Civica Galleria Parmeggiani
Reggio Emilia
corso Benedetto Cairoli, 2
0522 456477
WEB
Andrea Ferrari / Paolo Simonazzi
dal 1/5/2014 al 14/6/2014
0522 456249
WEB
Segnalato da

Patrizia Paterlini




 
calendario eventi  :: 




1/5/2014

Andrea Ferrari / Paolo Simonazzi

Civica Galleria Parmeggiani, Reggio Emilia

Le fotografie di Ferrari che compongono il progetto Wild Window tematizzano l'idea di armonia e complessita' del mondo della natura. Simonazzi si ispira alle vite e ai sentimenti di quelle particolari persone che percepiscono il mondo sul limite impreciso del reale e del surreale.


comunicato stampa

Andrea Ferrari
Wild Window

a cura di Walter Guadagnini

Parte di Fotografia Europea 2014

Realizzate in parte nella Galleria Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia, le immagini che compongono il progetto Wild Window tematizzano l’idea di armonia e complessità del mondo della natura, e il suo linguaggio segreto.

Idea portante del progetto è il concetto di sguardo come tratto universale del linguaggio umano ed animale.
Attraverso il gioco di sguardi che giungono dalle immagini di Wild Window, il rapporto di ambiguità tra colui che osserva e colui che è osservato diviene instabile: guardando l’insieme di piccoli occhi neri che ci fissano, noi stessi non ci sentiamo più osservatori con tutte le nostre certezze, ma siamo a nostra volta osservati, in un ribaltamento di ruoli.

Il focus percettivo della ricerca è affidato alla componente cromatica, che suggerisce nell’osservatore sospensione e spaesamento.
Questa cromia rosa carne non dipende solamente da una ragione estetica e formale, ma da un preciso nesso psicologico di rimando al colore della pelle. In questa direzione, l’uso stesso del colore è il tramite enigmatico della percezione sotto forma di inconscio visivo. Può sembrare irrilevante, ma è proprio l’intuizione della tonalità del colore della nostra stessa pelle che rende queste immagini astratte cosi vive e dense di implicazioni.

Il tema del linguaggio segreto si riflette nell’installazione stessa delle immagini di Wild Window, che non seguono l’andamento lineare e ordinato della catalogazione “dove gli esseri si presentano gli uni a fianco degli altri”(1) secondo l’idea del sapere tipica dell’enciclopedia scientifica, ma al contrario sono presentate a griglia dislocata, in modo da riflettere la narrazione della complessità della natura, “delle sue similitudini oscure”(2) e la meraviglia che genera in chi la osserva.

La mostra è accompagnata da un libro d’artista che richiama nella veste grafica, il taccuino del naturalista proprio perché a quel mondo immaginario l’autore si ispira. Il Libro è in edizione di 50 esemplari, ed è accompagnato da un testo di Ermanno Cavazzoni (tratto da Guida agli animali fantastici) e da un saggio critico di Laura Gasparini
(1) Michel Foucault, Le parole e le cose, Milano, Rizzoli 2009 (1966), p.154
(2) Ibid., p. 154

Andrea Ferrari nasce a Milano nel 1970 dove si laurea in filosofia e frequenta l’accademia di Brera, studiando da autodidatta fotografia e arte contemporanea.
La fotografia come pratica riflessiva di un sistema di segni, la relazione tra scrittura, immagine ed oggetto, il rapporto tra fotografia e scienza, sono tra i temi ricorrenti della sua ricerca. Una naturale propensione “alla sottrazione” identifica una pratica espressiva dove il tema del linguaggio come traccia si unisce all’osservazione della natura.
Nel 2013 la galleria londinese Michael Hoppen Contemporary presenta a Paris Photo una selezione di immagini tratte da Wild Window, ciclo dedicato al linguaggio segreto della natura e ispirato ai primi cabinet di storia naturale.
Insieme alle immagini viene presentato un libro d’artista, accompagnato da un testo di Ermanno Cavazzoni e da un saggio critico di Laura Gasparini.
Sempre nel novembre 2103, per le edizioni Kerher Verlag, viene pubblicato The pictures included in this envelope, con testi critici di Quentin Bajac e Laura Gasparini. Il libro, precedentemente shortlisted per European Publisher Award e successivamente per the Kassel Dummy Award, è una ricerca visiva intorno ad una serie di oggetti, fotografie e memorabilia trovati nella casa di una sconosciuta farmacista milanese.
La collezione e le note biografiche di Giulia C, l’enigmantica figura all’origine del lavoro, permettono a Ferrari di riflettere sul tema dell’alfabeto visivo.

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Paolo Simonazzi
Cose ritrovate

a cura di Denis Curti

Di una certa eccentricità padana si è parlato, negli anni, come di una leggenda. Tra le storie tramandate nel tempo e nella memoria di questo territorio, le più insolite e bizzarre riguardano personaggi di straordinaria sensibilità, capaci di sentire le voci nelle notti di plenilunio, catturare le parole portate dal vento o trascritte in messaggi conservati in fondo ad un pozzo.

A loro è dedicato Le cose ritrovate, un progetto che penetra in profondità l’essenza di un mondo in cui l’horror vacui domina la scena di una fantastica ossessione per il ritrovamento come rivelazione, e l’appropriazione come scoperta. Burattinai, affabulatori, inventori, clown, pittori, fotografi, musicisti, artigiani, o anche semplicemente piccoli grandi attori, istrioni che amano recitare sul palco della vita, aprono le porte dei loro regni, indistintamente dominati dal desiderio di conservare cose destinate a svanire, cose che sono il loro mondo, i loro sentimenti, la loro stessa vita.
Le cose ritrovate, da principio idealmente ispirato al romanzo di Ermanno Cavazzoni “Il poema dei lunatici” e al film di Federico Fellini “La voce della luna”, si è sviluppato sul filo diretto dell’ultimo testo del grande poeta romagnolo Raffaello Baldini, “La fondazione”. Tuttavia, è possibile rintracciare la vera scintilla che ha mosso Simonazzi a intraprendere la sua ricerca fotografica, nel monologo teatrale di Ivano Marescotti. Questa straordinaria interpretazione è di sicuro il migliore omaggio che Marescotti poteva rendere alla memoria del poeta che, nel suo ultimo periodo di vita, proprio a lui, con le parole fanne quel che credi, lasciava in eredità “La fondazione”.
Ciò che interessa il fotografo Simonazzi, così come i grandi maestri romagnoli che l’hanno ispirato, sono le vite e i sentimenti di quelle particolarissime persone, che percepiscono il mondo sul limite impreciso del reale e del surreale. Le sue fotografie sono ambientate nei luoghi imprevedibili in cui le cose appaiono inaspettatamente, cariche di significati che si pensavano perduti, mentre i sogni e le illusioni diventano storie da raccontare.

Paolo Simonazzi nasce a Reggio Emilia nel 1961. Divide la propria vita tra l’attività di medico e quella di fotografo, cui si dedica con tale passione e curiosità da essere sempre pronto ad intraprendere un viaggio che gli consenta di inseguire e sviluppare un tema.
Tra i cicli di fotografie cui ha lavorato, ricordiamo quello realizzato al seguito del Circo Bidone, un piccolo circo sopravvissuto all’epoca dello spettacolo multimediale e degli effetti speciali. Il catalogo (Zoolibri, 2003) si avvale di una prefazione di Moni Ovadia. Nel 2006, si avvicina con delicata sensibilità al tema del disagio sociale, con la mostra La casa degli angeli, realizzata a Reggio Emilia e successivamente esposta a Roma nell’ambito della rassegna internazionale Roma fotografia.
Nel 2007 il Museo d¹Arte Moderna di Bologna (MAMbo) ha ospitato, presso Villa delle Rose, la sua mostra Tra la Via Emilia e il West (catalogo, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007), successivamente esposta presso la
Rocca di Cento (FE); la Casa Italiana Zerilli Marimò/New York University (2008); l’Istituto Italiano di Cultura a San Francisco (2009); la prestigiosa sede di Palazzo dei Principi, 2011, Correggio (RE); a Piacenza
presso Palazzo Farnese (2012).
Dal 2006 al 2010 Paolo Simonazzi si è dedicato al progetto Mondo Piccolo, ripercorrendo le terre care a Giovannino Guareschi, luoghi dell’anima più che della geografia (catalogo Umberto Allemandi editore 2010).
Nel 2011 è stato selezionato nel circuito istituzionale di Fotografia Europea con il progetto Bell’Italia, personale contributo alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La mostra dopo l’anteprima reggiana è stata esposta in Australia a Sydney e Melbourne nel 2012.

Immagine: Wild Window # 4, 2007 © Andrea Ferrari / Courtesy Michael Hoppen Contemporary

Ufficio stampa Comune di Reggio Emilia
Patrizia Paterlini tel. + 39 0522 456532 / cell. + 39 348 8080539 mail: patrizia.paterlini@municipio.re.it - mail: ufficiostampa@fotografiaeuropea.it

Opening venerdì 2 Maggio ore 18.30

Sabato 3 maggio ore 16.00
Visita alla mostra alla presenza dell'artista Andrea Ferrari e del curatore Walter Guadagnini

Ore 18.00_ Chiostri di San Pietro
BOOK SIGNING_ HOST Books/Micamera
Andrea Ferrari. The picture included in this envelope, Kehrer Verlag 2013

Galleria Parmeggiani
corso Benedetto Cairoli, 2 Reggio Emilia
aperto venerdì 2 maggio dalle 18.30 alle 24.00; sabato 3 e domenica 4 maggio dalle 10.00 alle 24.00. Dal 7 maggio aperto da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00; sabato dalle 10.00 alle 23.00; domenica dalle 10.00 alle 21.00

IN ARCHIVIO [10]
Giovanna Lionetti
dal 19/12/2014 al 30/1/2015

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