Ceal Floyer (1968 Karachi, Pakistan) vive e lavora a Londra. Presente alla mostra Mirror's Edge ad Umea in Svezia, curata da Okwui Enwezor (direttore dell'11 edizione di Documenta), visibile al Castello di Rivoli il prossimo Ottobre. Personale nel 1999 alla Kunsthalle di Berna.
Per essere il più aderente possibile, un testo su Ceal Floyer dovrebbe
contenere tre parole, al massimo quattro, ma trovare queste parole è quasi
impossibile.
Di fatto tutti i testi circa il lavoro di Ceal Floyer sono una descrizione
dei lavori stessi, il suo atomismo formale e concettuale trasforma ogni
tentativo di spiegazione in una patetica appendice.
Il lavoro di Ceal è un po' come chiedere a qualcuno che sta mangiando
qualcosa di inequivocabilmente caldo e salato: 'com¹è quello che stai
mangiando?' e questo risponde semplicemente: 'caldo e salato.', facendoti
saltare i nervi.
ll lavoro di Ceal si attua in una proposizione così precisa, essenziale e
dotata di senso secondo le proprietà della logica che, schiantandosi contro
la realtà , si tramuta in paradosso, perde il significato.
Il discorso formalmente perfetto di Ceal gioca scetticamente a distruggere
ogni artefatto che ha la presunzione di inerire alle cose, al mondo che
accade. Ceal attenta all¹idea stessa di rappresentazione che è alla base di
ogni principio di conoscenza umana: sembra dirci che sono le nostre
intenzioni e i nostri desideri a conferire ai segni, alle immagini, ai suoni
il loro significato, ma il mondo, ammesso che sia, è assolutamente
indipendente dalle nostre preoccupazioni.
Per Ceal essere è percepire e ce lo dimostra con la sua intelligenza feroce,
destabilizzante, ma poi si riscatta regalandoci qualcosa che assomiglia alla
bellezza e forse anche alla poesia anche se si tratta di fatto solo di uno
scontrino illuminato dal titolo Monochrome Till Receipt (White)
semplicemente perché le cose acquistate erano tutte bianche; o di un secchio
che sembra raccogliere lo stillicidio reale di un soffitto e invece contiene
solo un lettore cd che produce il suono della goccia d'acqua, Bucket; o
delle macchie di inchiostro colorato su carta Ink on Paper.
Ceal manipola l'immaginazione evocando presenze inesistenti semplicemente
con un raggio di luce proiettato nella fessura sotto a una porta, Door. Il
suo gioco è costruito da pochissimi elementi che domina.
Viene infine da dire rischiando di apparire antidemocratici che Ceal non è
un'artista per tutti: per amarla bisogna capirla, ma per capirla bisogna
accettarla come si accetta un bambino dal carattere impossibile.
Ceal Floyer (1968 Karachi, Pakistan) vive e lavora a Londra. Presente alla
mostra Mirror's Edge ad Umea in Svezia, curata da Okwui Enwezor (direttore
dell'11 edizione di Documenta), visibile al Castello di Rivoli il prossimo
Ottobre. Personale nel 1999 alla Kunsthalle di Berna.
inaugurazione:
9 settembre 2000 h.18
visibile sino al 24 Ottobre
pinksummer
via lomellini 2/3
16124 Genova T +39.010.2543762 F
+39.010.5959010
conferenza pubblica:
8 settembre 2000 - h. 18
Centro per la Creativita`
Piano Ammezzato
Palazzo Ducale
Piazza De Ferrari
Genova