte si fanno presenti alla coscienza , e gli
basta assai poco per tradurla in forma sensibile tale da
potersi recepire a prima vista. E’ come se le cose talvolta lo chiamassero , aspettandosi dalla sua straordinaria
abilità (manualità) di essere restituite alla loro più
vera dimensione estetica. L’universale discorso delle
cose del mondo si leva in un immane vocio nel quale
Raucci distingue ed elegge singole voci a sua preferenza .
Egli pertanto finisce con l’essere il frequentatore
di strani assembramenti di cose vocianti , cose
possibilmente già manufatte , recanti in maniera
vistosa le impronte del vissuto , gli aspetti di loro
funzionalità pregresse.
Le modalità sotto cui tali
impronte ed aspetti si presentano sono esse stesse a
suggerire la propria recondita valenza sensibile a
cui vogliono essere restituite definitivamente: oggetti
di legno , cartone , metallo , o altro ancora , carte
e scritture , vecchie foto , usi e gesti inenarrati
e inenarrabili. L’atelier di Raucci è una gremita bottega
delle meraviglie , nella quale sono favorite le
congiunzioni più impensabili , secondo il classico esempio
dell’incontro di un ombrello con un ferro da stiro su
una tavola operatoria: vecchie radio , attrezzi surclassati,
vetraglie intere e ceramiche anche in cocci.
Ogni cosa nelle sue mani viene riportata alla propria
forma definitiva, sia che si tratti di statuine di
presepio napoletano , sia di oggetti, o parti di oggetti
neppure più riconoscibili quanto ai loro usi e provenienze....
STELIO MARIA MARTINI
Inaugurazione 10 febbraio
Palazzo Mastrilli - Cardito (NA)
Orario: 9-14
Ingresso libero