Lesuggestioni effimere. Percorso dal suggestivo della lirica al figurato della fotografia attraverso gli scatti di Marcella Dalla Valle, Luca Forno, Lucy Franco, Erasmo Perani e altri ancora.
fotografie di Marcella Dalla Valle, Luca Forno, Lucy Franco, Erasmo Perani, Laura Piazzoli.
Un percorso fotografico che ci trasporta dal suggestivo della lirica al figurato della fotografia. La rivelazione in veste fotografica di un aspetto interiore, di un sentimento, di una contemplazione della natura, corrispondenze che sono proprie della poesia lirica di tipo intimista. Fotografie,dunque,come semplici locuzioni poetiche. Una scorciatoia per isolare frammenti e trasferirli dal descrittivo alvisionario. Il frammento che si alimenta con l’attenzione dello sguardo e dello spirito, nello sforzo di annullare tutto il reale caotico e disorganico che ci sta intorno. Il frammento visivo diviene elemento rivelatore, testimonianza visibile di un’essenza spesso mascherata.Assenze e presenze al confine tra realismo e astrazione dove l’immagine ha la possibilità di dire l’indicibile, visioni lievi tra poesia e inconscio. Un possibile palcoscenico dove prende forma non la realtà ma la sua percezione, l’impressione di sensazioni silenziose e rarefatte, di impronte nell’urgenza del sogno, della purezza sospesa, dei gesti attesi. Fotografie intime che nascono dalla
simbiosi tra il sentimento del fotografo e l’anima del paesaggio interiore in cui egli è immerso.Paesaggi, corpi, volti e oggetti che si trasfigurano in pura emozione di luce e ombra, nella musica segreta che continua oltre il fotogramma. Quasi a voler sottolineare che solo immergendosi nella mitologia inconscia l’uomo può raggiungere una pienezza di senso che va oltre la singolarità. L’inconscio diventa esperienza, spostandosi con la coscienza del tempo.
Un tempo che si vuole avvicinare all’atemporalità dell’inconscio, un tempo sospeso. Opere still life che rafforzano o piegano
il possibile senso della realtà, questa linea concettuale che posa l’accento della realtà immaginata sulla scelta e la disposizione degli oggetti nello spazio. È il camminare oltre il semplice gusto verso la composizione, quando è il fotografo che si avvicina alla dimensione concettuale.
Il fotografare è atto nel tempo, qui qualcosa viene strappato al suo momento per essere trasferito in una diversa forma di continuità. Immagini in grado di aprirsi al simbolico dove ciò che appare ha l’incanto della rivelazione, la semplicità diventa poesia, l’uomo e il suo spazio hanno il sapore
dell’eterno quasi sublime mistero, estasi tranquilla o macerata inquietudine. Un percorso che ci trasporta in un altrove magari sognato ma senza il peso del tempo o della materia, verso la dimensione del silenzio che quando è sostanza può descriversi in contenuto visivo.
Marcella Dalla Valle
inaugurazione: 14 febbraio ore 18
Villa Caldogno
via Giacomo Zanella, 3 - Caldogno (VI)
Apertura al pubblico: 10/ 12 e 15/19
Ingresso libero