Leviathan. Dalla scultura, alla fotografia fino al video, ogni aspetto del lavoro di Zucconi e' esposto come insieme unitario di uno studio interamente dedicato al corpo umano.
a cura di Emanuele Beluffi
La personale di Christian Zucconi a cura di Emanuele Beluffi negli spazi milanesi della Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter si propone di raccogliere una rappresentanza di ogni ricerca estetica intrapresa dall’artista negli ultimi cinque anni. Dalla scultura, alla fotografia fino al video, ogni aspetto del lavoro di Zucconi è esposto come insieme unitario di uno studio interamente dedicato al corpo umano. A partire dagli esiti kenoclastici esposti nel Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano, passando attraverso il periodo delle “opere nere” ispirate dai sotterranei dell’Antico Ospedale del Ceppo di Pistoia, si arriva alla serie fotografica Cenere e ai video Dogma e Blank (che non solo testimoniano della tensione dell’artista a sperimentare diversi linguaggi ma si pongono come vere e proprie installazioni spaziali), fino alle inedite sculture ispirate al Leviatano hobbesiano che dà il nome alla mostra. È qui infatti che per la prima volta sono esposti gli esiti di una ricerca che ha portato lo scultore a stravolgere l’idea michelangiolesca di “blocco unico” per interpretare, attraverso blocchi formati da “pietre di scarto” e uniti da fili di ferro e ricoperti di cera, la frammentazione psicologica, sessuale, culturale ed estetica dell’uomo contemporaneo simboleggiata dal “grande Leviatano: la moltitudine unita in una sola persona”.
Durante la mostra verrà effettuata una performance, in occasione della quale sarà data ai visitatori la possibilità di spaccare, in prima persona e con le proprie mani, una scultura in pietra di Christian Zucconi, successivamente "ricucita" dall'artista secondo il suo metodo di lavorazione. Sarà quindi possibile assistere, in una galleria privata, a un evento inedito per due ragioni: innanzitutto perché in tal modo il pubblico potrà contribuire attivamente a una fase fondamentale e “topica” del lavoro di Zucconi. In secondo luogo perché - diversamente da quanto accade usualmente negli spazi espositivi -, non solo sarà possibile toccare e manipolare un’opera in mostra, ma anche perché in tal modo il visitatore, partecipando attivamente al processo creativo, darà letteralmente l’impronta di sé a un'opera unica, irripetibile e totalmente personale.
Inaugurazione 8 aprile ore 19
Galleria Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter
via Cadolini, 27 Milano