L'opera fotografica quale volonta' di rappresentare il mondo inquadrandolo in un finito che ci rende la misura del sublime dinamico e lo congela in un sublime matematico. 21 fotografie per la personale "Alone".
L’artista milanese Maurizio Barberis H. Thoreau già nel prezioso volontario doppio dichiara una complessità nella dicotomia nominale di un’esistenza che necessita di un alter ego dichiarato per compiersi congiungendo due cuori insieme. È un artista che possiede il vantaggio di quella riflessione necessaria che, con l’opera d’arte, ci comunica. Egli ci fa, attraverso i suoi occhi guardare dentro il mondo, cogliendone l’essenziale e a noi trasferendo un’innata qualità che, unitamente alla tecnica, ci conduce in un rapporto con il creato che altrimenti ci sfuggirebbe per sempre.
L’opera fotografica quale volontà di rappresentare il mondo inquadrandolo in un finito che ci rende la misura del sublime dinamico e lo congela in un sublime matematico. Questa duplicità, apparentemente ossimoro, è in Barberis-Thoreau finalmente esposta e chiarificatrice di quell’antica percezione e definizione della fotografia. In queste opere il sublime, il conflitto che esso accende nell’uomo nel confrontarsi con quanto gli è inconoscibile e invisibile, non trova una soluzione ma una direzione precisa, una volontà di serena accettazione del lungo e accidentato percorso verso la conoscenza, lo svelarsi a noi che è l’idea pura che l’artista ha riprodotto e che senza quell’idea a nulla serve guardare direttamente la natura e la realtà.
Un corpus di 21 fotografie che testimoniano la possibilità della salvezza attraverso lo sguardo, il vedere come forma di gnosi. Immagini come simulacri, doni consacrati agli dei che a loro volta ci ricompensano la salvezza attraverso la conoscenza.
Biografia: Milanese di nascita ma non di formazione si laurea a Venezia in architettura presso lo IUAV e fin dagli esordi orienta la propria professione tra arte, fotografia e design, con una particolare attenzione alla consapevolezza delle relatività della percezione della coppia spazio tempo.
Muovendosi tra arte visiva e fotografia, ( dove utilizza l’eteronimo di Henry Thoreau) inizia negli anni ’80, quando nella sua prima personale, espone una serie di carte e lavori su tela alla galleria Fac Simile a Milano. Come autore, ha lavorato nell’intersezione tra design e arte, nella commistione tra oggetti d’uso e forme simboliche, e ha realizzato mostre personali: Galleria Fac Simile, Spazio Dilmos, Galleria il Mercato del Sale, Viafarini, Triennale di Milano, Galleria Nilufar (as Henry Thoreau) e Galleria Blanchaert a Milano, Galleria Mazzocchi a Parma, Zeus Trabia a New York, Fondazione Armin Morat a Friburgo in Germania. E collettive Galleria Fac simile, Spazio Zeus, la Triennale di Milano, Galleria Wunderkammer a Milano, Galleria Mazzocchi a Parma.
Recentemente ha affinato la sua ricerca poetica dedicandosi a esplorare le tangenze tra mondo sensibile, mondo della percezione primaria, e sogno, mondo delle affermazioni simboliche. Vanno in questa direzione le due ultime mostre realizzate nel 2012, presso la galleria Jean Blancheart Milano” e la Galleria Wunderkammer, Spazio Visionnaire a Milano.
E’ stato consulente per corsi, mostre ed eventi. Tra i progetti pirincipali: ha progettato, assieme a Philippe Daverio, per l’assessorato alla Cultura del Comune di Milano, la realizzazione di una accademia superiore per le arti applicate (progetto Marchiondi); ha realizzato per l’assessorato del Comune di Venezia (Musei Civici Veneziani – Palazzo Fortuny) una serie di incontri dedicati al progetto della luce nella sede di Palazzo Fortuny; ha curato il progetto e l’allestimento della mostra “Mariano Fortuny”, realizzata in occasione del cinquantenario della morte dell’artista, a Palazzo Fortuny a Venezia.
Affiancando all’attività di autore quella di fotografo, con l’eteronimo di “Henry Thoreau”, ha lavorato per le più prestigiose testate italiane e internazionali, tra cui: AD France, AD Spagna, AD Russia, the World of Inte- riors, Elle Decor Germany, Interni, IO Donna, Marie Claire Maison Italia e Francia, Flair Italia.
E’ autore di diversi libri di fotografia: “Murano, Behind the Glass” edizione Damiani, curato da Silvio Fuso, direttore del museo Ca’ Pesaro a Venezia, (2008); “Casa Italiana”, edizioni Rizzoli Italia e Rizzoli New York (2002-2003); “Living Today”, edizioni Electa, Milano (2006), “Interior Italia” per Mondadori Arte, dedicato alle più prestigiose residenze urbane italiane (2009). Ha ricevuto un premio per la miglior fotografia della biennale di architettura di Venezia 2010
Inaugurazione 27 febbraio ore 18.30
Galleria PrimoPiano
Via Foria 118 Napoli
mar-gio 16-19 o su appuntamento
Ingresso libero