Cosmogonie. Le sculture di Mandich sono il risultato di uno studio in costante rimando alla rottura della geometria e della legge fisica, uno squilibrio che si sintetizza in una controversa armonia.
a cura di Marta Gargiulo
La Galleria Varsi presenta Cosmogonie, mostra personale di Jacopo Mandich, aprendo lo spazio a un’invasione dalle tonalità imponenti e fantastiche, un percorso espositivo determinato da dimensioni compiute e dimensioni in corso d’opera. La contaminazione di materiali e le diverse modalità di lavorazione impiegate, nella realizzazione di ogni singola scultura, sono tra gli aspetti principali che nascono dalla necessità primigenia dell’artista di trasformare la materia. Questo processo mette in essere un mutamento, un complesso percorso di alterazioni e metamorfosi, che parte dalla mente e attraverso la tecnica viene trascritto sulla materia.
Le sculture che connotano la ricerca stilistica di Jacopo Mandich, sono il risultato di uno studio che acquisisce profondità in un costante rimando alla rottura della geometria e della legge fisica, uno squilibrio che si sintetizza in una controversa armonia. Le opere provocano nell’osservatore suggestioni antagoniste, evocate dai materiali impiegati: il legno come allusione alla sfera dell’emotività, della carnalità, della corporalità; la pietra come evocazione della terra; il ferro come rappresentazione tanto della razionalità quanto della follia, ambedue effetto di una lunga e ragionata costruzione, che la lavorazione del ferro di per sé impone, emblema l’esercizio della mente che lega tra loro emozione e materia. Cosmogonie introduce una nuova ricerca dell’artista, incentrata sul ferro come materia da plasmare per riuscire a realizzare una metropoli, costituita da molteplici scenari, divisa tra operosità e degrado.
Gli abitanti, i Sopravviventi, sopraggiungono da altre realtà, ognuno con un suo ruolo e un singolare carattere sociale. Individui dalle pronunciate doti meccaniche, sono da un lato alle prese con una vera e propria riqualificazione urbana, dall’altro, negli angoli nascosti e nei luoghi in penombra, nutrono il loro lato oscuro, alimentando disagio e desolazione. Questo lavoro realizzato interamente in ferro darà al fruitore la possibilità di entrare nel vivo di sorprendenti immaginari, attraverso un percorso interattivo, che definisce le azioni all’interno di una quotidianità influenzata dalla personalità dei differenti individui che la popolano.
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Galleria Varsi presents Cosmogonie, an exhibition by Jacopo Mandich dedicated to his imposing and fantastic constructions. The contamination between the wide range of materials and techniques that Mandich uses to create each sculpture derives from the artist’s need to transform raw matter. This process generates a complex progression of alterations and metamorphoses, which start in his mind and end in astonishing final products. The sculptures that characterize Jacopo Mandich’s research are the result of his determination to constantly break the laws of geometry and physics, thus generating an imbalance that can be defined as controversial harmony. His sculptures provoke opposite sensations in the viewer, especially through the use of different materials: wood to imply emotions, carnality, and physical vibrations; stone to suggest the earth; iron to represent both rationality and madness – an antithesis which derives from the peculiar process of working with iron.
Cosmogonie introduces a new kind of research for Mandich, which focuses on iron as the raw media molded to build a metropolis. This urban setting consists of multiple scenarios divided in areas dedicated to productivity, and others to degradation. The inhabitants, the Survivors, spring from unknown realities, each with their unique roles and social specifics. Individuals with pronounced mechanical skills, struggle to regenerate urban territories, while in hidden corners and shadows others feed their dark side, fueling unease and desolation. This sculpture entirely made of iron will give the spectator the possibility to penetrate in the heart of an amazing imagery, where the actions of its different inhabitants generate opposite realities.
Marta Gargiulo
Inaugurazione: Sabato 22 Febbraio dalle 18.00 alle 22.30
Galleria Varsi
Via di San Salvatore in Campo, 51 Rome
Giorni e Orari di apertura: Dal martedì al sabato, dalle 12 alle 20. Domenica dalle 15.00 alle 20.30. Lunedì chiuso.
Ingresso libero