Like Human Do. L'artista reinventa le sue varie esperienze - dal Sud al Nord, dall'Italia allo Xinjiang - sviluppando un nuovo display attorno a un libro d'artista e a materiali raccolti in viaggio (tessuti, disegni e altri oggetti).
Le regioni caucasiche sono da millenni aree strategiche fondamentali per la geopolitica mondiale. Non a caso la spedizione degli Argonauti, mito fondante della classicità, era diretta verso il Caucaso.
L’aorta era la Via della Seta, flusso continuo tra Oriente e Occidente. In seguito, la scoperta dell’importanza dell’oro nero, dei giacimenti asiatici e la costruzione delle grandi ferrovie orientali (transiberiana e ottomana), creano le premesse dell’Eurasia, che condurranno ben presto alla prima guerra mondiale, alla caduta della Russia zarista e ai conflitti che ci interessano tutt’oggi.
Massimo Ricciardo (Darmstadt 1979) raccoglie il filo di un proprio racconto di viaggio dal sud al nord, dall’Italia allo Xinjiang, e infine da questa regione estrema, ormai parte della Cina, fino a Lucca - legata ab antiquo alla via della seta e centro di invenzione del primissimo capitalismo medievale.
Ricciardo adesso, dopo aver presentato in altre occasioni il suo lavoro uiguro (http://credcarpet.tumblr.com/), reinventa le sue varie esperienze, sviluppando un nuovo display attorno a un libro di artista e a materiali raccolti in viaggio (tessuti, disegni e altri oggetti). Dunque, non più un lavoro sul viaggio, ma un dopo del viaggio e anche un oltre. Non raccoglie un archivio. Non fa alcun reportage. Ma rimette in strada testimonianze, esperienze di relazione e materiali accumulati nelle varie peregrinazioni.
Sono oggetti che pongono interrogativi, coinvolgendo una trasformazione dei modi di guardare agli altri e di vedere se stessi.
Ricciardo, lavorando a Lucca, rielabora alcune impressioni di viaggio ( precarietà, incertezza, perdita progressiva di storia e identità), che certamente non riguardano solo gli uiguri, la loro cultura trasformata di fatto dalla Cina. Quello che accade a Kashgar ormai accade anche a Lucca. Una comune provvisorietà che si può ravvisare anche in questa parte ormai minore dell’Occidente, pronta a diventare luogo di conquista, futuro parco divertimenti dei nuovi ricchi orientali.
* Pavillon social è una piattaforma indipendente no-profit per l'arte contemporanea, fondata a Lucca nel 2012
Inaugurazione: Sabato 22 febbraio 2014 alle ore 18.00
Pavillon social
Via Antonio Mordini n°64 (Ex Via Nuova) Lucca (Italy)
ingresso libero / free entrance on invitation / or on appointment su invito / o su appuntamento