Vol. XIV. Una mostra composta da lavori in gran parte ideati in situ: parallelepipedi sottili, con foglia d'oro, cera, colori tenui. Le sue opere sono concettuali e indefinite, con un'aura di bellezza minima.
Come si fa a scrivere un comunicato stampa di un'artista giovane, già nota ma non ancora famosa, il cui lavoro è delicato, poetico, in via di formazione, qualcuno che ha una sua poesia che nasce di giorno in giorno, attorno ad idee sicure e profonde, ma ancora aperte in attesa di definizione?
Come si può descrivere una mostra composta da lavori che verranno in gran parte ideati in situ, fatti sul posto (Galleria Massimo Minini) con inaugurazione il 25 marzo 2014, martedì, alle ore 18 in punto, con l'artista che, ne sono sicuro, avrà appena finito di spostare di qualche millimetro la piccola scultura là in fondo a destra perché quell'impercettibile movimento avrà permesso al visitatore un punto di vista più consono?
Parliamo con Haris Epaminonda di questa mostra tanto attesa da due anni e da un anno in particolare ci scriviamo e ragioniamo sovente e lei mi tiene informato sugli avanzamenti dell'intero progetto.
Ma è un po’ come leggere una frase di Robert Barry: "Something that is unlike anything else and not completely understood or ever completely realized and can seem absurd, and yet with a ring of truth and beauty that is deeply personal...".
In questo senso le opere di Epaminonda sono concettuali, proprio per quell'alea di indefinito che lasciano, per quell'aura di bellezza minima che porgono, per quella fragilità di corpi fatti di niente eppure così presenti nello spazio dato.
Corpi semplici, parallelepipedi di minimo spessore, con foglia oro, cera, colori tenui, con un tributo ai modi di Carlo Scarpa per la bellezza dei dettagli, la geometria della costruzione, la poetica del risultato.
Un omaggio mediterraneo, di un'artista nata a Cipro, come Venere, vissuta a Berlino come tanti artisti d'oggi, con la sua prima mostra in Italia, grande paese dell'arte da sempre. Il 14 marzo mostra alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia, grande città dell'arte, città mediterranea, dai profondi legami con Cipro, e poi la sua seconda mostra, appunto, a Brescia con inaugurazione martedì 25 marzo.
In occasione delle due mostre sarà presentato il nuovo libro Chapters I-XXX, pubblicato da Humboldt Books, Milano.
Inaugurazione: martedì 25 marzo 2014 ore 18
Galleria Massimo Minini
via Apollonio 68 – 25128 Brescia
Orari:
da lunedì a venerdì ore 10 - 19,30
sabato 15.30 - 19.30