Unusually Familiar. Il lavoro dell'artista riproduce spazi di vita quotidiana ridipinti con colori saturi e irreali, nei quali uomini, donne e bambini mettono in scena un incubo ispirato dalle paure collettive.
Il rapporto dell'umanità con il proprio ambiente e con se stessa ha subito diverse modifiche nel
corso dell'età contemporanea.
La fotografia allestita dell'americana Sandy Skoglund rilegge i mutamenti della società
attraverso la realizzazione di scene di True Fiction, prodotte nei minimi particolari e in ogni
singolo e ripetuto dettaglio. Il lavoro della Skoglund riproduce spazi di vita quotidiana (camere
da letto, salotti, cucine o cinema all'aperto), ridipinti con colori saturi e irreali, nei quali uomini,
donne e bambini mettono in scena un incubo ispirato dalle paure collettive. Gli esseri umani
protagonisti delle opere di Sandy Skoglund si rapportano con la moltiplicità degli animali e degli
oggetti, che ricoprono, con horror vacui, ogni spazio della scena.
Sandy Skoglund osserva con critico umorismo le conseguenze delle azioni umane
sull'ambiente. Gioca, utilizzando il linguaggio della pubblicità privo di ombre e dai toni saturi e
marcati, con gli oggetti dell'industria, che siano utensili (cucchiaini, Spoons, o attaccapanni,
Hangers) o alimenti (l'uvetta passa americana che riveste Atomic Love). Avverte le ansie umane
e ne rappresenta simbolicamente gli incubi sociali: la paura del nucleare (Radioactive Cats), della
guerra (Cold War), dell'infanzia violata (Revenge of the goldfish). Attraverso un tempo dilatato e
cristallizzato, Sandy Skoglund identifica e rappresenta i sogni e gli incubi, non ponendo
reinterpretazioni.
Le sue opere divengono simbolo iconico: Revenge of the goldfish è la copertina dell'album del
gruppo indie-rock degli Inspiral Carpets, e viene scelto a copertina del libro di Margaret
Mazzantini, «Venuto al mondo».
L'ultimo scatto è il risultato di un meticoloso lavoro artigianale. Come un regista attento a
riprodurre la realtà, la Skoglund realizza singolarmente ogni animale di resina, recupera gli
oggetti, mette in scena. Due giovani donne che camminano in un bagno dal pavimento
ricoperto di uova, sono a corredo umano di una scena che racconta didatticamente, nelle
piastrelle murarie, l'origine simbolica del coniglio e del serpente nelle culture egiziana, ebraica,
greco-romana e dei nativi d'America (Walking on Eggshells).
I paesaggi equivoci, da reality maker, stupiscono e incantano. L'equivocità del reale,
metabolizzato nei sogni individuali, si evidenzia e si rende tangibile specchio degli incubi della
società.
Sandy Skoglund nasce a Weymouth, Massachusetts, nel 1946. Studia arte allo Smith College di
Northampton dal 1964 al 1968. Nel 1969 si iscrive alla University of Iowa dove studia cinema,
intaglio incisione e arte multimediale, conseguendo il Master nel 1971 e l’MFA, il Master of Fine
Arts, in pittura nel 1972.
Sandy Skoglund si trasferisce a New York nel 1972, dove inizia a lavorare come artista
concettuale: orienta la sua produzione artistica al processo di riproduzione ripetitivo
utilizzando le tecniche di mark-making e di photocopying. Alla fine degli anni Settanta inizia a
interessarsi di fotografia, cultura pop e immagine commerciale, lavorando alla realizzazione dei
tableaux vivants, soggetto dei suoi scatti, e divenendo una delle fondatrici della Stage
Photography.
Sandy Skoglund risiede attualmente a Jersey City, nel New Jersey.
Inaugurazione e conferenza stampa: Sabato 8 Marzo 2014
Conferenza stampa h.18.00 – Sala Conferenze, chiostro di S. Fermo Maggiore
Inaugurazione mostra h 19.00 – OOOH! Gallery, via Dogana angolo via S. Fermo
OOOH! Gallery
Via Dogana angolo Via S. Fermo, Verona
Orari di apertura: lunedì-sabato 15-18
Ingresso libero