Et curis. Gli artisti intervengono sulla materia preesistente per trasformarla mantenendo un certo rapporto con il passato e suggerendo qualcosa del proprio intimo.
a cura di Loretta Di Tuccio
Giovedì 3 aprile Rossmut ha il piacere di presentare Et curis, doppia personale degli artisti Giovanni Gaggia ed Eva Gerd a cura di Loretta Di Tuccio con l'intervento critico di Fabrizio Pizzuto, special guest Francesca Romana Pinzari e la collaborazione di Alessandra Baldoni, Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo.
Ri-trovare, Ri-collocare, Ri-cucire, Curare, occuparsi minuziosamente di ciò che ci circonda e dei movimenti dell’umano esistere. Sembrano essere questi i presupposti dai quali i due artisti iniziano il loro viaggio intimo, silenzioso, tra matite leggere ed aghi che portano a nuova vita.
Procedono per osservazione e cura, una cura che è custodia, preservazione, arricchimento e tensione al meraviglioso. Partendo dai disegni su carta, nell’immaginario di Eva Gerd ritroviamo osservazione e descrizione di un microcosmo sovente “abbellito” da leggere vie di fuga del tratto e del pensiero, nelle opere a matita di Giovanni Gaggia, da una centrale traccia ematica si dipana una (ri)costruzione della meraviglia che è custode di memoria, di assenza e sofferenza. E se il nodo centrale del lavoro di entrambi è ancorato sia all’essenza del gesto, che all’idea di traccia, di inserimento e contaminazione con la natura, ecco che il carattere di quest’ultima, frammentato e silenzioso, diviene qualcosa di cui prendersi cura, palesandosi in una serie di opere, intime e sincere, che si fanno condivisione di nutrimento, nutrimento collettivo.
Eva nutre le ossa animali, trovate per caso e ricongiunte, le veste di suadenti ricami su drappi delicati che lasciano intravedere l’essenza del vero, conservando intatto l’oggetto riportato a nuova vita; l’attenzione alla gestualità del corpo, natura ed essenza, che è al centro delle intenzioni e suggestioni del lavoro di Gaggia, si traduce anche qui nell’atto del ricamo, ricucire, in un gesto simbolico con ago e filo, i cuori di cui utilizza le tracce, una traccia che porta avanti ricamando cuori e simboli su lini e cotoni, per aggiungere ancora vita e meraviglia agli elementi che si fanno portavoce della sua poetica.
Entrambi gli artisti intervengono con una scelta sulla materia preesistente, quella semplice e quotidiana, un ago, un filo, un tessuto, che nelle loro mani suggellano l’idea di cura per il passato, per qualcosa da portare nel proprio intimo, da nutrire con un messaggio di meraviglia e ricollocare in un posto altro, che sia memoria del tempo fino a sfidare le leggi di una natura impermanente.
“Et Curis” , cura, assistenza, è anche il titolo dell’azione performativa degli artisti Giovanni Gaggia e Francesca Romana Pinzari, che avrà luogo nella serata inaugurale, in un tempo di confronto, condivisione e reciprocità di assistenza degli uni verso gli altri. L'azione è riservata a 10 persone sarà prenotabile fino al giorno prima scrivendo o telefonando alla galleria.
Inaugurazione 3 aprile ore 19.30
Rossmut
via dei Vascellari, 33 Roma
martedì a sabato dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 20
Ingresso libero