Gallerja
Roma
via della Lupa, 24 (Fontanella Borghese)
06 68801662
WEB
Carlo Rea
dal 27/4/2014 al 11/7/2014
mar - sab 11-13,30 e 15-19,30

Segnalato da

Studio Martinotti



approfondimenti

Carlo Rea
Bruno Cora'



 
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27/4/2014

Carlo Rea

Gallerja, Roma

Impermanenze. Forme e immagini delle superfici in fluttuazione. In mostra un repertorio di opere che evidenziano i legami tra tradizione musicale e arte plastica: superfici monocromatiche di garze, gessi e ceramiche.


comunicato stampa

a cura di Bruno Corà

Lunedì 28 aprile, alle ore 18, si inaugura a Roma presso lo spazio Gallerja la mostra personale di Carlo Rea dal titolo " IMPERMANENZE - Forme e immagini delle superfici in fluttuazione ", a cura di Bruno Corà.

Il percorso artistico di Carlo Rea si è sinora sviluppa to nell'arco di circa venticinque anni , attraverso una serie di profonde esperienze che dalla musica lo hanno fatto approd are alle arti visive. Questa, d opo una intensa e meditata fase durata qualche anno e a seguito di una elaborazione processuale di un pattern linguistico soddisfacente le proprie esigenze , è la sua prima e significativa mostra personale in Italia che propone un nucleo coerente di opere diverse realizzate in successivi periodi e che delineano compiutament e, nel loro insieme , il profondo e autentico processo estetico dell'artista e la sua compiuta personalità. La mostra che presenta un repertorio di opere dovute ad una sensibile ricerca e a un'attenta disciplina individua il sentiero di un linguaggio inedito e personalissimo, ricco di innovazione e legami tra tradizione musicale e arte plastica. L’esperienza di Rea, soprattutto negli ultimi anni, appa re rivolta alla rappresentazione della fluttuazione della l percorso artistico di Carlo Rea si è sinora sviluppa to nell'arco di circa venticinque anni , attraverso una serie di profonde esperienze che dalla musica lo hanno fatto approd are alle arti visive. Questa, d opo una intensa e meditata fase durata qualche anno e a seguito di una elaborazione processuale di un pattern linguistico soddisfacente le proprie esigenze , è la sua prima e significativa mostra personale in Italia che propone un nucleo coerente di opere diverse realizzate in successivi periodi e che delineano compiutament e, nel loro insieme , il profondo e autentico processo estetico dell'artista e la sua compiuta personalità. La mostra che presenta un repertorio di opere dovute ad una sensibile ricerca e a un'attenta disciplina individua il sentiero di un linguaggio inedito e personalissimo, ricco di innovazione e legami tra tradizione musicale e arte plastica. L’esperienza di Rea, soprattutto negli ultimi anni, appa re rivolta alla rappresentazione della fluttuazione della materia intesa come spazio fisico e metafisico, proponendo l’impermanenza costante delle cose che ci circondano e il concetto di instabilità che tutto permea. Nelle sue esperienze musicali, ma anch e nel disegno, nella pittura e nella plastica le nozioni di istantaneità e continuità sono al centro della sua indagine, trovando nell’impiego di materiali come la garza, la ceramica o il gesso ideali veicoli di visualizzazione delle entità sopra indicate. Il percorso espositivo dunque mette in mostra superfici monocromatiche a base di garze in cui la stratificazione di parti o la loro torsione produce orizzonti di continuità plastica, gessi e ceramiche che l’artista, oltre a disporre nello spazio, sovent e adopera come str umenti di sorprendente sonorità.

Carlo Rea nasce nel 1962 ( la mad re Annette di origine tedesca, il padre Ermanno, scrittore). Inizia giovanissimo il corso di violino presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Successivamente è a Napoli, dove si trasferisce per ragioni familiari e frequenta il Conservatorio di San Pietro a Majella. Qui inizia anche lo studio della viola. Infine, in seguito a un ennesimo trasferimento di residenza, si diploma brillantemente presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. In questo periodo segue assiduamente l’ambiente dell’arte e della musica contemporanea frequentando e suonando musiche di autori come: Luciano Berio, Salvatore Sciarrino, Franco Donatoni, Fausto Romitelli, che a lui dedica “ Ganimede ” per viola sola. L’incontro a Roma, all’inizio degli anni 80, con l’ambiente culturale e artistico della città e con la pi ttura astratta è decisivo. Di questo periodo sono i primi disegni delle “ partiture visuali “ che possono essere solo guardate e non eseguite , disegni a base di grafia musicale, in cui l’annotazione diviene forma pittorica . Da quel momento lo studio della mu sica e la pratica della pittura si fondono in lui in un unico linguaggio. Quando ormai, già collaboratore in qualità di violista per quasi un decennio con l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia, ha già eseguito spartiti famosi sotto la dire zione di grandi maestri di fama internazionale, Carlo Rea decide di abbandonare Roma e la musica per dedicarsi esclusivamente alle arti visive. Nel 1991 è a Parigi dove prepara la sua prima mostra personale inauguratasi l’anno successivo e ospitata dalla G alerie Berthet Aittouares . Questo evento segna in modo irreversibile il suo impegno nell’arte pittorica . N el 1993 il pittore Jean Bazaine (1904 - 2001), esponente storico dell’astrattismo francese, dopo aver visto una sua personale, scrive una lettera di elo gio definendolo un “ vrai peintre ”. Nel 1994 la rivista francese MUSEEART recensisce le mostre “Voyage d’hiver” e “ Omaggio a Montale ”, quest’ultima ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, sottolineando l’intreccio profondo tra musica e pittura. Il percorso creativo di Carlo Rea passa anche attraverso l’utilizzo di materiali considerati extra pittorici ma con intrinseca valenza plastica: legno, juta, asfalto, terracotta, ceramica, ecc.. nei quali egli ricerca sempre la vibrazione, il suon o, il respiro . L e esperienze si susseguono , consumate con la tipica voracità di chi cerca ostinatamente in se stesso un approdo stilistico, senza lasciarsi distogliere da nessuna lusinga. Alla fine degli anni novanta rientra in Italia e si occupa delle rel azion i tra musica, arte e medicina, in questo periodo realizza due edizioni (2001 e 2002) del Crossover Festival, tra arte e medicina. E solo dopo questa esperienza, in un lungo periodo di pausa che Carlo Rea torna all’arte plastica, il risultato di questa assenza è una pittura estremamente filtrata e oramai rarefatta, al limite della permanenza visuale, che diventa riflessione sulla condizione di impermanenza dell’essere.

Per la mostra sarà presentata una pubblicazione monografica a cura di Bruno Corà con un testo critico e le immagini di tutte le opere esposte. Magonza editore 200 pag.

Ufficio stampa Studio Martinotti T. +39 348 7460312 martinotti@lagenziarisorse.it

Inaugurazione lunedì 28 aprile 2014 ore 18

Gallerja
via della Lupa 24, (Fontanella Borghese) 00186 Roma
orari: martedì -sabato 11.00-13.30 e 15.00-19.30

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