Switchover. Nelle serie Impulse e Float, il collage e' da dirsi letterale in quanto composto ritagliando fotografie trovate. Nella video-installazione vengono invece incrociati i flussi audiovisivi trasmessi da due televisori.
a cura di Guido Bartorelli
Il senso del lavoro di Kensuke Koike si può condensare in un’unica formula:
«ricercare il collage perfetto».
In effetti, se pensiamo al multiforme insieme della sua opera, ci accorgiamo che essa è
sempre il risultato di un processo di manipolazione dell’immagine, si potrebbe dire di una
stravagante e abilissima chirurgia. Nelle serie Impulse e Float, presentate nella personale a
Bari, il collage è da dirsi letterale in quanto composto ritagliando fotografie trovate.
Nella
videoinstallazione, sempre in mostra, vengono invece incrociati i flussi audiovisivi trasmessi
da due televisori e pertanto il collage è inteso come prototipo delle varie sofisticazioni basate
sul “taglia e incolla” che si possono effettuare in una sala di montaggio. Ovunque intervenga,
il bisturi di Koike è sempre utilizzato in modo artigianale, incide l’immagine trattandola non
come un che di intangibile ma come un corpo fisico: una immagine-cosa, da intendersi come
complesso nodo di rimandi a se stessa, alla propria presenza consistente, e a quell’altro,
assente, che essa evoca in quanto icona.
Sembra quasi che per Koike l’immagine sia
passata da una condizione di illusione a un’altra che si avvicina terribilmente alla vita vera e
propria: l’“iconosfera” avvolge e moltiplica il vecchio globo, e quel che vi succede è realtà a
pieno titolo, con effetto pieno sulle nostre esistenze.
opening giovedì 8 Maggio ore 19.00
ARTCORE
Via De Giosa 48 - 70121 Bari (Italy)
Gallery hours:
monday: 17.00/20.30
tuesday - saturday: 10.00/12.30 17.00/20.30