Work in Progress - Alchimia. 15 metri lineari di schizzi dettagliati sul tema della trasformazione della materia realizzati con carboncino e sanguigna.
– WORK IN PROGRESS –
ALCHIMIA
OPERE GRAFICHE di HELENE FOATA
primo capitolo della trilogia
“Poiché il Tao, il Grande Intero, si riflette in ogni persona, il matrimonio divino delle opposte energie che si congiungono nel maestoso mistero in movimento dell’Essere può avvenire dentro il singolo individuo, nel rapporto fra gli amanti, e nella creazione cosmica. Il divino matrimonio del Tao è un avvenimento estatico che può verificarsi in tre sfere: il matrimonio interiore, il matrimonio esterno degli amanti, e il matrimonio fra cielo e terra. Ed è in questo divino matrimonio che ogni grande opera d’arte si esprime. I grandi artisti, attraverso il proprio personale divino matrimonio interiore, si intonano col divino matrimonio del Tao, rivelandolo e celebrandolo nelle loro opere creative”. Linda Schierse Leonard – La Via al Matrimonio
Introduco la mia presentazione della mostra “ALCHIMIA” di Hélène Foata con questa citazione di Linda Schierse Leonard che compare anche nelle mie Note d’Arte per ARTEMEDICA www.artemedica.it in tutti i quattro articoli di quest’anno. La mia scelta è legata alla potenza espressiva di questa citazione, che ben rappresenta quello di cui voglio parlare e come artista e come curatrice e come redattrice di Note d’Arte. Perché tutti i canti di tutti i tempi sono stati cantati entrando in sintonia con la Terra. Land Art al femminile è un ritorno consapevole con nuovi mezzi espressivi al Rito Antico delle Grandi Madri Curandere.
Il lavoro di Hélène Foata lo conosco da tempo, siamo state assieme alla bella mostra “Misure Celesti” a cura di Viola Lilith Russi nel 2010 alla ExChiesa di San Francesco a Como e molto apprezzo la sua capacità di interagire con l’Aria, proprio come se la plasmasse – interagire con l’Aria significa interagire con lo Spirito, quindi con il viaggio della Vita nel suo incessante muoversi nello Spazio.
Per questa mostra Hélène, già nota come scultrice in bronzo e resine, si confronta con la minuziosità del dettaglio, come ha ben imparato quando ha studiato ebanisteria. Invece che spatole e gessi si è espressa con carboncino e sanguigna, quindi elemento Terra ed ecco riconfermato l’incontro tra Materia e Spirito, tra Yin e Yang e questo ci riconduce al Divino Matrimonio interiore del Tao.
All’Alveare nel primo capitolo di questa trilogia potremo vedere 15 metri lineari di schizzi dettagliati sul tema della trasformazione della materia. L’idea di presentarsi attraverso schizzi è un concetto che viene dagli anni 50/60 in America, quando le creazioni di land-art si proponevano prima in galleria e poi sul luogo prescelto. Vedremo un caos di simboli, materie in decomposizione, ossa, coralli, radici che saranno poi trasformate in sculture in resina. Il percorso logico a “step” permette all’artista di uscire dalla galleria, con il consenso delle visitatrici, che approvando l’iniziativa partecipano allo sviluppo.
Il secondo capitolo della mostra si svolgerà questa estate al Forte Interrotto di Asiago. Per il secondo capitolo Hélène Foata www.helenefoata.com è anche la curatrice della mostra a cui parteciperanno le scultrici Laura Gerosa:
http://lauramaddalenagerosa.blogspot.it/2012/10/laura-maddalena-gerosa.html
e Berangere d’Orsay: http://www.berengeredorsay.com/.
Le Opere al Forte saranno in resine ad acqua, senza tossicità, e quindi convivono in un ambiente di natura selvaggia senza procurare danni.
Il forte Interrotto era una caserma militare costruita nel XIX secolo e trasformata in fortezza allo scoppio della Prima guerra mondiale a difesa del confine italiano contro l'Impero Austro-Ungarico. La fortezza è sita a 1.392 metri di altitudine e si trova nel territorio comunale di Asiago. Il nome del forte non deriva dall'opera incompiuta ma dal nome del monte sopra al quale venne costruito, appunto il Monte Interrotto (italianizzazione del termine cimbro Hinterrucks che significa "monte posto a nord").
L'edificio con le sue possenti mura di pietra e laterizio assomiglia più ad un castello medievale che ad una fortificazione del XIX secolo. Era costituito da una struttura a pianta rettangolare ampia all'incirca 1.170 m2, alta 14metri e con posta al centro la piazza d'armi; su due opposti angoli del perimetro c'erano due torri dal diametro di 10 m. La fortezza era circondata da un fossato ampio 5 metri.
Il terzo capitolo sarà in autunno allo Spazio Lambrate, sempre a cura di Helena Foata e con la proiezione del video della mostra al Forte a cura di Jhonny Micheletto e Luca Benedetti con musica di Cristiano Fracaro.Durante alla mostra all’Alveare i disegni di Hélène Foata saranno in vendita a 15 Euro – il prezzo così contenuto è per “Liberare la Creatività” e cioè consentire all’Artista di recuperare fondi per l’attuazione del Progetto.
Inaugurazione Domenica 9 Marzo 2014 ore 18,30
Alveare
Via della Ferrera, 8 - Milano
Ingresso libero