Le maschere della vita. Volti enigmatici e infernali battaglie di corpi. Una caleidoscopica rappresentazione dell'uomo e delle sue angosce.
Volti enigmatici e infernali battaglie di corpi. Una caleidoscopica e sorprendente rappresentazione dell’uomo, e delle sue angosce esistenziali, sarà il soggetto dell’evento espositivo “Le maschere della vita”, in apertura il 12 aprile, alla rotonda del Gigolè di Chiaravalle (An). Il tema, già dichiarato nel titolo, sarà svelato dalle opere degli artisti marchigiani, Lino Stronati, in arte Stroli, e Massimo Nesti.
La mostra gioca sul contrasto tra le storie, le formazioni e le forme espressive, per molti versi opposte, che caratterizzano i due artisti. Stroli e Nesti - un percorso da autodidatta per il primo, il Liceo Artistico e l’Accademia di Brera per il secondo - interpretano il “cammino” dell’Uomo, la sua coscienza, il mutamento prodotto da oppressioni fisiche e psicologiche, le lotte esterne e quelle interiori. Stroli lo fa con una sfrangiata istintualità gestuale, espressa in parte a penna, che si ricompone nella sorprendente grammatica delle sue opere. Il tema della mostra è sviluppato da Stroli direttamente, senza altri filtri che non siano la sua specifica e originale interpretazione del mondo e delle emozioni. Saranno 11 i volti disegnati da Stroli, prima su carta e poi traslati su ceramica, ad aprirci un teatro di maschere irridenti. Le guarderemo prima stupiti, attratti dai colori sgargianti ed evocativi che espandono, a livello fisico e percettivo, la disarmante e potente espressività dell’artista jesino, per scoprire poi la nostra maschera, le nostre angosce esistenziali che Stroli sa magistralmente disvelare.
Massimo Nesti propone, invece, la figura dell’uomo colta nel suo cammino fitto di ostacoli e difficoltà di ogni genere. La materia si plasma e si evolve attraverso ellissi e forme embrionali che sfociano in gesti, mani, corpi ed espressioni sofferenti. La composizione riflette il periodo di violenza odierno. La ciclicità vitale dell’individuo è descritta in maniera capillare dall’artista, Nesti segue una sua logica di trasformazione attraverso il tema della lotta e del combattimento risolti dapprima in maniera chiaroscurale, poi usando cromie che a poco a poco sfiorano i colori della natura, dell’acqua e della terra sino a impadronirsene totalmente. Masse e corpi in trasformazione nella natura e perizia tecnica sono peculiarità che si riflettono nella ricerca artistica di Nesti e danno una personalissima impronta e stile alla sua opera. Non ultima, influisce, sulla composizione fantastica dell’artista, una serie di letture ispiratrici perché, come sostiene lo stesso Nesti, “testi come La Divina Commedia, La Terra Desolata di T. S. Eliot, l’Iliade e l’Odissea di Omero, per citarne alcuni, hanno fornito sempre spunti per la mia pittura, perché raccontano di realtà che, anche se scritte nel passato, attraversano e si arricchiscono con il tempo e sono moderne a tutti gli effetti”.
Ufficio stampa ERREGi - Roberto Gigli | T 3939438424 | rogigli@gmail.com
Inaugurazione 12 aprile ore 18
Rotonda del Gigole'
via D'Antona, 1 Chiaravalle (AN)
orario 9,30 -13 e 16,15 – 20. Chiuso domenica mattina e lunedì mattina
Ingresso libero