Galleria Bevilacqua La Masa
Venezia
piazza San Marco, 71c
041 5207797, 041 5208879 FAX 041 5208955
WEB
Roni Horn
dal 30/1/2004 al 12/4/2004
041 5207797
WEB
Segnalato da

Giorgia Gallina




 
calendario eventi  :: 




30/1/2004

Roni Horn

Galleria Bevilacqua La Masa, Venezia

Dessins/Drawings/Disegni. Con i suoi frammenti di disegni e di clown, la mostra intende essere un contro canto doloroso e sensibile all'opulento carnevale veneziano. L'artista presenta infatti una produzione di disegni tratti dalle sue stesse fotografie manipolate, riviste e sottilmente martoriate, come fossero flussi d'acqua che uniscono e disperdono la materia. A cura di Jonas Storsve, in collaborazione con il Centre Georges Pompidou Parigi


comunicato stampa

A cura di Jonas Storsve
In collaborazione con il Centre Georges Pompidou - Parigi

Ad inaugurare il 2004 nella galleria di piazza San Marco, ci sarà la mostra di Roni Horn, che con i suoi frammenti di disegni e di clown, intende essere un contro canto doloroso e sensibile all'opulento carnevale veneziano. L'artista presenta infatti una produzione di disegni tratti dalle sue stesse fotografie manipolate, riviste e sottilmente martoriate, come fossero flussi d'acqua che uniscono e disperdono la materia.

Roni Horn, artista americana nata nel 1955 a New York, nota in Italia grazie alla sua partecipazione alla Biennale di Venezia (1997) e a una personale al Castello di Rivoli, si dedica al disegno da oltre vent'anni: lo considera infatti la base per la sua intera poetica, fondata su una ricerca ipersensibile, acuta e a tratti dolorosa del flusso interiore e del rapporto tra natura, tempo e vissuto individuale. L'artista amplia il concetto stesso di disegno, solitamente limitato al lavoro grafico: nel caso di Roni Horn, esso comporta infatti contemporaneamente un lavoro di scrittura, di scultura e di installazioni fotografiche in cui predomina l'interazione dialettica tra l'opera e lo spettatore.
Roni Horn compie i suoi studi alla Rhode Island School of Design (1972-1975) e all'Università di Yale (1976-1978). Presentata in Francia a partire dal 1987, è solo dal 1999 che si è resa davvero possibile la scoperta della sua opera, esposta dapprima al CAPC, il museo d'arte contemporanea di Bordeaux, e al Musée d'art moderne de la Ville de Paris e, in seguito, nel 2002, alla Galleria Yvon Lambert.
I suoi disegni a base di pigmento, che l'artista definisce ''pigment drawings'', sono realizzati applicando il pigmento direttamente sulla carta, con l'ausilio di poca essenza di trementina. Successivamente, l'artista fissa la tenuta della polvere con l'applicazione graduale a pennello della vernice, fino a quando non aderisce alla carta. Questa operazione può durare diversi mesi.
Solo allora il supporto viene tagliato sia in strisce regolari, sia in forme geometriche complesse, che, successivamente, la Horn unisce bordo a bordo con frammenti di carta di spessore e di colore equivalenti, in un minuzioso processo di ricomposizione.
Il nuovo disegno si avvicina più all'assemblaggio che al collage. Roni Horn tratta i propri disegni alla stregua delle proprie sculture: si tratta di composizioni spaziali a tutti gli effetti, con lo stesso interesse riguardo all'occupazione dello spazio e ai rapporti tra i diversi elementi, con la stessa precisione nella collocazione all'interno di un quadro determinato dai confini del foglio.
Negli anni Ottanta, Roni Horn utilizza la carta come legame per l'esplorazione di nuove possibilità: i suoi disegni di piccolo formato sono ripetizioni di forme colorate. Negli anni Novanta, il foglio s'ingrandisce, le linee create attraverso l'assemblaggio di frammenti di carta acquistano importanza e si stagliano grazie a piccoli tratti disegnati con la matita di piombo, semplici parole ripetute che evidenziano i punti di confluenza tra le diverse carte.

Nella serie So, la forma si dissolve spiegandosi su tutta la superficie, mentre con Too l'artista abbandona provvisoriamente il formato grande e, al contrario, lascia che il colore si concentri
nella parte centrale del foglio. Nell'ultima serie Were, la forma viene sdoppiata (Were 1, 3 o 4) per poi essere tramutata in dittico (Were 9).
Parallelamente ai disegni al pigmento, Roni Horn elabora un altro tipo di disegno che trae origine dai ritratti fotografici di un clown realizzati nel suo studio. Riprendendo la stessa tecnica, le fotografie sono tagliate a pezzi e riassemblate con leggeri spostamenti. I volti che nascono attraverso questo procedimento risultano destrutturati e scomposti.
Il ritaglio può essere relativamente semplice, con grandi frammenti di carta come in Clowndoubt (You) o più elaborato, con sottili lingue verticali che rendono ancora più complessa la lettura delle immagini in Clowndoubt (No). La recentissima serie Clownpoutest è composita ad un livello ulteriore: le due teste identiche vengono intrecciate l'una nell'altra, come il risultato di una stretta appassionata, di un combattimento o di un incidente. In questa nuova serie, la concordanza tra la forma e il contenuto risulta perfetta. La frammentazione e la ricomposizione quasi distruttiva dell'immagine si fondono con la violenza sprigionata dall'opera.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue francese-inglese pubblicato dal Centre Pompidou nella collezione ''Carnet de dessins''.
L'opera comprende testi di Paulo Herkenhoff e Jonas Storsve.
Edizioni del Centre Pompidou
80 pagine, 20 X 24 cm 60 illustrazioni a colori

Inaugurazione: 31 gennaio ore 18.30

Galleria di piazza San Marco, 71/c, 30124 Venezia
Orario: 12.00-18.00
Chiusura: Martedì

IN ARCHIVIO [48]
99ma Collettiva Giovani Artisti
dal 18/12/2015 al 23/1/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede