La materia del colore. Opere astratte ad olio o acrilico su tela, tavola e metallo che dialogano in un rimando di giochi di luce particolarmente suggestivi.
Dopo la recente partecipazione alla Galleria Comunale di Monfalcone alla mostra “La materia del colore” (curata da Diego A. Collovini, con opere di Agosto, Bertelli , De Luca, Onorato) dove ha esposto dodici grandi dipinti, il pittore ligure-romano Michele De Luca espone nuovamente in Friuli in questa personale “I segni della luce”, sempre a cura di Collovini, alla Galleria “La Bottega” di Gorizia, dal 1 al 9 marzo 2014, una serie di lavori di medie e piccole dimensioni di intensa suggestione evocativa e cromatica.
Si tratta di opere astratte ad olio o acrilico su tela, tavola e metallo che dialogano in un rimando di giochi di luce particolarmente suggestivi e pregnanti, una sorta di successivi eventi di apparizione luminosa, quasi una diafana, pura energia. Si va dalle tavole dai colori freddi (blu-indaco-viola) ad altre composizioni con bagliori giallastri o verdognoli, dove la diversità dei supporti, legno o tela con applicati brani di lamiera di metallo inchiodata e parzialmente dipinta, crea un complesso rimando spaziale e coloristico di spiazzante percorso prospettico, sempre sul filo di un forte lirismo che innesta richiami minimalisti a bagliori che rammentano una pacata ma forte linea espressionistica. Il suo è un sottile gioco percettivo che induce l’immaginazione a spazi infiniti, velocità vertiginose e possibili eventi cosmici sorpresi nel loro divenire.
Michele De Luca, che è un forte pittore astratto che coniuga la ricerca visiva con quella delle parole nei versi delle sue poesie, si è formato nella prolifica fucina artistica romana degli anni 80 e 90, e “si è affermato, operando a Roma, fra le forze più autentiche della nuova generazione artistica italiana, impegnato in una dimensione propositiva caratterizzata da una straordinaria densità di motivazione esistenziale” (Enrico Crispolti).
I segni della luce
Nelle opere di Michele De Luca avvertiamo il protagonismo della luce. Il cominciamento è il segno; una scia luminosa cui viene dato un corpo, una profondità, benché solo immaginabile. Una forma del visibile attorno la quale il colore crea delle illusorie spazialità,
quasi elementi fluttuanti sulla superficie, che a sua volta si inserisce nello spazio, spesso priva di ogni intelaiatura o di una rigida costrizione. Le gradazioni luminose di De Luca vanno a definire i volumi delle forme, originando delle vibrazioni cromatiche. Le superfici multimateriche presenti in alcune sue opere si configurano invece come un dialogo tra differenti spazi pittorici che sottolineano, anche diversificandolo, ogni intervento coloristico. Così se la tela o il legno assorbono il colore quasi un acquerello fino a diventare la materia del colore, il metallo respinge ogni pennellata, di questa rimane una scia di colore cui spetta il compito di trasformarsi in una forma che, proprio perché distaccata dal suo substrato, si mantiene come segno pittorico, come un assolo all'interno di una scenografia prospettica.
Diego A. Collovini
Michele De Luca (Pitelli, La Spezia 1954), artista e poeta, lavora da tempo su una distintiva e meditata linea di ricerca astratta che vede nella luce, componente anche fisica che interagisce con la pittura, un dato di costante riferimento. Ha pubblicato poesie su riviste e antologie; la sua parallela ricerca visiva e letteraria (esplicitata nella sua raccolta di poesie “Altre realtà” edita recentemente da Quasar) tende all’analisi delle forze primarie. Vive e lavora a Roma, dove insegna all’Accademia di Belle Arti.
Inaugurazione sabato 1 marzo 2014 ore 18.00
Galleria d’arte “La Bottega”
via Nizza, 4, Gorizia
Orario: martedì-sabato ore 10.30-12.00/16.30-19.00
Ingresso libero