Erica Fiorentini Arte Contemporanea
Giovanni Anselmo
Giacomo Balla
Simone Berti
Alexander Calder
Alice Cattaneo
Pietro Fortuna
Osvaldo Licini
Fausto Melotti
Maurizio Mochetti
Giorgio Morandi
Grazia Toderi
Gilberto Zorio
Il precario equilibrio dell'arte riassume al suo interno asimmetria e disequilibrio. Opere di Giovanni Anselmo, Giacomo Balla, Simone Berti, Alexander Calder, Alice Cattaneo, Pietro Fortuna, Osvaldo Licini...
Nel 1992 la galleria Erica Fiorentini aveva inaugurato la sua attività con la mostra La Misura Italiana, laddove misura stava per quel senso di “innata eleganza” proprio della storia e della cultura specifiche del nostro Paese. Oggi nell’era liquida della globalizzazione, segnata dalla velocità degli accadimenti e dallo stravolgimento delle regole, torniamo a riflettere su questo tema da un’altra angolazione: l’inesauribile aspirazione all’equilibrio come condizione propria dell’esistere.
E’ la contrapposizione dialettica ordine e disordine, Apollo e Dioniso, spiritualità e materialità; tra i due istinti primordiali si situa lo struggente tentativo di raggiungere la felicità. E’ l’arte a cogliere questo attimo fuggente. Il precario equilibrio dell’arte riassume al suo interno asimmetria e disequilibrio. La ricerca della felicità si fa intima, come Eraclito insegna, e viene svelata dagli artisti nelle loro opere:
Giovanni Anselmo, Giacomo Balla, Simone Berti, Alexander Calder, Alice Cattaneo, Pietro Fortuna, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Maurizio Mochetti, Giorgio Morandi, Grazia Toderi, Gilberto Zorio.
I Mobiles di Calder calibrati e leggeri, le esili sculture futuriste di Balla, testimoniano questa tensione, in “bilico” tra forza e precarietà, che ritroviamo nelle materie plastiche di Zorio, nelle lastre di marmo di Anselmo, nelle ceramiche plasmate dal fuoco di Melotti o ancora nelle fragili architetture di Licini.
La concezione di uno spazio aperto e delle sue proprietà scientifiche di Mochetti, quella di un universo in continuo movimento delle Orbite di Grazia Toderi, o ancora di uno spazio rarefatto nel quale sia possibile oltrepassare un confine immaginario, come nelle nature morte di Morandi, piuttosto che i luoghi della memoria, tra la ragione e il sentimento di Pietro Fortuna, l’ambiguità delle figure di Simone Berti, le costruzioni/ decostruzioni di Alice Cattaneo, tutte sono espressione di questo conflitto permanente e profondo: l’aspirazione all’equilibrio e l’attrazione verso la sua perdita.
Immagine: Maurizio Mochetti, Filo Inox, 1983, installazione filo inox e laser 153 cm
Inaugurazione martedì 6 maggio 2014 ore 18.30
Galleria Erica Fiorentini
via Margutta 17 - 00187 Roma
dal lunedi al venerdi dalle 10:30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30
sabato 10,30 - 13,30 pomeriggio per appuntamento