Le circostanze favorevoli. Nei suoi dipinti la natura, vessata e maltrattata dall'uomo, e' la protagonista. Un lavoro che denuncia la perdita della memoria e del rispetto.
a cura di Arianna Beretta
Nelle tele di Leandro Russo la natura, vessata e maltrattata dall'uomo, è la protagonista. Cielo, terra e acqua si fondono gli uni negli altri e i colori gridano la fine che inevitabilmente verrà. Un lavoro che denuncia la perdita della memoria, del rispetto e dell'appartenenza dell'uomo al creato.
Inaugura mercoledì 14 maggio da Avantagarde di Sesto S. Giovanni, Le circostanze non sono favorevoli, la personale di Leandro Russo. L’artista espone circa quindici tele e alcune piccole carte, in una mostra personale che raccoglie il frutto dell'ultimo anno della sua ricerca artistica.
Il particolare titolo della mostra, Le circostanze non sono favorevoli, fa riferimento all'idea portante del lavoro e della poetica di Leandro Russo che si concentra sul rapporto tra la natura e l’uomo, che pur non apparendo mai, tranne in qualche sporadico caso, è importante. “Noi uomini pensiamo di essere importanti e unici, ma sommersi dal turbinio delle nostre debolezze e dei nostri istinti, stiamo distruggendo il pianeta. Ma siamo uno sputo nell’economia dell’universo. Stiamo facendo un danno enorme, ma la natura prenderà il sopravvento sulle nostre esistenze.” Le condizioni dunque non sono favorevoli né per l'uomo né per la natura.
Nelle tele di Russo infatti i paesaggi si liquefanno, i colori si allontanano e si avvicinano a vicenda secondo dinamiche ignote. I colori, le forme, la compenetrazione degli elementi naturali gli uni negli altri, il cielo e l’acqua formano paesaggi, difficilmente individuabili e unici. Non si capisce più cosa è cielo e cosa è terra: la natura forma un magma unico, tutto pare liquefarsi e i colori aggiungono pathos a questa sensazione di angoscia.
Ecoline, acquerelli e chine vanno a descrivere cieli rossi e striati da colori artificiali, e per questo segnale di significati volutamente simbolici, bagliori, nuvole che assumono la famigerata forma di fungo che immediatamente ci riporta con la memoria a una delle tragedie del Secolo breve, Tutto ciò narra la caduta dell’uomo e la forza, enigmatica e inquietante, della natura. Pericolosa.
La tecnica di Russo contribuisce fortemente a questa sensazione di compenetrazione e di disfacimento grazie ad uso personale dell'acqua. L'artista infatti utilizza poche gocce di colore a cui aggiunge acqua che poi controlla con grande attenzione muovendo la tele su un piano orizzontale. Nonostante questo controllo, l'acqua, primo elemento naturale, sfugge al controllo e crea inaspettati e fondamentali effetti che contribuiscono, in modo assai potente, a veicolare il contenuto delle tele. (Arianna Beretta)
Leandro Russo nasce nel 1973 a Giarre, Catania. Si laurea in Economia Bancaria presso l'Università degli studi di Messina ma decide di cambiare destino ritornando alla sua passione primordiale: la pittura. Inizia un percorso da autodidatta che lo porta ad esplorare tecniche diverse tra cui l'acquerello che diviene il medium espressivo elettivo della sua figurazione. Ha avuto modo di partecipare a diverse collettive (Catania, Taormina, Chieti, Milano). Nel 2013 decide di trasferirsi a Desio (MB) dove vive e lavora.
Inaugurazione mercoledì 14 maggio 2014, dalle 18.30
Avantgarde
Via F. Corridoni 148, Sesto S. Giovanni (MI)
Orari da lunedì a sabato dalle 13 alle 20, o su appuntamento
Ingresso li9bero