Architettura plastica di Marco Galofaro. Modelli ordinati secondo un percorso organico che illustra la complessita' della visione architettonica contemporanea nel dialogo con le altre discipline.
a cura di Domitilla Dardi
La
Fondazione Pastificio Cerere di Roma
presenta,
mercoledì 26 marzo 2014
, la mostra
BE THE POEM.
Architettura plastica di Marco Galofaro
, a cura di
Domitilla Dardi
. L’esposizione propone per la prima
volta al pubblico i modelli architettonici di Marco Galofaro
–
che con il suo studio ha recentemente realizzato
il modello in resina per Alfredo Jaar all’ultima Biennale d’Arte di Venezia
–
ordinati secondo un percorso
organico che illustra la complessità della visione architettonica contemporanea nel dialogo costante con le
altre discipline.
Con questa mostra la Fondazione Pastificio Cerere dimostra ancora una volta il proprio interesse nei
confronti del
l’architettura, in special modo quando si confronta con ambiti come quello dell’arte
contemporanea, dello spazio pubblico o del design. Tutti luoghi del fare dove il passaggio dall’idea astratta
alla materialità dell’oggetto diviene cruciale nella definizi
one dell’opera stessa.
In occasione dell’inaugurazione si terrà una conversazione con l’autore, moderata da
Domitilla Dardi
, con
interventi di
Matteo Costanzo, co
-
fondatore dello studio di architettura 2a+p/a, e
Marco Petroni
, teorico e
critico del desig
n e Senior Curator della Fondazione Plart di Napoli.
Il titolo della mostra si riferisce a una citazione di David Carradine che chiude una celebre sequenza del
primo
Kill Bill
di Quentin Tarantino: “If you cannot be the poet, be the poem”. Il messaggio è
chiaro: il
racconto vince sul protagonismo, l’epica della storia è più forte del singolo eroe. Questo si adatta al modo
corale di concepire l’architettura che Marco Galofaro ha portato nel suo lavoro: quello del costruire modelli
plastici, attraverso un processo fatto di molti passaggi, materie, procedure, per andare dall’idea di spazio alla
sua realizzazione fisica.
Perché una mostra di modelli architettonici? Perché il modello non è mera architettura in piccola scala, ma
un lungo viaggio con molti protag
onisti di cui l’edificio rappresenta solo la punta emersa di un più esteso
lavoro collettivo. La maquette, infatti, svolge un ruolo determinante nel progetto di architettura (e non solo),
essendo prima concretizzazione fisica dell’idea.
Galofaro fonda nel
2002 lo studio
-
laboratorio
Modelab
e, con Ilaria Benassi a cui si aggiungono nel tempo
altri collaboratori, traduce la visione spaziale di architetti e artisti di fama internazionale (Eisenmann, Fuksas,
Nouvel, Decq, IaN+, Benassi, Mochetti, Jaar), interp
retandola secondo un pensiero fisico e concettuale al
tempo stesso. Come per i migliori traduttori, anche in questo caso sono più gli elementi “found in translation”
di quelli perduti tra le pieghe del riportare e trasferire.
A questo atto interpretativo
si affianca la sua personale immaginazione spaziale, quella delle architetture
fantastiche che egli stesso progetta. Queste rendono evidente che la scala ridotta e la condizione in divenire
della materia non tolgono nulla alla potenza del progetto; anzi, s
emmai la rafforzano.
La mostra dei suoi modelli architettonici
-
sia quelli realizzati su commissione che quelli delle sue architetture
fantastiche
-
è l’occasione per accedere alla varietà d’interpretazione dello spazio vivibile da un’angolazione
privileg
iata, quella delle prime e cruciali fasi di creazione.
Biografia
Marco Galofaro si è laureato in Architettura nel 1999 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
con una tesi sulla ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia, progetto pubb
licato nel libro
Riscatto
virtuale. Una nuova Fenice a Venezia
(Marsilio Editori, 2000).
La prima importante esperienza come model maker è presso lo studio di Peter Eisenmann a New York, dove
ha occasione di lavorare con Richard Serra per l’
Holocaust Memor
ial
di Berlino. Segue una lunga
esperienza nello studio romano di Massimiliano Fuksas.
Nel 2002 fonda il Modelab, laboratorio sperimentale per modelli e prototipi architettonici e di design, dove
all’attività professionale affianca sin dall’inizio una pers
onale ricerca in equilibrio tra arte e architettura. È del
2003 l’installazione
Microutopias
, ideata con lo studio IaN+ per la II Biennale di Valencia, che diviene parte
della collezione permanente del FRAC Centre di Orléans.
Negli anni continua il sodaliz
io con IaN+ come model maker per concorsi e mostre, e realizza plastici per
architetti italiani e internazionali come Jean Nouvel, Ma0/emmeazero, Pedro Campos Costa, Odile Decq,
Kengo Kuma, N!Studio,
-
scape, 2a+p/a, stARTT, Labics, João Nunes (PROAP).
Con
l’installazione
No Direction Home
(in collaborazione con Ilaria Benassi) partecipa alla mostra
Appunti
#1: Daily Life
(CIAC di Genazzano, Roma 2008), a cura di Federica La Paglia.
Nel 2007 inizia a lavorare per l’arte con committenti come Gagosian, Fonda
zione VOLUME!, e artisti quali
Elisabetta Benassi, Maurizio Mochetti, Alessandro Piangiamore. Nel 2013 realizza un modello in resina di 25
mq per l’installazione
Venezia, Venezia
di Alfredo Jaar, presentata presso il Padiglione del Cile in occasione
della
55° Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Ha svolto attività didattica presso la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, l’IN
-
ARCH di Roma e lo
IAAC
-
Institute for Advanced Architecture of Catalonia di Barcellona. Attualmente
è docente presso la sede
romana dello IED
-
Istituto Europeo di Design. I suoi lavori sono presenti nelle più importanti pubblicazioni
internazionali. Nel 2012 tiene una conferenza presso il MAXXI
–
Museo nazionale delle arti del XXI secolo di
Roma.
www.modelab.it
Ufficio Stampa:
Emanuela Pigliacelli, tel 06 45422960 press@pastificiocerere.it
Si ringrazia:
lo studio Modelab
(Ilaria Benassi, Marcello Moroni, Ave
Pichierri,
Alessio Alessandri,
Silvia Curtilli,
Ilaria
Zelli),
Emilia Giorgi,
Gerardo Marmo, Davide Leonardi, Emanuela Salimei, Ludovica Solari
Mercoledì 26 marzo 2014
ore 18: talk con interventi di Matteo Costanzo e Marco Petroni presso Ristorante Pastificio San Lorenzo
ore 19: inaugurazione della mostra
Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni 7, Roma
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19; sabato dalle 16 alle 20
Ingresso libero
Come arrivare: MM Termini (linea A), MM Tiburtina (linea B), autobus linea 71