Un discorso sull'arte che non puo' non essere anche un discorso sull'ansia afinalistica che divora gli uomini e le donne di oggi. In mostra una serie di dipinti.
La mostra di opere di Aurelio Bulzatti che oggi il Centro Le Muse propone è una tappa importante nell’ormai lungo e laborioso percorso di ricerca intrapreso da questo artista appartato, ma più che mai presente nella scena artistica nazionale. La riservata sobrietà del suo modo di essere, infatti, dona forza e decisione ad una proposta pittorica energica e consapevole della propria forza. Una proposta che non ha paura di affrontare le asperità di un presente dilaniato dalla crisi delle idee e delle prospettive, prima ancora che delle opportunità economiche e sociali. Aurelio Bulzatti non ci racconta la crisi dell’oggi come un analista o un romanziere, ma non ha paura di continuare la sua riflessione sulla pittura immergendo il pennello – anche - nello specifico dell’angoscia, della solitudine, dell’irrazionalità del nostro tempo. Lo fa proponendoci i suoi quadri singoli e i dittici, i trittici e i polittici che, nell’insieme, tessono le trama di un discorso sull’arte che non può non essere anche un discorso sull’ansia afinalistica che divora gli uomini e le donne di oggi.
Scrive Roberto Gramiccia in catalogo, nel suo testo non a caso intitolato Che fretta c’è…?: «La trama della pittura di Bullzatti, la composizione, l’accordo dei colori, l’aura che si sprigiona – una specie di polvere dorata – dalle sue superfici è strutturalmente contraria alla frenesia e all’illimitatezza dell’accumulazione, non solo perché richiede tempo nell’esecuzione a velature sovrapposte; non solo perché intrattiene in sé la memoria di una pittura antica che difende il primato del colore, come quella veneta; ma soprattutto perché richiede tempo per essere apprezzata. (…) Una calma antisoporifera ti pervade se osservi i dipinti di questo artista con l’attenzione e la sensibilità che meritano. Che non è la calma antierotica dell’ansiolitico. Ma piuttosto il piacevole approdo a una decongestione degli affanni che rappresenta il miglior preludio a una sensualità più profonda, evoluta e appagante».
Inaugurazione 27 aprile ore 11
Centro Culturale Le Muse
via G. Giolitti, 10 Andria (BT)
feriali 18.30-21, festivi 10.30-13 e 18.30-21
ingresso libero