Foro Boario
Modena
via Bono da Nonantola
059 239888
WEB
Due mostre
dal 11/4/2014 al 28/6/2014

Segnalato da

Francesca Zanardo




 
calendario eventi  :: 




11/4/2014

Due mostre

Foro Boario, Modena

La mostra "Fantasmi e Realta'" presenta una selezione di 20 opere di grande formato del fotografo tedesco Axel Hutte. "Modena e i suoi fotografi. Dal dopoguerra agli anni novanta" rappresenta il secondo capitolo della ricognizione sugli autori modenesi.


comunicato stampa

Axel Hütte
Fantasmi e Realtà

a cura di Filippo Maggia

Si inaugura il 12 aprile 2014, negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena, la personale di Axel Hütte Fantasmi e Realtà.

Promossa da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno di UniCredit - da sempre impegnato in favore dell’arte e delle iniziative culturali dei territori in cui è presente - , la mostra presenta una selezione di 20 opere di grande formato del fotografo tedesco, annoverato, insieme a Thomas Ruff, Thomas Struth, Andreas Gursky e Candida Höfer, tra i maestri della Scuola di Düsseldorf, e si colloca a sedici anni di distanza dall’ultima personale dedicata a quest’autore in Italia.

Il percorso, a cura di Filippo Maggia, affianca opere già esposte in ambito internazionale, dalle serie Glaciers (1997 -2002), Water Reflections (1998 -2007) e Caves (2008), a nuovi lavori del ciclo New Mountains (2011-2013), esito di una ricerca condotta sul paesaggio montano. Tra questi ultimi, in particolare, rientrano le fotografie realizzate tra il 2012 e il 2013 durante una residenza d’artista nell’area dell’Appennino modenese, finora mai esposte.

Il mistero è un tema portante nell’opera di Hütte, che affonda le radici nel Romanticismo tedesco, secondo il quale la natura si rivela attraverso l’immaginazione. Tale approccio, rafforzato dalla passione per i viaggi, ha condotto il fotografo tedesco in luoghi lontani, dalle Hawaii all’Alaska, alla ricerca di ciò che non è mai stato fotografato prima.
Nelle immagini della serie Glaciers l’artista coglie paesaggi distanti e irreali, dominati dal bagliore bluastro dei ghiacciai, dalla trasparenza delle lastre perenni e dalla luce bianca degli orizzonti del Nord. Si tratta sempre di dettagli e mai di visioni d’insieme, perché secondo l’artista una visuale ridotta stimola l’immaginazione di chi guarda e invita a produrre una propria immagine mentale.

Le fotografie della serie Water Reflections sono state accostate alle celebri ninfee di Monet perché, così come nei quadri dell’impressionista francese, in esse non è possibile distinguere tra la realtà ed il suo riflesso. Di fronte a questi paesaggi quasi surreali lo spettatore può avvertire un senso di smarrimento e, come Alice, avere la tentazione di attraversare lo specchio e così perdersi in una dimensione sconosciuta. Non a caso, per questa serie di fotografie si è parlato di utopia in senso letterale, cioè in termini di luoghi che non sono e che non possono esistere. Nelle fotografie Underworld appartenenti alla serie Caves, l’artista ci pone invece di fronte alle sedimentazioni e alle colorazioni digradanti di montagne incantate. Per la loro affinità con la pittura informale e in particolare per il gioco tra campi di colore opposti, queste immagini richiamano i quadri di Mark Rothko, che si estendevano idealmente oltre la tela e rappresentavano un paesaggio culturale piuttosto che reale.

Nella serie New Mountains, infine, protagonista assoluta è la luce, che guida l’osservatore in un territorio onirico in cui le vette montane, ricoperte di nuvole scure, di nebbia e vapore, disturbano lo sguardo trasformando la realtà nel suo fantasma. Il punto di vista adottato da Axel Hütte è volutamente ambiguo: talvolta sorvola le vallate a volo d’uccello, collocandosi al di sopra delle nuvole, talvolta è frontale, quasi sfacciato. “La verità – conclude l’artista – risiede nello sguardo dell’osservatore”.

La selezione di fotografie in mostra a Modena consentirà al pubblico di avere un’idea complessiva dell’opera di Axel Hütte, e, data l’ampiezza dei formati, troverà piena valorizzazione nei grandi spazi del Foro Boario, dove Fondazione Fotografia trasloca temporaneamente, dopo cinque anni di allestimenti all’ex ospedale Sant’Agostino, in vista dell’apertura del cantiere di riqualificazione del complesso settecentesco, destinato a trasformarsi in un Polo Culturale.

La personale Fantasmi e Realtà è in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, istituzione per la quale Axel Hütte ha realizzato una serie di 18 opere che hanno per soggetto i palazzi veneziani e che saranno esposte in occasione della Biennale Architettura di Venezia, dal 5 giugno al 5 ottobre 2014.

In occasione della mostra sarà pubblicato il volume Axel Hütte. Fantasmi e Realtà, edito da Skira e contenente le due serie complete di lavori realizzati durante le residenze italiane, a Venezia e nell’Appennino modenese.

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Modena e i suoi fotografi.
Dal dopoguerra agli anni novanta

a cura di Stefano Bulgarelli, Chiara Dall'Olio

Artisti: Olivo Barbieri, Roberto Brancolini, Renzo Cambi, Francesco Cocco, Gualberto Davolio Marani, Franco Fontana, Luigi Ghirri, William Guerrieri, Gastone Lancellotti, Cesare Leonardi, Omar Lorenzoni, Bruno Marchetti, Antonella Monzoni, Luigi Ottani, Valerio Rebecchi, Ghigo Roli, Carlo Savigni, Ernesto Tuliozi, Franco Vaccari, Gianni Volpi, Beppe Zagaglia.

Si inaugura il 12 aprile 2014, negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena, Modena e i suoi fotografi. Dal dopoguerra agli anni novanta.

Seconda tappa del viaggio per immagini intrapreso da Fondazione Fotografia Modena per ricordare le più importanti pagine della storia locale della fotografia, la mostra presenta alcuni degli artisti che, dal secondo Dopoguerra in poi, hanno portato Modena ad essere un punto di riferimento imprescindibile per la fotografia d’autore in Italia.

Promossa da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno di UniCredit - da sempre impegnato in favore dell’arte e delle iniziative culturali dei territori in cui è presente - la mostra è a cura di Stefano Bulgarelli e Chiara Dall’Olio.

In un percorso di oltre ottanta opere, l’esposizione ripercorre la vicenda di ventidue fotografi e la vita culturale cittadina, inizialmente animata dalla Sala di Cultura e poi dalla Galleria Civica di Modena, che dedicarono ampio spazio alla presentazione della fotografia quale mezzo espressivo.

Il percorso della mostra e del catalogo parte da Gualberto Davolio Marani, Renzo Cambi, Giovanni Tosi, Gastone Lancellotti, fotoamatori legati al Circolo Fotografico Modenese, che furono i punti di riferimento iniziali di una generazione di giovani che si è affacciata alla fotografia negli anni Cinquanta e ha poi trovato a partire dagli anni Sessanta e - in maniera più dirompente negli anni Settanta - linguaggi espressivi autonomi.

Sono Franco Vaccari, Franco Fontana, Cesare Leonardi, Beppe Zagaglia: autori che si trovano ad esporre insieme a Modena nel periodo in cui Oscar Goldoni, illuminato curatore di uno dei primi spazi pubblici dedicati alla fotografia, la Saletta della Cultura, si avvaleva della collaborazione di un giovane e pressoché sconosciuto fotografo, Luigi Ghirri.
A questi grandi artisti si affiancano in quegli anni fotografi come Carlo Savigni, testimone per immagini dell’anima musicale della città emiliana che in quegli stessi anni vede nascere il beat con l’Equipe 84 e i Nomadi.

A rappresentare la nuova generazione di fotografi che si riunisce intorno ai maestri e soprattutto alla figura di Luigi Ghirri sono Olivo Barbieri e Ernesto Tuliozi: entrambi partecipano al grande progetto di ‘Viaggio in Italia’ del 1984, una riflessione sul paesaggio italiano attraverso una nuova visione dei luoghi che supera le consuete rappresentazioni e diventa punto di partenza per ulteriori progetti di indagine sul territorio di cui William Guerrieri – fondatore dell’associazione Linea di Confine per la fotografia contemporanea di Rubiera – è stato non soltanto interprete, ma anche promotore. All’indagine sul paesaggio portata avanti da Linea di Confine è legata inoltre l’attività di Valerio Rebecchi. Segue un percorso autonomo invece Omar Lorenzoni, che crea immagini surrealiste con una raffinatissima tecnica analogica.

Un’ulteriore sezione è infine dedicata alla fotografia di reportage e di documentazione, presentando le immagini di alcuni autori che hanno costruito la loro professionalità sulla suggestione del racconto visivo: Roberto Brancolini, Francesco Cocco, Bruno Marchetti, Antonella Monzoni, Luigi Ottani, Ghigo Roli e Gianni Volpi.

Nella selezione delle opere, i curatori hanno cercato di evidenziare il rapporto che ogni autore ha avuto con la figura umana: quasi sempre inserita in un contesto ambientale predominante, diventa protagonista nei lavori sperimentali ‘in tempo reale’ di Franco Vaccari, o resta in ombra come se fosse anch’essa un’architettura priva di vita nella serie ‘le Ombre’ di Cesare Leonardi. I turisti di spalle di Luigi Ghirri sono attori dalle infinite possibili identità, segni tangibili di una ricerca, quella dell’identità, che è difficile e mai finita. Diverso lo sguardo che Beppe Zagaglia posa sui bambini, poetico e coinvolto, all’opposto del distacco operato da Olivo Barbieri, che arriva a trasformare le persone come i paesaggi, in simulacri della realtà.

Le opere, quasi tutte vintage originali, sono state selezionate fra le immagini conservate nella collezione di fotografia italiana della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, gestita da Fondazione Fotografia Modena, nonché presso gli artisti e altre collezioni, tra le quali la Galleria Civica di Modena, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e il Circolo Fotografico Modenese.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira.

Informazioni:

Fondazione Fotografia Modena
Tel 059 239888 | 335 1621739
mostre@fondazionefotografia.org
www.fondazionefotografia.org

Ufficio Stampa:
Fondazione Fotografia Modena
Cecilia Lazzeretti
Tel 059 239888
Cell 338 8596174
press@fondazionefotografia.org
www.fondazionefotografia.org

Glass Studio
Francesca Zanardo
Tel / fax 0429 696333
Cell 328 4780660
zanardo@glass-studio.it
www.glass-studio.it

Inaugurazione: sabato 12 aprile, ore 18.30

Foro Boario di Modena
via Bono da Nonantola, 2, Modena
martedì a giovedì 15.30-19.30, da venerdì a domenica 9.30-13.30 e 15.30-19.30, Martedì 8 maggio, giorno dell’inaugurazione, il pubblico può visitare la mostra dalle 19.30 alle 22.00
Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3 euro

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