Reggia di Colorno
Colorno (PR)
piazza Garibaldi, 26
0521 313790 FAX 0521 521370
WEB
Nel segno del Giglio
dal 24/4/2014 al 26/4/2014
ore 10-19
WEB
Segnalato da

Studio Esseci



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24/04/2014



 
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24/4/2014

Nel segno del Giglio

Reggia di Colorno, Colorno (PR)

Mostra mercato del giardinaggio di qualita', con visite guidate all'Oasi di Torrile. Per scoprire come la natura violata riesca a tornare un luogo meraviglioso.


comunicato stampa

Edizione Speciale per il Ventennale

La ventunesima edizione del Nel segno del Giglio resta a Colorno, nel parco della Reggia che fu di Maria Luigia di Borbone, già Imperatrice di Francia, ma trova una nuova e più consona sistemazione intorno al gioiello del Parco, ovvero il sontuoso parterre del Giardino all’Italiana.
Esso è il frutto di uno dei più interessanti interventi di recupero del verde storico realizzati in Europa negli ultimi decenni.
La sontuosa Reggia di Colorno, all’indomani dell’Unità d’Italia subì una triste sorte. Le sale nobili vennero svuotate e gli arredi finirono in gran parte al Quirinale, ove ancora sono, e l’edificio venne trasformato in un colossale Manicomio.
Dove sorgeva il gioiello del Parco, ovvero il parterre, vennero ricavati spazi ricreativi ed orti per gli ospiti. Tale situazione perdurò sino a quando, per effetto della Legge Basaglia, i Manicomi furono soppressi e l’edificio tornò in uso alla Provincia di Parma.
Il restauro, avviato da quella Amministrazione, ha ripristinato, dove si coltivavano patate o si giocava a pallone, l’originario parterre della prima metà del Settecento. L’intervento si è sviluppato su 24.000 metri quadrati: due gallerie verdi laterali di Carpinus betulus, lunghe 120 metri, delimitano il parterre con un camminamento finestrato. All’interno dello spazio centrale troneggiano quattro grandi aiuole a disegno geometrico in bosso con begonie rosa, ageratum blu, tagete gialli e iris azzurri. Al centro una fontana circolare ha come contrappunto due fontane nella parte alta.
Nel giardino sono collocati 46 vasi in terracotta contenenti piante di limoni, con stemmi dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luigia e 22 panchine in legno in stile settecentesco.
Il parterre è recintato da siepi di Tilia cordata che nell’ellisse finale si collegano a una siepe di Taxus baccata. Fuori dal parterre e in asse con il disegno complessivo si trova l’ottocentesco laghetto con due isolotti, dal quale zampilla un alto getto d’acqua.
Da notare come le prime notizie relative ad un giardino attorno alla Rocca di Colorno risalgano già alla seconda metà del XV secolo sotto la dinastia dei Sanseverino.
Con l’avvento di Ranuccio Farnese e sua moglie Margherita Jolanda di Savoia furono realizzate le mura di cinta e i riporti di terra vicino alla Reggia, che creano il dislivello tra giardino alto e giardino basso.
Sempre sotto i Farnese, e grazie all’opera dell’architetto di corte Ferdinando Galli Bibiena, iniziò la trasformazione da giardino all’italiana a giardino alla francese. Con l’estinzione della dinastia il giardino attraversò un periodo di decadenza e solo con l’arrivo di Filippo di Borbone i lavori ripresero, grazie all’opera di Petitot. Infine con Maria Luigia d’Austria nel 1816 avviene un’ulteriore trasformazione, questa volta da giardino a parco all’inglese.

Nel segno del Giglio 2014 invita a scoprire le meraviglie dell’Oasi di Torrile

Nel segno del Giglio
(25,26 e 27 aprile, alla reggia di Colorno) offre ai suoi visitatori una “appendice” di straordinario interesse, l’Oasi di Torrile, una delle aree umide di maggior interesse naturalistico dell’intero asse padano.
Grazie alla collaborazione dei giovani, entusiasti attivisti della Lipu di Parma, i visitatori del Nel segno del Giglio saranno accompagnati alla scoperta di questo parco che dista pochi chilometri dalla Reggia di Colorno, sede della 21^ mostra mercato del giardinaggio di qualità. Il trasbordo tra Reggia e Oasi si effettua agevolmente con il bus messo a disposizione dagli organizzatori.
Elisa Campari e Isabella Geminiani, patronesse e anima del Nel Segno del Giglio hanno voluto connotare “nel segno dei giovani” questa 21^ edizione della loro popolare manifestazione: quindi vivaisti giovani ed entusiasti, esattamente come giovani ed entusiasti sono gli operatori Lipu che salvaguardano flora e fauna dell’Oasi di Torrile, nata nel 1988 proprio grazie alla loro caparbietà e lavoro.
Così una distesa di campi coltivati a mais e barbabietole è stata gradualmente trasformata in una zona umida naturale che si integrasse con le adiacenti vasche dello zuccherificio Eridania e che potesse attirare ed ospitare i numerosi uccelli di passo che, grazie alla vicinanza del Po, transitavano ancora numerosi in zona.
Conosciuta dapprima come Oasi Lipu di Torrile, dal 2010 l’Oasi è diventata la “Riserva naturale di Torrile e Trecasali” con un’estensione totale di 110 ettari e l’inclusione dei fontanili di Viarolo. Dal 2011 la LIPU collabora con Provincia Parma ed Ente di gestione Parchi Emilia occidentale per le attività gestionali.
Nell’ambiente dell’ecosistema palustre, in pochi anni sono state osservate più di 300 specie di Uccelli. Il periodo migliore per l’osservazione è la primavera, quando dai capanni di osservazione si possono avvistare le colorate Sgarze ciuffetto pescare sulle foglie della Ninfea gialla. E’ comunque possibile osservare tutte le specie di ardeidi italiani che nidificano nella garzaia di importanza internazionale con circa 500 coppie. Poi le anatre: coloratissimi i maschi, mimetiche le femmine. Durante le migrazioni è possibile osservare stormi anche numerosi di Germano reale, Codone, Mestolone, Fischione, Alzavola, Marzaiola, Moriglione e Canapiglia.
Ma la specie che in primavera attira maggiormente l’attenzione dei visitatori è il Cavaliere d’Italia, inconfondibile per le lunghissime zampe rosse, il piumaggio bianco e nero e il becco sottile. Gli isolotti che costellano gli specchi d’acqua della Riserva sono i luoghi preferiti anche dalla Sterna comune, per costruire il nido. Tra i limicoli presenti anche la Pavoncella, la Pantana, il Totano moro, il Combattente, il Beccaccino ed il Chiurlo maggiore. Il fiume Po che scorre vicino è come una grande “autostrada” percorsa dai migratori. Così in primavera e in autunno arrivano alla Riserva specie rare come la Cicogna nera, il Falco pescatore, l’Aquila anatraia maggiore, il Mignattaio, la Spatola (quest’ultima negli ultimi anni nidifica nella garzaia). Qualche segnalazione eccezionale avviene anche nel periodo invernale, come quelle della stupenda Aquila di mare e del velocissimo Falco pellegrino.
Gli itinerari dell’area attrezzata della Riserva Naturale di Torrile e Trecasali si sviluppano lungo percorsi su terra battuta e polvere di frantoio, accessibili ai disabili, che portano ai 6 capanni di osservazione. Inoltre è presente un Centro visite con sala conferenze, aule didattiche, gazebo in legno e pannelli didattici, che fanno parte del nuovo Centro per il turismo naturalistico e l’educazione ambientale. Numerose le attività e gli Eventi natura organizzati. La Riserva è dotata di un ampio e tranquillo parcheggio, dove è possibile prenotarsi per pernottare con il camper. La Riserva è accessibile ai disabili e dalla primavera 2007 la Provincia di Parma ha dotato l’area protetta di uno scooter apposito per turisti con disabilità motorie e sensoriali.
Occasione da non perdere quindi, quella proposta da Nel segno del Giglio 2014 all’Oasi di Torrile. Per scoprire come la natura violata, se le si da il tempo e si creano le occasioni per riprendersi la dignità di cui è stata sfregiata dall’uomo, riesca a tornare quel luogo meraviglioso ed accogliente che è stata.

“Nel segno del Giglio” è organizzata e curata da ARTOUR s.c., in collaborazione con il Comune di Colorno.

La ventunesima edizione de Nel segno del Giglio, alla Reggia di Colorno nel parmense, scommette sui giovani.
Così a fare da protagonisti della tre giorni (25, 26 e 27 aprile) dedicata al giardinaggio di qualità saranno operatori e vivaisti delle nuove e nuovissime generazioni, quelle che stanno offrendo volto e contenuti freschi per i nostri piccoli o grandi giardini e terrazzi.
Il primo discrimine rispetto a qualche anno fa deriva già dlle dimensioni: i giovani del green pensano giustamente ai loro coetanei che, di norma, pur amando molto il verde possono usufruire di spazi piuttosto contenuti o si limitano al verde in terrazza. Altro imperativo riguarda l’impegno richiesto da questi angoli di natura urbana: debbono richiedere poche cure e, poiché molti nuovi pollici verdi sono anche ecologisti, poche concimazioni ed interventi chimici.
Ma come realizzare spazi verdi di dimensioni contenute ma di bell’effetto, che non rendano “schiavi” chi li ha voluti?
“Attingendo agli insegnamenti di Ippolito Pizzetti, gran giardiniere che ci ha accompagnati in questa nostra impresa e che a Colorno è stato di casa”, affermano tranquille Elisa Campari e Isabella Geminiani, patronesse storiche ed attivissime de Nel segno del Giglio.
“Ippolito era un perfetto conoscitore delle piante, aveva assoluta dimestichezza con la storia del giardinaggio, conosceva regole e ogni consuetudine di volta in volta imperante. Eppure era, nel profondo, un uomo che non amava gli schemi imposti dalle varie mode. Adorava creare accostamenti audaci, persino eccentrici. I suoi erano giardini molto personali, mai ovvi. E questo crediamo piaccia anche ai pollici verdi di oggi. Con in più la grande riscoperta delle piante nostrane, autoctone, quelle che da sempre hanno prosperato sui nostri terreni e climi e che una moda esterofila ha escluso, come povere reiette, da nostri giardini”.
“Da alcuni anni, continuano Elisa ed Isabella, osserviamo crescere la ricerca delle memorie, si tratti delle varietà antiche di piante da frutto ma anche di arbusti ed erbacee ornamentali che sino all’anteguerra e anche dopo crescevano quasi spontanee in ogni piccolo giardino e che ora sono diventate introvabili nei vivai, sempre più standardizzati”.
Con piacere abbiamo riscontrato che sono proprio i più giovani tra i vivaisti italiani ad essersi riappropriati di vecchi lillà, di roselline semplici, di fiordalisi, peonie, forsizie, pirus, “lacrime d’Italia”, dalie e delle altre bellissime passioni delle nonne d’un tempo. Arbusti ed erbacce che chiedono poco e danno molto. Esattamente ciò che molti oggi cercano”.
Ed è il motivo per cui, in questa 21 edizione de Nel segno del Giglio abbiamo voluto puntare su questi bravissimi ed entusiasti giovani vivaisti, accogliendoli con molta gioia”
L’apertura alle linfe giovani del vivaismo non è la sola novità della prossima edizione della manifestazione. Elisa Campari e Isabella Geminiani hanno in serbo molte sorprese per coloro che verranno a Colorno il 25, 26 e 27 aprile. Novità insieme a conferme: prima fra tutte il Premio Ippolito Pizzetti che anche quest’anno sarà assegnato alle proposte più interessanti in mostra.

“Nel segno del Giglio” è organizzata e curata da ARTOUR s.c., in collaborazione con il Comune di Colorno.

Ufficio Stampa:
Studio Esseci, Sergio Campagnolo tel. +39 049 663499 gestione7@studioesseci.net

Parco della Reggia
piazza Garibaldi, 26 Colorno (PR)
ORARI: dalle ore 10,00 alle ore 19,00
INGRESSO:
euro 7,50
gratis fino 14 anni

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