Sei inchiostri su tela, sei sculture in legno e vetroresina e due video. Le opere sono origine e conseguenza di due racconti: Eyes Wide Open e Ma-xisequestro che Milizia ha scritto rispettivamente nel 2012 e nel 2013.
a cura di Marsèlleria in collaborazione di Fantom
La mostra presenta due gruppi di lavori realizzati da Mario Milizia negli ultimi tre anni e due video creati appositamente per la mostra. Le opere sono insieme origine e conseguenza di due racconti: Eyes Wide Open e Ma-xisequestro che Milizia ha scritto rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Di Eyes Wide Open vengono presentati sei inchiostri su tela dal titolo Tramonti d’Ibiza (Ibiza Sunsets) e Modernismo cinese (Chinese Modernism) composto da sei sculture in legno e vetroresina.
Il video, creato sulla base del racconto, alterna immagini e descrizioni di momenti leggeri come una notte in discoteca e di inquietudine come l’inspiegabile lucidità di Rothko nel togliersi la vita. Eyes Wide Open nasce spontaneamente alla fine di un periodo di lavoro denso di curiosità e noia, alti e bassi, tentativi apparentemente senza logica. Il secondo lavoro è ispirato a un misterioso catalogo dal titolo Catalogue d’une collection de tableaux de diverses écoles, spécialement des écoles italiennes (Catalogo di una collezione di dipinti di varie scuole, spe-cialmente di scuole italiane) che don Marcello Massarenti, sotto-elemosiniere della corte pontificia, pubblicò nel 1881.
Nel corso del racconto Maxisequestro, Milizia fa intendere che il prelato era una sorta di trafficante di opere d’arte pasticcione, il lavoro pre- sentato in mostra, una “inusuale” quadreria composta da 93 elementi, è la ricostruzione immaginaria di questo catalogo, una collezione di dipinti ottocenteschi, che Milizia realizza utilizzando una tecnica segreta, e che mescola in modo disinvolto autori, stili, periodi. Proprio come avrebbe fatto don Marcello Massarenti. Il video-racconto Maxisequestro si ispira alle immagini di cronaca giudiziaria di ritrovamenti e vendite illegali di reperti archeologici che vediamo quotidianamente su giornali, Internet e nei notiziari. L’osservazione di queste fotografie spontanee e ingenue, spesso scattate frettolosamente direttamente negli uffici delle forze dell’ordine, ha fatto scaturire una riflessione sulla miseria del vero e la magnificenza del falso.
Biografia
Mario Milizia ha esposto il suo lavoro in Italia e all’estero in spazi pubblici e gallerie private. Tra le mostre più significative le personali alla galleria Jousse Entreprise, Parigi, 2001, 2003, 2009; alla Galerie Edward Mitterand, Ginevra, 2002; presso il Niitsu Art Forum, Niitsu, Giappone, 2000; presso Neon, Bologna, 1998; e Soundtrack Without film, in Viafarini, Milano, 1996. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui If I Was John Armleder, Geneve 2013, curated by Luca Cerizza, Ginevra, 2013, Playlist, Palais de Tokyo, Paris, 2004,The World, Speak For Gallery, Tokyo e Jousse Entreprise, Parigi, 2003; Design et activisme, Speak For Gallery, Tokyo, 2001; Expander 1.0, a cura di Pierre Bal Blanc e Laurent Godin, in collaborazione con Blocnotes, Galerie Jousse Seguin, Parigi, 1999; Seamless, a cura di Luca Cerizza, De Appel Foundation, Amsterdam, 1998; Jingle Bells, a cura di Uwe Schwarzer, Galleria Massimo De Carlo, Milano, 1997; Chi o che cosa a seconda dei casi, Neon, Bologna, 1997; Ne Dites Pas Non, a cura di John Armleder, MAMCO, Ginevra, 1997; 504, Zentrum für Kunst, Braunschweig, 1997; Aperto ’97, Trevi Flash Art Museum, Trevi, 1997; 1° Premio Trevi Flash Art Museum, Trevi Flash Art Museum, Trevi, 1996. E’ autore dei racconti “Eyes Wide Open”, pubblicato da Fortino Editions nel 2012 e “Maxisequestro” nel 2013.
Ufficio stampa
Maddalena Bonicelli | maddalena.bonicelli@gmail.com | +39 335 6857707
Inaugurazione 14 maggio 2014 ore 18 - 21
Marsèlleria
via Paullo 12/A, Milano
lun-ven | 9 > 13 - 14 > 20 e sab-dom | su appuntamento
Ingresso libero