Il pittore giapponese presenta Flocculescent. Il titolo, neologismo creato dall'artista fondendo i due aggettivi Flocculent e Florescent, e' volutamente oscuro e per questo in grado di evocare suggestioni ambigue, legate all'idea di colori forti in contrasto con l'atmosfera ovattata di paesaggi coperti di neve.
Flocculescent
Inaugurazione giovedì 15 gennaio, h. 19.00
Tam Ochiai è nato a Yokohama nel 1967. Attualmente vive e lavora a New York.
In occasione della sua seconda personale alla galleria francesca kaufmann,
il pittore giapponese Tam Ochiai presenta la mostra Flocculescent. Il
titolo, neologismo creato dall'artista fondendo i due aggettivi Flocculent e
Florescent, è volutamente oscuro e per questo in grado di evocare
suggestioni ambigue, legate all'idea di colori forti in contrasto con
l'atmosfera ovattata di paesaggi coperti di neve. Su questo gioco
linguistico e sensoriale si basa l'intera concezione della mostra, per la
quale Ochiai ha appositamente creato alcuni quadri di grandi dimensioni e un
lungo polittico composto da una decina di piccole tele.
Nonostante l'incontenibile passione dell'artista per la cultura pop e
l'ossessività tipicamente nipponica per tutto ciò che viene dall'Occidente,
la pittura di Tam Ochiai è una pittura evocativa che affonda le radici nella
tradizione grafica giapponese. In un certo senso i suoi quadri sono un mix
perfetto delle due culture che lo hanno formato, quella del suo paese
natale, e in particolar modo della sua capitale, dove è cresciuto ed è
rimasto fino ai vent'anni, e quella del paese dove si è trasferito
successivamente, gli Stati Uniti, e dove ha compiuto gli studi d'arte. La
sua è una pittura fragile e delicata, fatta di segni leggeri e di colori
evanescenti sapientemente fusi, fatta di equilibri tra vuoti e pieni, tra
sfondi accennati e figure in primo piano che sembrano appena affiorare da
paesaggi lontani. Questa sensibilità tutta orientale si accompagna ad una
scelta dei soggetti più vicina alla cultura occidentale, a cui Ochiai ha
sempre attinto a piene mani. La moda e il mondo luccicante che la circonda,
il cinema francese degli anni '60 e la musica rock sono temi che ricorrono
costantemente nei suoi quadri, a volte giocando il ruolo di protagonisti
assoluti, a volte comparendo solamente come citazioni.
I lavori proposti dall'artista in quest'occasione rappresentano una specie
di sintesi di tutto il suo percorso e di quello che fino ad ora lo ha
maggiormente influenzato. Avvolte da un'aura leggera e misteriosa, le tele
di Tam Ochiai sembrano emergere da un immaginario onirico, offrendoci
personaggi e atmosfere ambigui, carichi di strane e indecifrabili
simbologie, come le giovani geishe contemporanee, sottili ed eteree, che ci
guardano, in piedi, immobili, tenendo in mano un mazzo di fiori o portando
un gattino sulla spalla e giocando la sua coda attorno al collo come fosse
una sciarpa.
Galleria Francesca Kaufmann
via dell'Orso 16 20121 Milano
tel +39 0272094331 fax 02 72096873