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20/3/2014

Massimo Marchesotti

Trattoria Toscana, Milano

Non stupisce il tema scelto da Marchesotti per questa mostra. Marchesotti è un pittore colto, nelle sue immagini c'è il ricordo dell'arte rinascimentale, c'è la capacità di impadronirsi di tradizioni lontane. L'archeologia ci consegna i reperti di epoche in cui il sesso era nelle cose e parlava per il loro tramite. che arrivino da società primitive, dall'antica Grecia o da Pompei, i satiri fallici, le ceramiche decorate con scene erotiche ci dicono di culture che coabitavano senza alcun imbarazzo con i simboli e le icone della sessualità. Questi simboli erano così lontani dall'idea che il sesso potesse essere qualcosa di “proibito” da esibirlo in modo naturale tanto nelle “residenze” private quanto negli spazi pubblici della polis o, prima ancora del clan o della tribù. Georges Bataille scrive” solo l'erotismo ha il potere, nel silenzio della trasgressione, d'introdurre gli amanti in quel vuoto in cui il balbettare stesso è sospeso, in cui non c'è più parola concepibile, in cui l'amplesso non significa più solo l'altro, ma l'assenza di fondo e di limiti dell'universo. l'amore puro al contrario, è limitato alla chiacchera”.

Alcune volte l'erotismo è un modo per arrivare all'amore nel senso che, il desiderio erotico, può trasformarsi in seguito in sentimento amoroso. La convinzione è quella che tutto quello che riguarda la sessualità non deve dipendere dalla morale. La mostra di Marchesotti intitolata “Erotika...tutto il resto è noia” non arretra di fronte a nulla. Non a caso l'artista evoca attraverso la sua figurazione tutte le forme dell'erotismo, da quelli eterosessuali, a quelli omosessuali, allo scambismo e via di questo passo.

L'arte di Marchesotti risiede nell'innegabile talento per il disegno. Sopra questi fogli il contenuto erotico resta crudo e provocatorio tant'è che molto spesso alcuni di questi fogli disegnati, soprattutto quelli con modelli mascolini, neutri, o nelle scene d'amplesso si sottraggono al fine commerciale per il loro duro realismo che oppone lo spettatore ad un impatto sgradevole con il corpo ma, soprattutto costretto a scontrarsi con la falsa moralità, le ipocrisie e i conformismi della società.
Alcune delle opere esposte, con un contenuto altamente erotico che rasenta in alcuni casi la pornografia, sono unite assieme da ritagli fotografici e da disegni colorati che si esaltano in modo vicendevole. Da soli, come elementi staccati l'uno all'altro non dicono gran ché. La foto rimane come un riferimento qualsiasi. Messa assieme con alcuni errori: sfuocata, il colore e il taglio casuali, ritagliata e collegata all'opera secondo un personale interesse artistico dell'autore, l'immagine fotografica rimane un dettaglio. Le opere nel loro insieme presentano uno stile personale e raffinato. Riguardo al rapporto di Marchesotti con l'erotismo sicuramente l'artista ne è affascinato e incline all'universo del sesso.

Questa mostra, sicuramente coraggiosa rispetto ai tempi attuali, mette assieme immagini esplicite che forse non lasciano grande spazio all'immaginazione, ma certamente artistiche, sottilmente ironiche, passione e umorismo, insomma, un'arte forte e reale attraverso un erotismo totale.

Inaugurazione 21 marzo ore 21.
La serata è dedicata ad Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931). L'attrice Paola Morales e Marco Merlini, regista, hanno creato un evento attraverso le letture di questa grande donna e scrittrice

Trattoria Toscana
Corso di Porta Ticinese, 58 Milano
tutti i giorni 19.30-23

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