Redazione Musei Comune di Genova
La mostra "Boooom! Pino Pascali e il gioco delle armi" si configura come una galleria di immagini, prodotte principalmente per la pubblicita', nella quale le armi da oggetti letali diventano strumenti di gioco. Il 12 Febbraio sullo scalone monumentale e' esposta l'installazione di Marit Roland "Paper Drawings" e, alle 17.30, e' prevista la conferenza "Galleria Forma", nell'ambito di "Sperimentare il Contemporaneo".
Pino Pascali
Booom! Pino Pascali e il gioco delle armi
a cura di Anna Lovecchio
Villa Croce presenta Boooom! Pino Pascali e il gioco delle armi, una selezione di opere volte a mettere a fuoco un aspetto
specifico della produzione di Pino Pascali (1935-1968): il suo “mondo eroico infantile” popolato da personaggi di ogni
sorta – guerrieri e crociati, moschettieri e gangster, uomini primitivi e soldati – accomunati dal possesso di un’arma.
Pascali rappresenta un’umanità variopinta e combattente, apparentemente sull’orlo dello scontro armato, eppure mai
davvero ostile o minacciosa. In questa galleria di immagini, prodotte principalmente per la pubblicità, l’atmosfera di
belligeranza universale si connota in senso ludico: Pascali opera una reinvenzione fantastica delle armi che da oggetti
letali diventano strumenti di gioco.
L’infatuazione per armi di ogni genere, dalla clava del primitivo ai missili delle moderne tecnologie belliche, viene spesso
ricondotta al dato biografico, alla concreta intimità che l’artista doveva avere con le pistole, a cominciare da quella
d’ordinanza del padre, funzionario di polizia. Eppure nella produzione artistica di Pascali l’arma ritorna, declinata nelle
forme più svariate, con una frequenza che va oltre una mera questione di familiarità. Nella sua ripetizione ossessiva
declinata in un linguaggio sempre sintetico, l’arma acquista la forza dell’archetipo, elemento pregnante della coscienza
estetica dell’artista e, forse, di un più vasto inconscio collettivo. Le armi perdono la loro funzione originaria per acquisire
un valore d’uso ludico, fondamentale per l’artista il quale dichiara: «non si vuole parlare di gioco in senso di “puro
divertimento”, bensì inteso come attività normale dell’uomo. E il gioco, anche per i bambini, è una cosa seria, è un modo
per conoscere». Proprio le armi sono il soggetto del ciclo di opere, esposte da Gian Enzo Sperone a Torino nel 1966, con
cui Pascali attira su di sé l’attenzione della critica emergendo fra i protagonisti della scena artistica più innovativa e
sperimentale di quegli anni. Si trattava di assemblaggi scultorei costruiti con materiali di recupero, per lo più residuati
di officina, ricomposti con abilità tale da apparire reali.
Lo spirito ludico, in parte dissacrante, che pervade la maggior parte delle opere in mostra - principalmente commissioni
per la pubblicità -, attesta la libertà di pensiero, l’inventività grafica e la grande varietà di tecniche e materiali con cui l’artista
esplora a più riprese l’immaginario del conflitto armato in un periodo di grandi tensioni sociali. Come osserva Achille
Bonito Oliva, il compito dell’arte per Pascali sembra consistere nel “disarmare la guerra” accrescendo l’arsenale della
nostra sensibilità estetica.
Nato a Bari nel 1935, Pascali si forma a Roma, dove studia scenotecnica con Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti
diplomandosi nel 1959. Comincia subito a lavorare nella grafica pubblicitaria, producendo animazioni sia per il cinema
che per la televisione. Inizialmente per la Incom, poi per la Lodolo-Saraceni Cinematografica e infine per la Lodolo Film
del solo Sandro Lodolo, Pascali produce filmati per Carosello e telecomunicati per il cinema. Lavora anche come aiuto
scenografo di Studio Uno al Centro di produzione Rai.
Contemporaneamente frequenta gli “artisti di Piazza del Popolo” – Schifano, Kounellis, Festa, Angeli, Fioroni, Ceroli –
cogliendo i fermenti della Pop Art americana. La sua fortuna come artista è segnata dalla prima mostra personale presso
la galleria romana La Tartaruga (1965), cui seguirà un’altra personale nella galleria di Gian Enzo Sperone a Torino e
importanti collettive presso L’Attico di Fabio Sargentini, sempre a Roma. Nel 1967, partecipa a due mostre seminali del
decennio: “Arte povera – Im-spazio” curata da Germano Celant presso la Galleria La Bertesca di Genova e “Lo Spazio
dell’immagine”, presso Palazzo Trini a Foligno. Nel 1968, presenta una personale all’interno della Biennale di Venezia.
Nel 1969, anno successivo alla sua morte, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma diretta da Palma Bucarelli gli
dedica un’importante retrospettiva e, sempre nello stesso anno, viene incluso nella mostra When Attitudes Become Form
curata da Harald Szeeman a Berna.
Le opere di Pascali sono conservate nei maggiori musei del mondo: MoMA (New York), Tate Modern (Londra), Centre
George Pompidou (Parigi), MUMOK (Vienna), GNAM (Roma).
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Galleria Forma
Il nuovo appuntamento del ciclo "Sperimentare il Contemporaneo" e' dedicato alla Galleria Forma.Diretta da Paolo Minetti, con poco meno di cento esposizioni ordinate tra 1972 e 1982, la galleria, ha costituito una presenza di imprescindibile importanza nel tessuto culturale cittadino genovese: in primo luogo per l'innegabile qualita' dei nomi proposti, in secondo anche e soprattutto, per il carattere di rottura delle scelte compiute. Attraverso le sale della galleria sono passati infatti molti artisti - oggi assolutamente celebri - che all'epoca erano ancora quasi sconosciuti o le cui opere, comunque, non erano ancora state esposte nel nostro paese. Valgano come esempi, per citare solo alcuni, Gordon Matta Clark, Bernd e Hilla Becher, Robert Morris, Christian Boltanski, presenti in galleria nei primi Settanta e tutti per la prima volta in Italia. Il fatto che tali presenze si siano registrate in un periodo storico tutt'altro che facile, i famigerati anni di piombo, e in una citta' tradizionalmente chiusa al nuovo come Genova sottolinea ancor piu' il ruolo d'avanguardia che la Galleriaforma ha rivestito nel panorama culturale della citta'.
Relatori Paolo Minetti e Claudia Baghino.
Mercoledì 12 febbraio 2013 ore 17.30, ingresso libero
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Marit Roland
Paper Drawings
Scalone Villa Croce
12 febbraio 2014, ore 18
Il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce presenta Paper Drawings di Marit Roland (Kristiansand, Norvegia, 1981).
Sulla scia dei precedenti interventi lo scalone monumentale di Villa Croce viene, ancora una volta,
prestato alle sperimentazioni di giovani artisti emergenti.
Il terzo intervento è consacrato a Marit Rolad. La quale ha realizzato Paper Drawings, un’istallazione site-specific per gli spazi dello scalone, creata utilizzando semplici fogli di carta. I fogli di carta installati uno accanto all’altro sulla parete assumono una forma tridimensionale e sembrano divenire vere e proprie sculture nonostante l’artista affermi che siano ancora disegni.
Il progetto fa parte di un corpo di lavori intitolati anch’essi Paper Drawings, disegni di carta. I quali sono il risultato
di un’estensione della sua precedente pratica artistica, il disegno classico. Il disegno si realizza in una nuova forma
nella quale la carta diviene essa stessa atto di disegno e da mero strumento base diviene unico materiale.
Diversamente dal disegno classico, che consiste in linee bidimensionali su carta, Roland disegna con la carta non su
di essa, utilizzando l’intero spazio espositivo come sua tela.
Marit Roland (nata 1981 a Kristiansand, Norvegia) ha completato il suo Master presso l’Accademia di Belle Arti
presso l’Università norvegese della scienza e della tecnologia nel maggio 2012. Lo stesso anno le è stato assegnato
“Giovane artista dell’anno” premio elargito dal Museo di Arte Contemporanea di Kristiansand basato
sul suo lavoro con i Paper Drawings. Dopo la laurea Roland ha esposto in diverse mostre personali in Norvegia:
Kristiansand Kunsthall, Tromsø Kunstforening e Galleri Maria Veie. Nel 2013 ha anche esposto alla Biennale di Scultura
norvegese Sørlandsutstillingen e ha partecipato a CreArt progetto artistico internazionale, grazie al quale ha esposto
in Spagna, Italia e Romania. Roland attualmente vive e lavora a Oslo.
Immagine Pino Pascali
Inaugurazione mercoledì 12 febbraio 2014 ore 18
Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini, 3 - Genova
Orario: dal martedì al venerdì: 9-18.30; sabato e domenica: 10-18.30
Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro